PENTATHLON MODERNO - COPPA DEL MONDO

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Roma,Aprile 2015 – Assegnata a Roma Capitale, la Terza tappa della World Cup Maschile, ha avuto contesto e luogo nei più accoglienti impianti sportivi romani e nel coinvolgente “Stadio dei Marmi Pietro Mennea”, il giusto epilogo. Preclara cornice, entro uno Stadio sognante, per una grande finale. Il luogo dell’anima più ambito e meritato: l’ideale per chiunque dedica allo sport più duro, più completo e più antico la forza esplosiva della propria giovinezza atletica.

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Ed, appunto li, nell’enclave dei Marmi, a sintesi delle 5 massacranti prove + la “chirurgica” combined, si è diluita e concretizzata la 3^ prova della World Cup Maschile 2015. Epicentro delle varie competizioni, sono state la storica Sala delle Armi per la scherma; la piscina dei Mosaici del Foro Italico, il Centro Tiro a Segno e il Pony Club, a pochi metri dall’ Acqua Acetosa. Un impegno titanico per la tenace Federazione e per il CONI che a Roma ha richiamato i migliori specialisti del mondo. Ed in lizza, per la conquista del blasone d’onore e delle medaglie, si sono ritrovati in gara in 36. Trentasei fior fiore di campioni: il meglio di quanto la specialità sia riuscita a sfornare in questo scorcio d’annata. Tra essi anche i “Nostri” Alfieri e portacolori Azzurri, i talentuosi atleti del Centro Sportivo Carabinieri: Riccardo De Luca (di Monterotondo) e Pier Paolo Petroni (di Poggio Mirteto- paese di Campioni e dei fratelli D’Inzeo)) nonché Fabio Poddighe della Sport Full Time Sassari. Un tris d’assi (i primi due made in bassa sabina), frutto e prodotto di selezioni, estenuanti allenamenti e sudore, sacrifici e rinunce. Ergo ! Cominciata bene, tutto sommato la tappa romana ha riservato alla nostra equipe, un crescendo insperato.

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E, con le splendide performance del sabino Pierpaolo Petroni: capace di un’ incredibile rimonta nella prova finale del combined che, dal 12° posto lo ha sbalzato al 3° e, quindi, alla conquistando della prima medaglia individuale della sua carriera in Coppa del Mondo, un’indimenticabile “Giornata storica”. Così, mentre sul podio più alto della World Cup, è saltato l’ imprendibile ucraino Pavlo Tymoshchenko che ha totalizzato 1463 punti ed il secondo posto ha arriso all’ungherese Robert Kasza con 1455 punti, ad una sola distanza … ad un misero punticino… si è invece fermato (si fa per dire) il nostro Petroni, terzo con 1454. Ottima anche se contrassegnata dalla più nera sfortuna, la prova di De Luca che, nonostante i suoi 1432 punti, si è visto relegare al 10° step. Discorso a parte merita il talentuoso Poddighe che, essendo già qualificato per la finale di Coppa del Mondo di Minsk, ha serenamente chiuso al 21° posto con 1409 punti. Tutto sommato una performance d’autore quella dei nostri “ragazzi” che la dice lunga sulle qualità tecnico-organizzative della nostra Scuola e sul team dei suoi dirigenti e tecnici. Una struttura di eccellenza che ha il proprio centro di interesse tra Montelibretti e Passo Corese, presso il centro CONI situato al km 35 della Via Salaria. Bene. Il magic moment per il 28enne Pierpaolo Petroni, figlio d’arte (suo padre Roberto è stato anch’egli primattore del Pentathlon negli anni 70/80), laureatosi campione del mondo a squadre Juniores nel 2012, non sta nella pelle: <Tutto lo staff azzurro ci credeva, il tifo era per me e le mie gambe… sulla pista dello Stadio dei Marmi, giustamente dedicata al mitico Pietro Mennea, volavano velocissime come fossero le sue. Insomma, per me questa è stata e sarà la giornata indimenticabile. Un valore aggiuntivo al mio essere atleta, il risultato che mi dà tanta fiducia per il proseguo della stagione anche perché, reduce da un infortunio che mi aveva impedito di partecipare alla seconda prova di World Cup, quella del Cairo di metà marzo, mi ritrovo già sul podio a soli 9 punti dal vincitore >>.

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Tra il pubblico in delirio, anche il Presidente del Coni Giovanni Malagò che ha esaltato l’evento e si è complimentato con Petroni: <> Questo, è il Pentathlon Moderno. La disciplina Olimpica, cioè, più massacrante e coinvolgente: “per atleti completi” o meglio, per autentici “ Rambo” dello sport praticato i quali, per primeggiare devono esser destri nelle cinque ostiche, costose e durissime discipline: Nuoto, Corsa, Tiro, Equitazione e Scherma. Ma non basta. Da qualche anno, infatti, la cinquina è stata resa ancor più difficoltosa dall’inserimento della c.d. combined event che contempla tre serie di tiri con la pistola ed altrettante frazioni di 1000 metri di corsa campestre. Il cui affinamento viene per lo più attivato presso quell’autentica fucina di campione che, come detto, è da sempre il Centro di Preparazione Olimpica del CONI di Montelibretti. Una pratica agonistica che, appunto per la sua complessità, è per lo più appannaggio dei Centri Sportivi Militari. I quali, grazie alla loro straordinaria organizzazione logistica, riescono a sostenere meglio di altri l’impatto con questa vitale e severissima disciplina; da tempo immemore, delegata a tener alto il nome ed il prestigio dello Sport italiano nel mondo.

Giancarlo Giulio Martini

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