PERÙ: LA CORTE SUPREMA CONDANNA CASTILLO A 18 MESI DI RECLUSIONE
Continuano gli scontri dopo il fallito colpo di stato dell’ex presidente

Dopo le proteste degli ultimi giorni per l’allontanamento dal governo dell’ex presidente Pedro Castillo, la Corte Suprema del Perù si è pronunciata sulla questione inerente lo stato di fermo dello stesso.
Infatti, Castillo era stato condotto in carcere e da quanto emerge dalla sentenza emanata dai giudici vi resterà per 18 mesi. L’accusa è di ribellione e di tentativo di rovesciare il governo peruviano con un colpo di stato, che però è fallito.
La Corte ha disposto questa misura punitiva e restrittiva con la motivazione che il pericolo di fuga è molto probabile: onde evitare di far ricadere il Perù nella paura di un altro golpe, nonché per scongiurare eventuali tentativi di fuga dal Paese verso il Messico, si è deciso di tenere sotto sorveglianza l’ex Presidente.
Fuori dalle aule di giustizia sono andati in scena alcuni scontri tra i civili, sostenitori di Castillo, e i militari.
Nella città di Ayacucho, nella parte meridionale del Perù, durante gli scontri hanno perso la vita sette persone che sostenevano l’ex presidente.
Sono state registrate, altresì, diverse proteste nelle città più importanti del Perù che hanno mietuto la morte di circa diciassette persone.
Nella capitale, Lima, un corteo di circa mille persone ha marciato lungo la strada principale in segno di protesta, infrangendo i divieti disposti dallo stato di emergenza. A gran voce si invoca la convocazione di un’assemblea costituente per la redazione di una nuova costituzione e le elezioni di un nuovo Parlamento.
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Fulvio Guglielmo
Il solito colpo di stato organizzato dalle istituzioni sorde al cambiamento, in primis dai magistrati e dai militari...
Commento del 13:05 18/12/2022 | Leggi articolo...
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