OMS:PANDEMIA RECORD,PIU’ DI 2 MLN DI CONTAGI IN 7 GIORNI

In Italia, 24.991 contagi e 205 morti. Identificato ’tallone di Achille’ dei coronavirus. Brusaferro:"Rt molto sopra 1 in alcune aree"

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cms_19731/OMS.jpgOms: pandemia record, più di 2 milioni di contagi in 7 giorni

La pandemia di coronavirus corre nel mondo, i contagi aumentano. Nell’ultima settimana è stato segnalato il maggior numero di nuovi casi di Covid-19 a livello globale: oltre 2 milioni di nuovi casi negli ultimi 7 giorni, un aumento esponenziale dall’inizio della pandemia. A segnalare questo nuovo record è l’Organizzazione mondiale della sanità, che sottolinea come "il numero di nuovi decessi è paragonabile alle settimane precedenti". A partire dal 25 ottobre, nel mondo sono stati segnalati oltre 42 milioni di casi e 1,1 milioni di decessi, con oltre 2,8 milioni di nuovi casi e quasi 40.000 nuovi decessi segnalati nell’ultima settimana.

Per la seconda settimana consecutiva la Regione Europea rappresenta la maggior parte dei nuovi casi, con oltre 1,3 milioni di positivi la scorsa settimana - un aumento del 33% dei casi rispetto alla settimana precedente - contribuendo a quasi la metà di tutti i nuovi casi segnalati in tutto il mondo questa settimana (46%). Anche se non così sostanziali, degli aumenti sono stati osservati anche nella regione delle Americhe, nel Mediterraneo orientale e nelle regioni africane. Nel Sud-Est asiatico si evidenzia un calo di casi e decessi mentre nella regione del Pacifico occidentale l’Oms segnala una leggera diminuzione negli ultimi 7 giorni.

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cms_19731/Min_Sanita_ISS.jpgIn Italia, 24.991 contagi e 205 morti

Sono 24.991 i nuovi contagi da coronavirus in Italia, secondo il bollettino di oggi. Sono 205 i morti registrati nelle ultime 24 ore. Da ieri sono stati eseguiti 198.952 tamponi. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1536, con un incremento di 125 unità. In particolare, i nuovi contagi in Lombardia 7558. In Piemonte sono 2827 e in Campania 2427.

cms_19731/TALLONO_DI_ACHILLE_DEL_CORONAVIRUS.jpegIdentificato ’tallone di Achille’ dei coronavirus

Un nuovo bersaglio molecolare per il controllo dell’infezione dei diversi ceppi di coronavirus, fra cui Sars-CoV-2, che apre la strada a strategie innovative per la terapia medica di questo tipo di infezioni virali. A scoprirlo è uno studio coordinato dall’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con altri atenei italiani, e pubblicato su ’Pharmacological Research’, che ha scoperto il ’tallone d’Achille’ dei coronavirus, individuandolo nei canali ionici lisosomiali Tpc (Two-PoreChannels).

L’intuizione che la proliferazione di Sars-CoV-2 si possa prevenire inibendo uno specifico bersaglio molecolare responsabile della progressione del virus appena entrato nella cellula è nata nel laboratorio dell’Unità di Istologia ed Embriologia medica diretto da Antonio Filippini del Dipartimento di Scienze anatomiche, istologiche, medico-legali e dell’apparato locomotore della Sapienza Università di Roma.

Il tallone d’Achille dei coronavirus è stato identificato nei canali ionici lisosomiali Tpc, da anni oggetto di studio del gruppo di ricerca della Sapienza che, in collaborazione con Armando Carpaneto dell’Università di Genova, ha di recente scoperto nella Naringenina, una sostanza naturale di agrumi e altri vegetali di uso alimentare, un’arma efficace per inibire questi canali. Per verificare l’ipotesi è stato necessario creare ponti tra competenze di biologia cellulare e di virologia, coinvolgendo in un lavoro di squadra virologi delle università di Roma e Milano.

In particolare, il gruppo di ricercatori del Laboratorio di Virologia della Sapienza guidato da Guido Antonelli, ha scoperto che il trattamento di cellule con Naringenina previene l’infezione di più di un tipo di coronavirus, bloccando quindi il progredire dell’infezione. In aggiunta a questi risultati, il team del Laboratorio di Microbiologia dell’università Vita-Salute San Raffaele, guidato da Massimo Clementi, ha dimostrato che, alle stesse dosi, anche l’infezione di Sars-CoV-2 viene arrestata. Un ulteriore vantaggio ai fini di una possibile applicazione terapeutica di Naringenina è rappresentato dal fatto che questa molecola è in grado di contrastare efficacemente la dannosa produzione di citochine dell’infiammazione, la cosiddetta tempesta infiammatoria, che si scatena nel corso dell’infezione virale.

