OMS:OMICRON 5 SORVEGLIATA SPECIALE - MENO EFFETTI A LUNGO TERMINE CON OMICRON RISPETTO A DELTA

In Italia ulteriori 16.571 contagi e altri 59 morti - i dati dalle Regioni - Covid, su contagi e ricoveri in Italia. Omicron 5 è come influenza?

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Omicron 5 sorveglianza speciale

Intanto la sottovariante Omicron BA.5 "rimane una ’sorvegliata speciale’". Lo evidenzia in una nota l’Inmi Spallanzani di Roma, ritornando sulla visita che l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto in Istituto nazionale malattie infettive alcuni giorni fa. "Nell’incontro tenutosi allo Spallanzani tra la direzione dell’Istituto e la rappresentanza Oms è stato fatto il punto sulla circolazione delle varianti Omicron nel mondo. E’ emerso come, in molti Paesi, si stia osservando un significativo incremento della sottovariante BA.5, che sta rapidamente sostituendo la precedente BA.2. Paesi come il Sud Africa hanno per primi sperimentato l’ondata da BA.5, al momento già in discesa, con un forte aumento dei contagi, ma un limitato impatto sulle ospedalizzazioni", sottolinea lo Spallanzani.

"E’ stato comunque osservato che il Sud Africa, come già verificatosi con BA.1 e BA.2, potrebbe non fornire dati totalmente rappresentativi della realtà europea, visto il differente contesto dell’immunità naturale e vaccinale della popolazione - continua la nota - Sempre nel corso della riunione con Oms, è stata sottolineata invece la maggiore importanza, in chiave di previsione dello scenario italiano, dei dati che arrivano dal Portogallo, Paese con una situazione epidemiologica più simile a quella dell’Italia, in cui sembra già di vedere una tendenza al plateau di BA.5".

Per questo dagli specialisti dell’Inmi arriva un messaggio: "Non vi sono al momento avvisaglie di una maggiore gravità clinica delle nuove varianti BA.4 e BA.5, anche tenendo conto che la differenza genetica rispetto a BA.2 è di poche mutazioni chiave - rimarcano gli esperti - Va comunque detto che, come già osservato con BA.1 e BA.2, un aumento dei casi legato alla maggiore trasmissibilità e al maggiore escape immunitario delle nuove varianti potrebbe tradursi in un limitato e transitorio aumento di ospedalizzazioni".

Lo studio:meno effetti a lungo termine con Omicron rispetto a Delta

La variante Omicron di Sars-CoV-2 potrebbe dare meno effetti a lungo termine, il Long Covid, rispetto a quanto ha fatto in precedenza la Delta. E’ quanto emerge da uno studio del King’s College di Londra, pubblicato su ’The Lancet’, con i dati monitorati dalla piattaforma ’Zoe Health Study’. La ricerca è stata sottoposta a revisione tra pari ed è la prima sulle differenze nel Long Covid tra varianti diverse.

Il lavoro ha analizzato 56.003 casi di adulti nel Regno Unito risultati Covid-positivi per la prima volta tra il 20 dicembre 2021 e il 9 marzo 2022, quando Omicron era il ceppo dominante. I ricercatori hanno poi confrontato questi dati con 41.361 positivi tra il primo giugno 2021 e il 27 novembre 2021, con Delta prevalente. Ebbene, l’analisi ha evidenziato che il 4,4% dei casi Omicron aveva poi avuto anche un Long Covid, mentre con Delta era il 10,8%. Tuttavia, il numero assoluto di persone positive che hanno avuto conseguenze dall’infezione era più alto quando Omicron è stata la variante dominante.

Secondo Claire Steves, autrice principale dello studio, "la variante Omicron sembra avere sostanzialmente una probabilità inferiore di causare un Long Covid rispetto alle varianti precedenti, ma abbiamo ancora una persona su 23 che contrae la malattia e continua ad avere sintomi per più di 4 settimane. E’ importante quindi continuare a sostenere queste persone a casa, al lavoro e all’interno della sanità pubblica".

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cms_26505/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia ulteriori 16.571 contagi e altri 59 morti

Sono 16.571 i nuovi contagi da Coronavirus in Italia, secondo i dati e i numeri Covid - regione per regione - del bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute. Si registrano, inoltre, altri 59 morti per un totale di 167.780 decessi.

Da ieri sono guarite 35.545 persone.

