PAPA FRANCESCO RISPOLVERA IL POTERE TEMPORALE E GOVERNA L’ITALIA INSIEME AI MONDIALISTI

JUS SOLI? AL POPOLO LA DECISIONE

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Ogni giorno la stampa nazionale e internazionale racconta di sbarchi, di immigrati, di morti in mare, di attentati feroci, col rischio che, soggiogati da una istintiva paura del domani, siperda anche la capacità di ragionare o di porsi domande per capiredavvero dove stiamo andando. Non solo noi italiani, ma tutti gli altri stati dell’Unione europea che a ragione o a torto continuano a difendere i loro confini, lasciando al nostro paese il peso più gravoso: quello di provvedere all’accoglienza ininterrotta semplicemente perché in Parlamento non vi è una voce autorevole che sappia dire le parole “Basta.

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Non possiamo accogliere più”. E’ demoralizzante vedere come la gente sia disorientata, confusa e soprattutto ignara di quello che potrà essere il suo futuro perché da 50 anni continuiamo ad accogliere senza sosta migranti dal Medioriente e dall’Africa oltre che dalla Cina, Pakistan,Bangladesh. È forse un complotto contro l’Europa e contro l’ Italia per toglierle quel poco di autonomia e di autorevolezza che ancora sembrava resistere alle tante imposizioni? Come l’ultima arrivata in sordina: dare una casa e un lavoro agli immigrati entro nove mesi (questa pare sia l’ultima imposizione dell’Unione Europea, evincibile dal sito di Maurizio Blondet.).

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Verrebbe spontaneo chiedersi quanto tempo dovranno invece attendere gli italiani senza lavoro per avere eguale trattamento. Tutto questo appare assurdo, quasi surreale comese vivessimo un brutto sogno che invece è realtà. Gli unici italiani per i quali l’ immigrazione disordinata, clandestina, incontrollata e selvaggia non rappresenta un problema sono gli elettori e i politici di sinistra. Per loro più ne arrivano più l’Italia accrescerebbe la sua ricchezza perché con il solito slogan pronunciato mille volte “gli immigrati aumentano il pil e fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare” (Bonino). Sarà anche vero, ma quando un politico dice sempre si e non si lascia mai sfiorare dal dubbio, vuol dire che a parlare non è la sua coscienza, ma il ruolo politico che è costretto ad assolvere, recitando sempre la stessa ‘filastrocca’. Una filastrocca identica e conforme ad un unico pensiero: la difesa ad oltranza degli immigrati da qualsiasi parte dell’Africa essi vengano e qualsiasi siano gli scopi della loro permanenza. Non importa se non sono ancora integrati, se criticano il nostro paese o se sputano sul crocifisso, l’importante è piazzarli un po’ ovunque, come diceva la Bonino in un dibattito su Radio Radicale martedì 4 luglio nel primissimo pomeriggio. La superficialità con cui liquidava la questione immigrati non è un fatto saltuario: è solita minimizzare sul ruolo delle nazioni europee rispetto ad un più ampio consenso di popoli uniti in un governo sovranazionale. Gli immigrati non sono sacchi di patate che si collocano qui o là, sono esseri umani che hanno alle spalle una loro storia, cultura, religione, esperienza di vita, desideri, drammi e progetti di cui l’Italia impoverita non può farsi carico quando i numeri sono esagerati e il denaro scarseggia ovunque. I sacchi di patate se si scaricano in un luogo rimangono fermi per mesi fino a che non vengono ripresi dalla mano di qualcuno. Ma gli immigrati, come esseri umani che pensano e interagiscono, hanno una loro storia palpitante e drammatica e non possono accontentarsi di essere piazzati in un angolo per rimanere ad aspettare. Più aspettano e più iniziano ad odiare, a ribellarsi, a pretendere diritti che non possono avere come per magia. E’ questa la differenza che solitamente non si considera. Il Mar Mediterraneo nel quale viaggiano non è il ‘laghetto’ che dice l’onorevole Bonino che come un ponticello ci porta sull’altra sponda e ci fa diventare subito italiani.

