PARLAMENTO EUROPEO, ROBERTA METSOLA ALLA PRESIDENZA

La 43enne maltese eletta con 458 voti su 690. “Farò del mio meglio per raccogliere l’eredità di David Sassoli”

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Dopo il commovente addio a David Sassoli, il Parlamento europeo guarda al futuro con Roberta Metsola, eletta Presidente con 458 voti su 690. Una preferenza netta (per acquisire la carica ne sarebbero bastati 309), a testimonianza dell’accordo raggiunto tra le fila di Bruxelles, sebbene le polemiche non siano mancate. Con i suoi 43 anni, compiuti proprio lo scorso 18 gennaio, guadagna il primato di presidente più giovane in assoluto nonché terza esponente femminile di spicco nell’Ue, insieme ad Ursula von der Leyen (Presidente della Commissione Ue) e Christine Lagarde (a capo della Banca centrale europea). Autodefinitasi “espressione della generazione Erasmus”, è un avvocato specializzato in diritto comunitario. Ha fatto parlare di sé, oltre che per la brillante carriera politica portata avanti nel suo paese d’origine, Malta, anche per le posizioni antiabortiste da sempre sostenute strenuamente.

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Sono una donna di una piccola isola in mezzo al mare del sud dell’Europa. So cosa significa essere la sfavorita. So cosa significa essere etichettati. So cosa significa questo per ogni ragazza che guarda oggi. So cosa significa per tutti coloro che osano e che hanno osato sognare”. Con queste parole ha accolto la carica di neopresidente, dopo aver ricordato il predecessore come “un combattente per l’Europa e per questo Parlamento”. “Lavorerò e farò del mio meglio, come presidente del Parlamento, per raccogliere l’eredità di David Sassoli”, questa la sua promessa.

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Il primo discorso della Metsola ha avuto come focus principale i valori europei e la difesa dei diritti delle donne, della comunità Lgbtiq e di “coloro che sono ancora discriminati a causa della loro religione, del colore della pelle o dell’identità di genere”. “Dobbiamo combattere la narrativa anti-Europa che si diffonde rapidamente. Nazionalismo, autoritarismo sono false soluzioni che non offrono soluzioni” ha affermato con vigore, chiarendo poi che i principi antiabortisti appoggiati in passato “facevano riferimento a posizioni di carattere nazionale. Io non voterò più su temi come l’aborto. Le mie posizioni al riguardo saranno quelle del Parlamento europeo che ora rappresento. Le promuoverò all’interno e all’esterno di questa Camera”.

Massimo Montinari

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