"L’identificazione di un bersaglio cellulare e la dimostrazione che è possibile colpirlo in modo efficace, rappresenta un sostanziale passo avanti verso l’ambizioso obiettivo di arrestare l’epidemia da Covid-19", commenta Antonio Filippini. "La sfida successiva, a cui stiamo lavorando, con l’importante ausilio di nuove competenze nanotecnologiche interne a Sapienza - aggiunge - è individuare la formulazione ottimale per veicolare il farmaco alle più basse concentrazioni possibili in modo efficace e selettivo alle vie aeree, il primo fronte critico su cui combattere l’infezione".

cms_19731/BRUSAFERRO.jpgBrusaferro:"Rt molto sopra 1 in alcune aree"

"L’epidemia" di Covid-19 "è ormai diffusa in tutto il Paese, non più localizzata. In queste settimane stiamo vivendo una crescita dell’incidenza" di nuovi casi. L’indice di contagio "Rt è superiore a 1 in tutte le Regioni, con alcune realtà anche significativamente sopra 1". Lo evidenzia il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro, intervenendo in audizione in Commissione Sanità del Senato sullo studio Tsunami sul plasma convalescente e sulla medicina territoriale in epoca Covid.

"Ci troviamo in questa situazione dopo un periodo estivo con numeri limitati e un periodo settembrino in lieve e progressivo aumento, che a ottobre ha avuto suo picco nelle ultime due settimane", ha ricordato Brusaferro sottolineando l’importanza di "individuare gli asintomatici" con Sars-Cov-2, "fondamentale continuare a tracciare i positivi, usare tutti gli sforzi per farlo e non mollare la presa". "Individuare le persone portatrici del virus è la prima frontiera per contenere l’infezione - afferma l’esperto - tracciare le persone venute a contatto stretto" con i positivi è importante. Quando questa misura viene meno, perché il numero di casi è significativo, è particolarmente difficile poi poter far fronte". Se ci sono "dieci persone da contattare si riesce, se sono mille diventa difficile".

Quindi, puntualizza Brusaferro, "un punto essenziale è tenere la curva dei nuovi contagi sotto una certa soglia, facendo in modo che le persone identificate come positive siano persone che possono essere facilmente individuate e si possano tracciare i loro contatti stretti. Questo si chiama contenimento". Se il numero di contagi "è eccedente e non si può più fare, si adottano misure per ridurre il numero dei positivi sotto la soglia, con una fase di contenimento e mitigazione".

In Italia "l’età mediana delle persone che contraggono l’infezione da Sars-Cov-2 oggi è intorno ai 40 anni, nel periodo di picco eravamo sui 60-70 anni, durante il periodo estivo è stata significativamente più bassa, intorno ai 30. Questo ci dice chi ci si ammala. E vediamo che l’incidenza per fascia d’età è molto elevata fino a 50 anni, anche fra 50 e 70 anni, ma è ancora fortunatamente limitata per gli over 70", evidenzia l’esperto.

"I protocolli messi a punto dai primi di settembre mirano a ridurre la probabilità di trasmissione negli ambienti scolastici: è importante essere flessibili, modificando e adattando le misure in funzione dell’andamento epidemiologico", ha sottolineato Brusaferro ricordando che gli anticorpi monoclonali in sviluppo contro Covid-19 "sono uno strumento molto importante e potente". "C’è anche una produzione italiana, oltre a quella americana, che dara’ risultati nei primi mesi del prossimo anno - rivendica il ministro - Quando ne avremo la disponibilità, potremo trattare pazienti più gravi e questo ci permetterà di avere prognosi molto più favorevoli".

Nei prossimi giorni uscirà un documento specifico sull’uso dei test", ha annunciato poi Brusaferro. "La realtà dei test oggi vede come golden standard il tampone molecolare. Adesso ci sono i test antigenici rapidi che hanno una performance buona e anche nei documenti ufficiali del ministero sono stati proposti per un utilizzo in determinati contesti. La ricerca tecnologica però è molto rapida e penso che nelle prossime settimane potremo disporre di ulteriori test ancora più facili da usare e questo tipo di test sicuramente sarà una grande agevolazione", spiega.

C’è poi il "tema dell’appropriatezza. Faccio l’esempio del contatto stretto di una persona positiva". Se questa persona scopre di essere positiva subito e se il contatto stretto viene a sapere il giorno dopo di questa positività e fa il test immediatamente, "il risultato non è indicativo di un’infezione contratta da quella persona. Perché sappiamo che il tempo di incubazione è più lungo. Non a caso le raccomandazioni ministeriali indicano di rimanere in quarantena fino al decimo giorno e poi fare il test. C’è però su questo anche la preoccupazione delle persone che incide".

Studio Tsunami

"Al 26 ottobre sono 188 i pazienti inseriti nello studio Tsunami" che mira a valutare l’uso del plasma dei guariti nel trattamento di malati Covid, con polmonite da Sars-Cov-2 e insufficienza respiratoria, in associazione con le terapie standard., fa il punto Brusaferro.

"Lo studio - spiega Brusaferro - ha avuto un rallentamento in parte fortunatamente legato al fatto che durante i mesi estivi il numero di casi con indicazione per il trattamento è molto decresciuto. Pensiamo che con la situazione attuale si possa raggiungere la soglia definita in tempi più rapidi". Secondo il disegno del trial è previsto "l’arruolamento di 474 pazienti", ricorda Brusaferro. Attualmente, aggiunge, "sono 79 i centri clinici e 88 i centri trasfusionali coinvolti, distribuiti in 13 regioni".

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