POLONIA, A VARSAVIA OLTRE 100 EVENTI PER RICORDARE LA RIVOLTA EBREA

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cms_30151/0.jpgVarsavia si prepara ad omaggiare l’ottantesimo anniversario della rivolta ebrea del 19 aprile 1943. Nella capitale polacca sono previsti più di 150 eventi culturali scanditi da domani fino a maggio, con anche l’inaugurazione della Mostra al Museo Polin dedicato alla storia degli ebrei polacchi (Attorno a noi – Mare di fuoco – Il destino dei civili ebrei durante l’insurrezione del Ghetto di Varsavia). La mostra vedrà esposte fotografie inedite scattate in quei giorni del 1943 da un pompiere polacco. Altri eventi di rilievo saranno la celebrazione ufficiale con il presidente della Repubblica Andrzej Duda al Monumento agli Eroi del Ghetto ed il concerto dell’Orchestra sinfonica israelo-polacca diretta da Anna Sułkowska-Migoń al Grande teatro – Opera nazionale. I vari eventi che si susseguiranno a Varsavia inizieranno mercoledì 19 aprile, data in cui scoppiò effettivamente la rivolta, e proseguiranno fino a maggio.

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Fin dai primi anni dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la Polonia e in particolare la sua capitale, Varsavia, divennero bersaglio di persecuzioni, deportazioni, uccisioni di massa e sfruttamento del lavoro schiavistico. Tra il 1939 e 1940 i ghetti in cui gli ebrei venivano detenuti in condizioni disumane si moltiplicarono. Nello specifico, Varsavia dall’inizio del 1940 divenne punto di arrivo per tantissimi ebrei per volere nazista, prima delle deportazioni verso i campi di concentramento. La capitale contava circa tra le 400mila e le 500mila persone in appena 3,4 chilometri quadrati, con pessime condizioni igenico-sanitarie. Le condizioni estreme a cui vennero sottoposti gli ebrei divennero insostenibili, tanto che nel Ghetto nacquero organizzazioni armate per una resistenza disperata che sfociò nella rivolta. Parallelamente, nel gennaio 1942, nella Conferenza di Wannsee fu approvata la “soluzione finale”, lo sterminio di 11 milioni di ebrei progettato da Reinhard Heydrich.

La rivolta del ghetto di Varsavia, come accennato poc’anzi, iniziò il 19 aprile 1943 nel periodo del Pesach, la Pasqua ebraica. Gli ebrei polacchi combatterono privi di speranza ma con coraggio contro gli orrori e il razzismo perpetrati dai nazisti. L’insurrezione si protrasse eroicamente fino al 16 maggio, quando le autorità tedesche ripresero il controllo sotto la guida del generale SS Jürgen Stroop. La rivolta portò alla morte di più di 2000 soldati tedeschi, 13000 ebrei uccisi tra i combattimenti ed esecuzioni successive, mentre più di 50000 ebrei superstiti furono trasferiti in vari campi di concentramento dopo la distruzione completa del ghetto.

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Lo stesso generale Stroop scrisse il 24 maggio seguente un rapporto molto dettagliato per il capo delle SS Heinrich Himmler, ed involontariamente questo documento ha consegnato alla storia la cronaca dei fatti, una prova dei crimini nazisti e la testimonianza del coraggio e dignità ebrea. Stropp fu condannato a morte per le atrocità commesse ed impiccato il 6 marzo 1952 proprio dove sorgeva il Ghetto da lui distrutto.

Riccardo Seghizzi

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