Nelle ultime 24 ore sono stati processati 79.375 i tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 20,9%. In aumento i ricoverati con sintomi, per un totale di 4.585 (+187) e le terapie intensive occupate, per un totale di 209 (+10).

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Dati dalle Regioni

(Bollettino Covid-19 delle ore 18,00 - 20 Giugno 2022)

LAZIO - Sono 2.634 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 20 giugno 2022 nel Lazio, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 6 morti. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 3.196 tamponi molecolari e 7.017 antigenici con un tasso di positività al 25,8%. I ricoverati sono 501, 8 in più da ieri, mentre le terapie intensive occupate sono 44, una in più di ieri. I casi a Roma città sono a quota 1.810.

Nel dettaglio i contagi e i decessi nelle ultime 24 ore nelle aziende sanitarie del Lazio. Asl Roma 1: sono 703 i nuovi casi e 3 i decessi; Asl Roma 2: sono 544 i nuovi casi e 1 decesso; Asl Roma 3: sono 563 i nuovi casi; Asl Roma 4: sono 142 i nuovi casi e 1 decesso; Asl Roma 5: sono 219 i nuovi casi; Asl Roma 6: sono 195 i nuovi casi.

Nelle province si registrano 268 nuovi casi. Asl di Frosinone: sono 64 i nuovi casi e 1 decesso; Asl di Latina: sono 139 i nuovi casi; Asl di Rieti: sono 31 i nuovi casi; Asl di Viterbo: sono 34 i nuovi casi.

LOMBARDIA - Sono 1.920 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 20 giugno 2022 in Lombardia, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 12 decessi per un totale di 40.727 dall’inizio della pandemia. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 10.553 tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività del 18,1%. Negli ospedali lombardi i ricoverati sono 589, 33 in più da ieri, e le terapie intensive occupate sono 16, stabili rispetto a ieri. In provincia di Milano i nuovi casi positivi sono stati 817, di cui 459 a Milano città. A Bergamo 91, a Brescia 187, a Como 94, a Cremona 53, a Lecco 42, a Lodi 25, a Mantova 63, a Monza e Brianza 181, a Pavia 153, a Sondrio 11 e a Varese 104.

SICILIA - Sono 1.551 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 20 giugno 2022 in Sicilia, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 6 morti per un totale di 11.121 da inizio pandemia. Da ieri sono guarite 1.022 persone. Degli attuali positivi i ricoverati con sintomi sono 599, mentre si trovano in terapia intensiva 26 pazienti. Questa la ripartizione su base provinciale dei nuovi casi: 772 a Palermo, 528 a Catania, 93 a Messina, 122 a Ragusa, 84 a Trapani, 131 a Siracusa, 52 a Caltanissetta, 85 ad Agrigento e 19 a Enna.

ABRUZZO - Sono 362 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 20 giugno 2022 in Abruzzo, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 2 morti per un totale di 3.366 decessi. Nelle ultime 24 ore sono guarite 382 persone. Da ieri sono stati eseguiti 574 tamponi molecolari e 1178 test antigenici. I ricoverati in area medica sono 113, 6 in più da ieri, mentre le terapie intensive occupate sono 2. Tra le province con il maggior numero di nuovi casi L’Aquila a 89, Chieti a 104, Pescara a 90 e Teramo a 64.

TOSCANA - Sono 605 i nuovi contagi da coronavirus oggi 20 giugno in Toscana, secondo i dati dell’ultimo bollettino covid-19 anticipato via social dal presidente della Regione Eugenio Giani. "I nuovi casi di Covid registrati in Toscana sono 605 su 2.904 test di cui 507 tamponi molecolari e 2.397 test rapidi. Il tasso dei nuovi positivi è 20,83 (69,3% sulle prime diagnosi)", si legge nel post pubblicato su Telegram. I ricoverati sono 266 (14 in più rispetto a ieri), di cui 10 in terapia intensiva (2 in più). Oggi si registrano 5 nuovi decessi: 4 uomini e una donna con un’età media di 86,2 anni.

I nuovi casi sono lo 0,1% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,1% e raggiungono quota 1.136.301 (96,6% dei casi totali). Gli attualmente positivi sono oggi 29.630, -0,3% rispetto a ieri.

L’età media dei 605 nuovi positivi odierni è di 47 anni circa (12% ha meno di 20 anni, 22% tra 20 e 39 anni, 38% tra 40 e 59 anni, 22% tra 60 e 79 anni, 6% ha 80 anni o più).

