PERCORSI DI-VINI

Il miracolo del vino dalle fontane di Marino (RM)

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Lo vedi, ecco Marino, la sagra c’è dell’uva, fontane che danno vino, quant’abbondanza c’è…” è il ritornello di uno degli stornelli romaneschi più conosciuti, anche a livello internazionale, portato alla ribalta dalla grande interpretazione di Lando Fiorini - la voce de Roma- come amava definirsi.

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Recita di un luogo misterioso nel pieno dei castelli romani, che dall’alto si affacciano su Roma quasi a proteggerla dal tempo inesorabile ed a volte beffardo.

Nel 1925 per iniziativa del poeta Leone Ciprelli, viene istituita ufficialmente la Sagra dell’uva di Marino, una festa tradizionale che ricorre ogni prima domenica di ottobre.

Ma le sue radici sono ben più lontane. Infatti, la produzione marinese era presente già in epoca romana ed il vino denominato Albanum (dal nome dell’antica città di Alba Longa, la leggendaria città madre di Roma, che sorgeva sulle rive del lago di Albano) era conosciuto ed apprezzato.

Nel 1571 le forze congiunte di Spagna, Stato Pontificio, Repubblica di Genova, Repubblica di Venezia, Ducato di Savoia e dei Cavalieri di Malta sconfissero nella battaglia di Lepanto le forze navali ottomane. In questa battaglia il contingente pontificio era guidato da Marcantonio II Colonna il quale, tornando in patria, si recò a Marino dove a Palazzo Colonna alloggiavano la moglie Felice Orsini ed i figli.

Fu accolto trionfalmente da tutta la popolazione. Poco dopo Papa Pio V proclamò la Madonna del Rosario protettrice dello Stato Pontificio ordinando che il 7 ottobre di ogni anno venisse festeggiata in tutti i comuni dello Stato Pontificio.

Lo stesso Marcantonio II Colonna depositò nella Basilica di San Barnaba a Marino diversi cimeli di guerra provenienti dalla battaglia con gli Ottomani.

Questa Basilica e la Madonna del Popolo, una effigie conservata all’interno già dal 1200, diventarono simboli di protezione della coltivazione della vite per i marinesi.

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All’inizio del 1900 divenne forte l’idea di sponsorizzare il vino di Marino e dei Castelli Romani per attirare turisti sul luogo sfruttando la linea ferroviaria che inaugurata nel 1889 metteva in collegamento il Comune di Roma con il Comune di Albano.

Ma bisognava rendere l’evento unico ed irripetibile e così nacque l’idea di far sgorgare dalle fontane del comune vino al posto di acqua. La prima fontana utilizzata fu quella dei quattro mori, edificata nel 1636.

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Successivamente per esigenze di ordine pubblico, avendo l’evento ottenuto moltissimi visitatori venne deciso di utilizzare contemporaneamente altre fontane come la Fontana del Tritone oppure il Fontanile Comunale.

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Da 96 anni si ripropone la Sagra dell’Uva ed ogni volta l’emozione scorre nel palato e nei sensi. L’evento richiama visitatori da tutto il mondo ed è considerato unico nel suo genere.

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Veder scorrere dalle fontane vino è una emozione pura, potersi sporgere per degustare con il proprio bicchiere questo nettare che ha legato in un filo sottile millenni di storia è goliardico ed al contempo ci riporta ad una esistenza leggera.

Ovviamente non si tratta di un miracolo, tutt’altro: le condutture che normalmente portano acqua vengono collegate a cisterne di vino che per un breve periodo consentono all’avventuriero di godersi la beata gratitudine della natura.

Le giornate della sagra sono caratterizzate da eventi che contribuiscono a rendere più appetibile l’offerta ai visitatori.

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Lo vedi, ecco Marino, la sagra c’è dell’uva, fontane che danno vino, quant’abbondanza c’è… mettete l’evento in calendario e portate con voi un calice ampio che possa essere riempito di pura bontà. Buona degustazione.

Carlo Dugo

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