PICCOLE BUONE STORIE

Ci sono ancora case costruite sulla roccia, come intendeva Gesù?
Con scandaloso ottimismo rispondiamo: “Case? Ma città intere sono, se le mettiamo insieme”. Facciamo un po’ di geologia spicciola del pianeta cristiano, senza fermarci alla crosta.
Dobbiamo andare più a fondo, e lo dicono anche gli scienziati.
La Terra – come essi apprendono dalle loro sonde sismiche – nel suo centro non è affatto liquida come si diceva, o magma infuocato, marmellata ardente.
No: è solida.
Sulla crosta, è vero, accade di tutto e specialmente il peggio.
La cattiveria occupa i nostri giornali quasi in permanenza: guerre, assassinii, stupri, furti, violenze, razzismi, odi, egoismi.
A leggere i giornali, a scorrere le pagine del WEB o a guardare la televisione, nel mondo esiste solo il male.
E sappiamo tutti che non è vero. Basta scendere un po’ nel profondo, verso il centro solido.
Qualche esempio.
In una grande azienda si spettegola su un compagno di lavoro che fa quasi sempre i turni di notte. Egoista, lo chiamano; vuole guadagnare di più, sogna la bella vita… Ed è vero. Bellissima è la sua vita di giorno, da specchiarcisi tutti quanti noi.
Perché di giorno quest’uomo non riposa né si diverte, essendo occupatissimo come infermiere di sua moglie; immobile e quasi cieca. Lavora di notte per dividere con lei i giorni. La porta a passeggio in auto e le descrive il mondo che lei non può vedere.
Glielo inventa bello e piacevole; le descrive un paesaggio che non esiste più, perché il cemento dell’ennesimo centro commerciale ha sommerso i colori che lei aveva visto prima della disgrazia. Per lei, la bellezza di un tempo c’è ancora e sempre… Ecco perché quest’uomo fa i turni di notte. Perché i suoi giorni li vive così al cospetto della propria coscienza.
Stesso luogo, stessa gente. Un anziano paralizzato è sollevato dal suo letto e messo a sedere in carrozzina. I gesti di sempre, da anni, ma noi non siamo in ospedale. Quel malato è a casa sua. A sollevarlo sono a turno i figli, le nuore e i giovani nipoti. Potevano metterlo in qualche casa di riposo. Invece è lì con loro. Ci starà fino all’ultimo giorno, come tutti gli anziani prima di lui in quella casa.
D’estate lo portano fuori in carrozzina, d’inverno vengono tutti a trovarlo. Gli raccontano quello che succede, anche se lui non sa rispondere.
Ma fanno anche di più, forse senza sapere. Predicano. Insegnano con l’esempio. E qualche demone lo vanno pure scacciando da coscienze limitrofe e circonvicine: c’è qualche altro anziano, qualche altro malato e invalido, lì nei dintorni. Ebbene, adesso soffre meno. Anche a lui qualche attenzione in più si usa. Ora c’è chi si vergogna a lasciarlo solo la domenica… E tutto perché lì vicino quella famiglia sta trattando in quel modo il suo patriarca, sta dando quella lezione. Non è una sacca di resistenza delle “antiche sane tradizioni?” E’ un centro vivo e odierno di irradiazione, quella famiglia che non andrà mai sulle pagine dei giornali e in televisione.
Un nucleo solido che comunica solidità.
Allora, come va il mondo?
Molto male, possiamo dire di primo acchito. E così, andando male tutto, ogni vigliaccheria ha la sua spiegazione e assoluzione. Ma in seconda battuta, ecco queste piccole storie che mandano all’aria i giudizi sullo stato del mondo espressi dai mass media. E di conseguenza anche lo spirito di resa, l’autogiustificazione, l’accovacciarsi nella melma con la scusa che è sudicio tutto.
Non credete a quello che dicono i giornali, la televisione, Internet. Non è tutto marcio. Guardatevi attorno, gente. Lì troverete coloro che costruiscono sulla roccia. Città intere. Le abitano i saggi, ai quali nessuna rovina fa paura.
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