cms_6712/3.jpgAnalizzare il problema solo con i numeri e non considerare il percorso culturale che dovrebbe consentire ad un immigrato di essere parte dell’italianità, vuol dire essere qualunquisti e non capire cosa è il discernimento. Dire ‘Si’ a tutto quanto l’Europa propone ,significa ubbidire non per convinzione ma per paura. C’è sempre la minaccia di un attentato in agguato. Allora meglio dire si e ubbidire a chi questo sconvolgimento sociale lo ha voluto e provocato.

Ma perché l’immigrazione è diventato il problema numero uno quando le priorità nell’ agenda europea erano quelle di realizzare l’Unione politica, monetaria, fiscale… Non avevamo noi italiani, e tutti gli altri, messo al primo posto l’Unione politica Europea? Cos’è accaduto in tutti questi anni perché l’ago della bilancia si sia spostata verso l’immigrazione e non sui temi che avevano priorità sugli altri? Perché tanta fretta nel voler fare approvare la legge sullo Jus soli? Chi ce l’ha commissionata e perché? Nessuno dei politici risponderebbe a queste domande . Al massimo qualcuno potrebbe solo dire ‘No Comment’. La verità è che tutto si farà come stabilito.

Intanto Francia e Spagna non intendono aprire i loro porti agli immigrati. L’Italia si arrangi da sola. Questo il messaggio che passa.

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La Merkel finge aiuto. Recita anche lei la sua parte. Ma nessuno ha il coraggio di dire ‘ Basta! A dire basta ci sono però milioni di italiani come il nostro affezionato lettore, Pietro Monte che invia i suoi commenti e le sue esasperate dichiarazioni contro questa innaturale forma di immigrazione. Chiede che si faccia un referendum dal quale far emergere il consenso o il dissenso del popolo tutto.

cms_6712/5.jpgL’Italia, - dice il l prof. Monte - è un paese generoso, pieno di gente di cuore, ma non è merce da svendere, ….Facciamo un referendum sullo Jus soli?Da uomo di sinistra, da una vita socialista pertiniano, dico che voterò la destra, perché questa sinistra non è sinistra, è una mistificazione, un surrogato, un pastrocchio, un abuso che s’illude di cambiare il modus vivendi dei musulmani facendoli entrare tutti e farli divenire cittadini europei. Tardo a capire il rischio, questo governo non aveva altro a cui pensare, se non allo Jus soli ( così si scrive). Allora, ve lo spiega Erdogan dalla Turchia, quando invita tutti i turchi residenti in Europa a mettere al mondo 5 (cinque) figli a famiglia, così tra vent’anni saranno loro a comandare in Europa. Ma forse in Parlamento, questa “sinistra” non ha il tempo di leggere tante cose” (29.5.2017)

A rendere il nostro Paese una terra sotto ‘assedio’ ci si è messo pure il Papa. Una forzatura la sua esortazione a far entrare tutti, come se l’Italia fosse un contenitore senza fondo. Il bene non lo si fa a spese degli altri. E se non ci sono le condizioni perché tutti entrino, il Papa deve capirlo e astenersi dal fare dichiarazioni che hanno il sapore di un’imposizione. Anche la famiglia Rothschild, ha chiesto che si proseguisse sulla strada già iniziata dai suoi predecessori. Shimon Perez aveva parlato di realizzare una Chiesa Unita universale. Ma il rischio da arginare ora è che sia cancellato il Cristianesimo per mano del fanatismo islamico. Si evitino dunque gli errori che in tempi remoti condussero alla schiavitù il popolo ebraico.

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Allora Papa Francesco, a te spetti l’ultima parola. E che sia quella del vero Spirito. Lo stesso che dominerà su tutti i diavoli umani quando capirà che gli uomini hanno osato troppo.

Elena Quidello

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