ONG, NEMICHE GLOBALI

Israele espelle il direttore della Human Rights Watch; trovato morto a Istanbul il fondatore dei “Caschi Bianchi”.

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La criminalizzazione delle ong, oggi, è un fenomeno davvero globale. Se dalle parti di casa nostra conosciamo ormai benissimo il volto della capitana Carola Rakete – e gli epiteti a lei affibbiati da cittadini comuni e noti leader politici – non deve stupirci che in ogni parte del pianeta, con dinamiche più o meno simili, tutti gli operatori umanitari rappresentino un bersaglio (forse il più immediatamente riconoscibile) appetibile, soprattutto per chi è in cerca di consenso elettorale; deve invece spaventarci che ciò accada in punti nevralgici della politica internazionale. Dalle accuse di Trump e Bolsonaro alle organizzazioni ambientaliste, a quelle di mezza Europa nei confronti di chi salva vite nel Mediterraneo, poco cambia. Ci sono poi Paesi da cui gli operatori vengono espulsi o eliminati del tutto.

Per molti anni il governo israeliano, sotto la guida di Netanyahu, ha portato avanti una campagna di aperta ostilità contro le ong locali e internazionali che si occupano di diritti umani. Oltre alla controversa legge sul sostegno al BDS (che permette al governo di impedire l’ingresso in territorio israeliano a persone che “appoggiano apertamente” il movimento di boicottaggio di Israele), dal 2016 tutte le ong hanno dovuto dichiarare pubblicamente eventuali finanziamenti ricevuti da paesi stranieri. La Human Rights Watch, che mesi fa ha redatto numerosi rapporti critici nei confronti dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi, aveva chiesto un visto per il nuovo direttore dell’ufficio responsabile per Israele, Omar Shakir, cittadino americano. La risposta era arrivata il 20 febbraio scorso: richiesta respinta perché la ong “non è veramente un’organizzazione per la difesa dei diritti umani”. Il 5 novembre scorso, la Corte Suprema israeliana ha respinto l’appello confermando l’espulsione. Secondo uno dei giudici, Neal Hendel, ci sono prove sufficienti per confermare che Shakir ha sostenuto il movimento Bds di boicottaggio di Israele, malgrado egli abbia affermato il contrario. Dunque, ha aggiunto Hendel, il ministero degli Interni era autorizzato a ordinarne l’espulsione. Hendel ha anche respinto la tesi della difesa secondo cui l’espulsione suonerebbe come un avvertimento agli attivisti. Human Rights Watch – ha precisato – non è ritenuta una organizzazione votata al boicottaggio di Israele e potrà scegliere un altro rappresentante al suo posto, purché non mantenga legami con il movimento Bds

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È giallo, invece, aIstanbul sulla morte di James Gustaf Edward Le Mesurier, considerato uno dei fondatori dell’organizzazione umanitaria dei "Caschi Bianchi". 48 anni, ex ufficiale e agente dei servizi britannici MI6, è stato il fondatore diMayDay Rescue, ong candidata anche al Nobel per la pace. Da anni impegnato in prima linea nel salvataggio delle vittime dei bombardamenti in Siria e nel salvataggio dei superstiti dalle macerie – attività che gli sono valse il cavalierato, conferitogli nel 2016 dalla Regina Elisabetta – l’uomo è stato trovato morto ieri mattina all’esterno della propria abitazione, nel centro della metropoli sul Bosforo. La procura ha assicurato che l’ipotesi di omicidio è passata in secondo piano, ma si attendono i risultati dell’autopsia, mentre è tramontata la pista del suicidio. Fonti diplomatiche britanniche hanno dichiarato che le circostanze della morte restano da chiarire. Venerdì scorso Le Mesurier era stato accusato di spionaggio e vicinanza a gruppi terroristici in un tweet della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. In base a quanto riporta la Cnn turca, al cadavere dell’ex spia sarebbero state riscontratefratture sia alle mani che ai piedi e una ferita sul volto. La stessa emittente riferisce che la moglie di Le Mesurier avrebbe dichiarato agli inquirenti che il marito ha preso deisonniferi per poi recarsi alla porta, dicendo di aver sentito bussare intorno alle 4 del mattino, per poi essere avvisata che il corpo si trovava fuori dalla porta di casa, in corrispondenza del balcone. Nell’abitazione è possibile entrare solo dopo il riconoscimento tramite le impronte digitali.

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Nel dare la notizia, la Bbc ricorda che Le Mesurier ha anche lavorato per le Nazioni Unite. La celebrità dei Caschi Bianchi è salita alle stelle negli anni scorsi con i video condivisi sul web di salvataggi effettuati adAleppo in seguito ai raid aerei russi. Con la furia di Mosca e Damasco giunsero le accuse ai Caschi Bianchi di faredisinformazione e propaganda a favore dell’Occidente.

Lorenzo Pisicoli

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