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri (154 confermati con tampone molecolare e 451 da test rapido antigenico). Sono 326.573 i casi complessivi ad oggi a Firenze (176 in più rispetto a ieri), 80.265 a Prato (40 in più), 93.993 a Pistoia (51 in più), 57.675 a Massa (22 in più), 123.377 a Lucca (69 in più), 136.074 a Pisa (62 in più), 104.782 a Livorno (60 in più), 106.817 ad Arezzo (58 in più), 83.001 a Siena (29 in più), 62.960 a Grosseto (38 in più). Sono 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni. Sono 272 i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 208 nella Nord Ovest, 125 nella Sud est.

CALABRIA - Sono 447 i nuovi contagi da coronavirus oggi, 20 giugno 2022 in Calabria, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri sono stati registrati 4 morti per un totale di 2.648 decessi. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 2.354 tamponi, tra molecolari e antigenici. Da ieri sono guarite 237 persone. In calo i ricoveri di 5 unità per un totale di 134, mentre sono stabili le terapie intensive occupate a 7.

PIEMONTE - Sono 801 i nuovi contagi da Coronavirus oggi, 20 giugno 2022 in Piemonte, secondo i dati Covid-19 dell’ultimo bollettino della Regione. Da ieri è stato registrato un morto. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 8.615 tamponi di cui 7.956 test antigenici con un tasso di positività al 9,3%. I ricoveri ordinari sono 253, 15 in più rispetto a ieri, quelli in terapia intensiva 8, più due rispetto a ieri.

EMILIA ROMAGNA - Sono 1.725 i nuovi contagi da coronavirus oggi 20 giugno 2022 in Emilia Romagna, secondo dati e numeri dell’ultimo bollettino Covid-19 della Regione. Si registrano altri 8 decessi. Nel dettaglio, dall’inizio dell’epidemia da coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.525.174 casi di positività, 1.725 in più rispetto a ieri, su un totale di 6.847 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 3.872 molecolari e 2.975 test antigenici rapidi. I numeri dei positivi non comprendono le province di Piacenza e Parma, dove per problemi tecnici non sono stati acquisiti; saranno pertanto recuperati e comunicati domani. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 25,2%.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 30 (come ieri), l’età media è di 67,9 anni. Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 720 (+30 rispetto a ieri, +4%), età media 75,3 anni. I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 26.334 (-207). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 25.584 (-237), il 97,1% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 1.924 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.481.798.

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cms_26505/coronavirus_r29_3_2020p.jpgCovid, su contagi e ricoveri in Italia. Omicron 5 è come influenza?

Sono in aumento i contagi Covid e i ricoveri in Italia dove la sottovariante BA.2 di Omicron è predominante e cresce l’onda di Omicron 5 che è al 23,15%, più contagiosa ma con sintomi che la avvicinano a un’influenza, rilevano alcuni esperti. Nel nostro Paese crescono sia l’incidenza dei casi di coronavirus sia l’indice di trasmissibilità Rt, secondo i dati dell’ultimo monitoraggio della Cabina di regia Iss e ministero della Salute. Ieri in Italia sono stati 16.571 i nuovi contagi (30.526 il giorno precedente) e 59 i morti (18 domenica). In aumento i ricoverati con sintomi (+187 per un totale di 4.585) e le terapie intensive (+10 per un totale di 209).

cms_26505/ANDREONI_Massimo.jpgSecondo Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Omicron 5 "clinicamente è già un’influenza, magari con un febbrone, ma certamente non stagionale, visto che sono 9 mesi che sta circolando in maniera violenta considerati anche i decessi. Quindi possiamo parlare di ’influenza’, ma con la dovuta cautela, Sars-CoV-2 non è andato in soffitta e la sottovariante Omicron BA.5 ci dimostra che qualche elemento di preoccupazione rimane. Non possiamo pensare che sia tutto finito". "Ci possiamo consolare con un impatto clinico della malattia che oggi non è terribile, ma dipende dalla scelta che si vuol fare da un punto di vista politico - sottolinea lo specialista - Siamo di fronte ad un virus che ancora non ha trovato una sua stabilizzazione, continua a mutare, quindi dobbiamo ancora stare molto attenti".

