OLGINATE (LECCO)

I borghi più belli d’Italia

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L’ipotesi più accreditata fa derivare il nome “Olginate” dal termine gallico-antico ”augia”, ovvero terre d’acqua. Più leggendaria appare la tesi che lo legherebbe al mitico capitano goto “Olgina-Adda”.

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L’insediamento sulla riva dell’Adda venne formandosi in tempi remoti, proprio per la presenza in loco di uno stabile e agevole guado per passare il fiume in prossimità dell’attuale Piazza Garibaldi, il transito di genti e merci, unitamente alla pescosità delle acque, favorì la formazione di un nucleo abitativo stabile, la cui esistenza è storicamente testimoniata almeno a partire dal periodo imperiale romano, lo dicono il recente (2004) ritrovamento in via S. Agnese di tre sepolture risalenti al IV sec. d.C. e i resti, parzialmente visibili, nel letto dell’Adda dei piloni del ponte costruito dai romani nel III sec. d.C. per la strada militare di arroccamento tra Bergamo a Como.

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Il ponte finì distrutto, probabilmente, nel VI sec. nel corso delle guerre tra Goti e Bizantini e, non venne più ricostruito. In epoca medievale “Ulzinate”, così detto in una carta del 1202, doveva apparire già ben definito in edifici, con la torre dei D’Adda e quella dei Crotti, la chiesa altomedievale di S. Margherita e il cimitero, la torre di guardia posta all’approdo del traghetto. La chiesa e la torre furono poi abbattute nel 1784 per agevolare l’imbarco dei carri sul traghetto. Anche nell’economia del tempo il paese raggiunse un invidiabile posizione quando nel XIV sec. furono acquistati dai Capitanei del Lavello i diritti di traghettamento e pesca nel lago e nel fiume “…dalla Canonica di Garlate al Sasso della Rocca”.

cms_25269/3.jpgInoltre è attestata, nel 1201, la presenza in paese, forse a S. Maria la Vite, di una “Domus Humiliatorum” dell’ordine monastico degli Umiliati dediti alla lavorazione e commercio della lana. Nel XIV sec. le cronache segnalano Olginate come centro ghibellino, in antagonismo con la fazione guelfa presente sulla sponda bergamasca dell’Adda. Prendono posizione rilevante nella vita del paese i clan di parte ghibellina dei Crotti e dei D’Adda, la collocazione politica di questi maggiorenti porterà a influenzare la Comunità olginatese nello schierarsi, in continua fedeltà, grazie anche alla concessione di privilegi fiscali, dalla parte dei nuovi signori di Milano: prima i Visconti, poi gli Sforza (1450). Ai primi decenni del Quattrocento si approntarono difese per fronteggiare le incursioni dei Guelfi della bergamasca Valle San Martino, ormai legati a doppio filo alla Repubblica Veneta. In seguito al trattato del 1454, detto la “Pace di Lodi”, tra Milano e Venezia il fiume Adda divenne una delicatissima linea di confine tra due potenze egemoni, stante anche la minima distanza tra le sponde del fiume. Particolare non trascurabile, il trattato contemplava che tutte le acque dell’Adda costituivano, di fatto, territorio milanese.

cms_25269/4.jpgPer Olginate, questo ”dettaglio”, se da un lato privilegiava e rafforzava le sue redditizie attività legate al fiume, dall’altro, la sua gente, veniva chiamata, in primis, a baluardo contro la mire espansionistiche della Serenissima, che più volte tentò di impadronirsi del Monte di Brianza. Nonostante la criticità di tale posizione, essa finì per giovare al paese che acquisì maggior peso territoriale, ma in particolare favorì anche le potenti famiglie che si arricchirono nella gestione del contrabbando. Il XVI sec. vide il dispiegarsi della Riforma Luterana, che investì anche la vicina Valtellina, luogo che venne giudicato da San Carlo Borromeo, (1565-1584), pericolosamente atto alla diffusione della dottrina Protestante anche per la via dell’Adda, anche per questo, Olginate, con il suo approdo fluviale venne scelto come punto strategico nella riorganizzazione della Diocesi, così la piccola chiesa sulla rive del fiume si trovò, da Cappella, ad essere Parrocchia nel 1566, poi elevata a Prepositura e Capo Pieve nel 1574.

cms_25269/5_Chiesa_di_Sant_Agnese.jpgDopo questi avvenimenti iniziarono nel 1579 i lavori dell’attuale chiesa Prepositurale. Nel 1600 con la dominazione spagnola che incamerò i diritti di pesca e trasporto sul fiume, da secoli proprietà e ricchezza della Comunità olginatese, poi anche le susseguenti pestilenze, portarono a un lento declino economico del paese. Agli inizi del XVIII sec., in seguito alla sconfitta spagnola nella guerra di Successione, i territori del ducato milanese passarono nell’orbita Austriaca, si verificò una ripresa dei commerci e l’inizio su scala industriale della lavorazione della seta, gia presente in paese dal 1500 con i Lavelli, questa attività durerà sino ai primi decenni del 1900.

Con l’avvento Napoleonico, nel 1797 si cancellarono gli antichi Stati di Milano e Venezia e anche lo storico confine tra Olginate e la Valle San Martino ebbe termine.

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In paese i Crippa, i Lavelli e i Testori, espansero l’industria serica. I Crippa si dotarono di uno dei primi impianti a vapore per il movimento della macchine. Verso la metà del XIX sec. la costruzione, a monte dell’antico centro storico, della nuova strada militare austriaca del Tirolo, cambiò la secolare fisionomia del paese, il baricentro delle attività si spostò gradualmente dal fiume, fino a esaurirsi quasi totalmente con la costruzione del ponte sull’Adda nel 1911. Nel 1928 i vicini Comuni di Consonno e Capiate furono accorpati a Olginate, Capiate tornava così, dopo circa trecento anni (1633), come in antico, un unico territorio con Olginate.

Diana Filippi

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