Oltre 5,3 milioni di contagi nel mondo

32.785 i morti in Italia dall’inizio dell’emergenza. Al via indagine di sieroprevalenza in Italia

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Sono 342.000 le vittime e oltre 5,3 milioni i contagi in tutto il mondo a causa del coronavirus. Gli Stati Uniti hanno raggiunto quasi 24.000 casi nelle ultime 24 ore secondo l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University. Secondo i dati aggiornati alle 8:00 di ieri mattina (24-5-2020), il bilancio globale del coronavirus ammonta a 5.313.816 casi e 342.141 vittime in 188 paesi e territori. Sul versante dei guariti superati i due milioni di persone, con gli Stati Uniti in cima alla lista, con 361.239 persone guarite, seguiti dalla Germania, con 159.716 pazienti salvati e dalla Spagna, con 150.376. Gli Stati Uniti rimangono il paese più colpito dalla pandemia con 21.700 casi in più nelle ultime 24 ore, portando il totale a 1,6 milioni di persone infette e 97.087 vittime.

Brasile e Russia sono al secondo posto al secondo posto dei paesi più colpiti per numero di casi. Il paese latinoamericano registra già 347.398 positivi e 22.013 morti. In attesa della pubblicazione dell’ultimo bilancio, la Russia registra 335.882 infezioni e 3.388 morti. Il Regno Unito è stabile con 258.504 contagiati e 36.757 morti, seguita da Spagna (235.290 casi e 28.678 morti), Italia (229.327 positivi e 32.735 morti), Francia (182.036 infezioni e 28.218 morti), Germania (179.986 positivi e 8.261 deceduto) e Turchia (155.686 morti positivi e 4.308 morti). A chiudere il gruppo di oltre 100.000 contagi sono l’Iran, che conta 133.521 persone infette e 7.359 morte, l’India con un totale di 131.920 casi e 3.869 morti, e l’ultima aggiunta dopo un nuovo record giornaliero di infezioni: il Perù, che ora ammonta a 115.754 positivo e 3.373 morti. Il Canada, con 85.151 infezioni e 6.466 morti, ha già superato la Cina, il paese in cui ha avuto origine la pandemia, che rimane al di sotto di 90.000 infezioni, con 84.084 casi e 4.638 morti. L’Arabia Saudita ha superato le 70.000 infezioni nelle ultime ore (registra 70.161 persone con coronavirus e 379 morti), il Messico è arrivato a contare 65.856 casi e 7.179 morti, il Cile ha 65.393 persone contagiate e 673 morti, il Belgio ha 56.810 infetti e 9.237 vittime morti e Pakistan registrano 52.437 casi e 1.133 morti.

I Paesi Bassi superano i 45.000 contagiati, mentre Qatar, Ecuador, Bielorussia, Svezia, Bangladesh, Singapore, Svizzera e Portogallo registrano oltre 30.000 casi. Oltre 20.000 casi sono gli Emirati Arabi Uniti, Irlanda, Indonesia, Sudafrica, Polonia e Ucraina e oltre 10.000 sono Kuwait, Colombia, Romania, Israele, Giappone, Egitto, Austria, Repubblica Dominicana, Filippine, Danimarca, Argentina, Corea da sud, Serbia e Panama.

L’Afghanistan è l’unico paese nell’arco di 9.000 casi (9.998 infezioni, in particolare), mentre la Repubblica Ceca, il Bahrain, la Norvegia, il Kazakistan e l’Algeria hanno più di 8.000 persone con coronavirus. Nigeria, Marocco, Oman, Malesia e Australia contano oltre 7000 positivi, davanti a Moldavia, Ghana e Finlandia, che accumulano oltre 6.000 infetti. Armenia e Bolivia completano l’elenco con oltre 5.000 positivi di coronavirus.

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cms_17629/LOGO-PROTEZIONE-CIVILE-NAZIONALE.jpgSono 50 i morti per Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo quanto reso noto dalla Protezione Civile, ma la Regione Lombardia (la più colpita) non ha aggiornato il dato odierno sui decessi. Il totale delle vittime dall’inizio dell’emergenza sale a 32.785, ma continua a scendere il numero dei malati e dei pazienti in ospedale. I ricoverati con sintomi sono 8.613, con una decrescita di 82 unità rispetto a ieri. Cala anche il numero dei pazienti in terapia intensiva (553, -19) e delle persone che si trovano in isolamento domiciliare (47.428, -1.057).

Gli attualmente positivi sono diminuiti di 1.158 unità nelle ultime 24 ore, per un totale di 56.594. I guariti sono invece aumentati di 1.639 da ieri e in tutto sono 140.479. I casi totali dall’inizio dell’emergenza sono 229.858 (+531). In tutto sono stati eseguiti 3.447.012 tamponi, i casi testati sono 2.198.632.

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Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, a partire da lunedì 25 maggio, avvieranno un’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SarsCoV2 per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi. Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in duemila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età. Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi.

Le persone selezionate saranno contattate al telefono dai centri regionali della Croce Rossa Italiana per fissare, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico. La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità.

La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine. A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati. Da domani mattina, su tutte le reti Rai, sarà in onda uno spot dedicato all’indagine e una pagina sul sito salute.gov.it illustrerà tutte le informazioni relative.

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