cms_26505/Bassetti,Infettirologo.jpgSull’ipotesi che Omicron 5 possa essere come un’influenza "fondamentalmente penso che sia così, in alcuni casi anche meno. Abbiamo forme di raffreddore rinforzato, naso che cola e mal di gola. In 3-4 giorni massimo in un vaccinato questa forma si risolve" dice Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando quanto affermato dall’infettivologo Giovanni Di Perri: "L’ultima variante non scende quasi mai nei polmoni, viene dal Portogallo dove sta passando senza danni". Secondo Bassetti, "siamo di fronte ad una forma simil influenzale, quindi molto contagiosa, ma se osserviamo i dati delle ospedalizzazioni nei Paesi dove BA.5 è già passata non si sono alzati, si è ricoverata pochissima gente". "Ci dobbiamo abituare a vedere situazioni come quella che stiamo vivendo oggi, ovvero l’aumento dei contagi, le avremo sempre - rimarca lo specialista - Dopo di che, è utile indicare ogni giorno in Italia chi è positivo ad un tampone? No. Creiamo solo insicurezza. Abbiamo le armi per affrontare questa infezione e dobbiamo guardare avanti".

cms_26505/GALLI_massimo.jpg"Covid ormai un’influenza? Non credo che i tempi siano ancora maturi per dirlo e per arrivare a una gestione ordinaria. Resto cauto vista la comparsa sulla scena di una nuova sottovariante, la Omicron 5, che potrebbe darci qualche problema". A dirlo è Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. "Posso condividere con alcuni colleghi - spiega - la valutazione che la malattia sta diventando meno impattante sulle strutture sanitarie. Abbiamo una malattia meno patogena, ma questo non vuol necessariamente dire che il virus si è ’rabbonito’. Ci sono infatti anche tanti vaccinati e questo potrebbe rendere difficile al virus portare alla malattia grave". Per Galli, dunque, "abbiamo ancora bisogno di cautela, perché ogni volta che arriva una nuova variante diffusiva è evidente che ci sarà anche un numero importante di infezioni. E ogni volta che abbiamo tanti casi, per quanto la malattia abbia meno impatto, il rischio di vedere gli ospedali in difficoltà non può essere escluso. In ogni caso una percentuale, seppure piccola, si ammala in maniera più grave. E se i casi sono tanti, il numero assoluto delle persone che si ammala cresce".

cms_26505/GISMONDO_maria-rita.jpgLa sottovariante Omicron 5 di Sars-CoV-2 "dà una patologia simil influenzale e come tale dobbiamo trattarla: nessun isolamento" nemmeno in caso di positività, "solo precauzioni per evitare la trasmissione" ribadisce Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, d’accordo con chi paragona a un’influenza mutanti come Omicron 5. "Se questa variante, com’è probabile, non verrà soppiantata da un’altra associata a diversa patologia, possiamo stare tranquilli", rassicura l’esperta.

cms_26505/Lopalco.jpg"Covid-19 è Covid-19 e influenza è influenza. Non sono uguali - spiega all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento - Il carico di malattia e l’impatto sulle strutture sanitarie causato dall’ondata di Omicron lo scorso inverno è stato maggiore di quello causato da una stagione influenzale. In più non conosciamo ancora il carico dovuto al Long Covid. Quindi meglio non confondere le due patologie". Un altro elemento che l’esperto sottolinea è l’importanza, che permane, delle misure di contenimento: "L’influenza è una patologia importante che finalmente abbiamo tenuto sotto controllo grazie ad una maggiore copertura vaccinale e all’uso diffuso di mascherine. Perché mai dovremmo rinunciare a queste misure di controllo?", chiede Lopalco.

cms_26505/Pregliasco.jpg"E’ vero, la gran parte della replicazione" delle nuove sottovarianti di Omicron come Omicron BA.5 "avviene nelle prime vie aeree", quelle superiori, "ma questo virus non si è ancora completamente raffreddorizzato. Ci sono anche casi di polmonite e di polmonite interstiziale" e quindi "non è assolutamente da sottovalutare" dice il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, definendo un "messaggio distraente" quello che paragona a un’influenza mutanti di Sars-CoV-2 come Omicron 5, sulla base della sintomatologia rilevata nei Paesi a maggiore diffusione fra cui il Portogallo. "Siamo di fronte a un normale, tendenziale adattamento evoluzionistico" del coronavirus pandemico, spiega il medico. "Una serie di mutazioni che vanno in una direzione vantaggiosa, di un quadro clinico in generale più tranquillo, però grazie anche - e dobbiamo dirlo - al contributo della vaccinazione, del gran numero di soggetti vaccinati". E’ anche in virtù di questo fattore, tiene a puntualizzare il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, che "l’organismo colpito riesce a evitare una replicazione virale più profonda e più ampia".

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