ORRORE IN BIRMANIA

BBC: uccisi 40 civili dall’esercito

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cms_24192/0.jpgLa BBC apre il Vaso di Pandora del 2021. Un’inchiesta della famosa emittente britannica svela una delle più crude violenze di quest’anno, precisamente in Birmania. A dieci mesi dal colpo di Stato, a causa del quale sono scoppiate nel corso del tempo delle manifestazioni di protesta represse nel sangue, viene alla luce l’uccisione di circa 40 persone ad opera dell’esercito. L’articolo pubblicato nel Regno Unito è corredato da un video, non riportato in questa sede per via della sua crudezza, nel quale vengono mostrati dei civili che scoprono i corpi di alcuni loro connazionali all’interno di una fossa comune. L’importante network inglese cita anche testimonianze oculari e superstiti delle stragi, secondo cui molte vittime sarebbero anche state torturate. È questa è solo la punta dell’iceberg, purtroppo: il golpe dello scorso febbraio ha causato, riferendoci alle proteste, una brutale repressione terminata con la morte di più di 1300 persone e migliaia di arresti.

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Puntando la lente di ingrandimento a livello geografico, le morti sono avvenute nel Kani Township: trattasi di un comune-roccaforte appartenente all’opposizione e localizzato nel distretto di Sangaing, al centro della Birmania. Il villaggio più colpito, invece, ove 14 civili sono stati torturati o picchiati a morte, e poi gettati in un canalone boschivo.Sopravvissuti e altri testimoni oculari hanno confessato che i soldati, tra cui vi erano anche dei diciassettenni, hanno riunito gli abitanti dei villaggi separando le donne dagli uomini e uccidendo questi ultimi. Le testimonianze del suddetto villaggio hanno riportato che gli uomini sono stati prima legati e poi picchiati, e infine uccisi. “Non potevamo stare a guardare, quindi abbiamo tenuto la testa bassa piangendo” riporta una donna, che ha visto uccisi fratello, nipote e cognato. “Sono stati legati, picchiati con pietre e calci di fucile, e torturati tutto il giorno” riporta uno dei sopravvissuti.

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Nel limitrofo villaggio di Zee Bin Dwin sono stati scoperti una dozzina di cadaveri mutilati, tra cui quello di un bambino e di un disabile, gettati in una fossa comune poco comune. La BBC commenta, con toni inorriditi, che queste brutali uccisioni potrebbero essere state comandate come punizione collettiva per gli assalti ai militari da parte di miliziani-civili delle zone colpite, i quali chiedevano a gran voce il ripristino della democrazia. Nel mentre gli Stati Uniti stanno vagliando nuove misure per aumentare la pressione sulla giunta militare birmana affinché ritorni su una rotta democratica, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal segretario di Stato americano Antony Blinken. L’America ha imposto sinora alcune sanzioni al regime. Contemporaneamente il blocco regionale Asean, Associazione delle nazioni del sud-est asiatico, ha messo a punto una tabella di marcia per la pace, nonostante rimangano a ragion veduta seri dubbi sull’impegno dei generali.

Francesco Bulzis

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