PERCORSI DI-VINI

Eccellenze viticole di Sanremo....Il pigato

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cms_24640/1.jpgIn questi giorni siamo tutti presi da una grande kermesse canora che invade le nostre case e ci impone una attenzione adeguata. E’ un evento che ferma la nazione ed ogni anno si attende questo momento che sembra riportare indietro il tempo a quando ci si radunava dai più fortunati possessori di televisioni in bianco e nero stringendoci in un momento di grande comunità. Era un momento di piena condivisione e teneva il fiato sospeso fino all’ultima serata in cui si proclamava il vincitore assoluto.Tutto viene e veniva svolto nella città di Sanremo in Liguria, una regione non sempre molto conosciuta e non sempre al centro dell’attenzione mediatica tanto che a volte non si conoscono alcune eccellenze viticole a cui la regione da i natali, è questo il caso del vitigno Pigato.

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Vitigno a bacca bianca coltivato prevalentemente nella piana di Albenga e nella provincia di Imperia. Il Pigato può essere considerato un vermentino che si è adattato in modo egregio al territorio ospitante. Il suo nome potrebbe derivare dal pigau, che significa macchiato, per alcune macchie scure che si presentano sull’acino dell’uva oppure dal picatum, un vino aromatizzato in uso al tempo dei romani. Sta di fatto che è un vitigno antico che ha superato mille ostacoli per arrivare a darci i suoi frutti.

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E’ un vino considerato giovane in quanto va consumato nell’arco dei tre anni dalla vendemmia per poterne godere il massimo della sua espressione. Vino dal bouquet corposo con intensi aromi di frutta bianca, in particolare albicocche e pesca. Il colore è il classico giallo paglierino elegante nei suoi riflessi dorati. Al gusto è ricco, minerale, sapido per via dell’influenza del mare che trasmette la sua salinità a questi vigneti affacciati sulle pendici liguri generalmente coltivato a partire dai 300 metri sul mare ma anche a ridosso delle coste.

Questo vino può essere degustato sia in momenti dedicati agli aperitivi che durante i pasti. In entrambe le situazioni sarà in grado di generare emozioni riconducibili al territorio così intriso di storia, donando passione al nostro calice e dedicandoci il giusto equilibrio tra le sensazioni educate dei profumi intensi ed il lento passare del tempo. Ha ottenuto la DOC (Denominazione di Origine Controllata) nel 1988 ed è di fatto diventato un ambasciatore della regione nel mondo.

L’abbinamento ideale è con le linguine al pesto ma non è raro abbinarlo, con una certa soddisfazione, a menù di mare oppure a piatti tipici come i pansotti di borragine per proseguire con carni bianche e con formaggi di media stagionatura. E’ importante degustarlo ad una temperatura di servizio che sia vicina agli 8/10 gradi, ideali per apprezzarlo al meglio.

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Il consiglio personale è di provare a degustarlo durante una delle serate dedicate al festival di Sanremo… forse in questo modo ci inganneremo di essere presenti all’interno del Teatro Ariston, quanto meno avremo per una sera viaggiato in Liguria, incontrando ed ascoltando i big della canzone italiana.

Buona degustazione con un buon calice di Pigato!

Carlo Dugo

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