PRIMI, PICCOLI PASSI PER LE DONNE ARABE

Quanto siamo lontani dalla parità tra i sessi?

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L’Arabia Saudita, da poco tempo a questa parte, promuove un cambiamento che riguarda la vita delle donne. Dapprima consente la possibilità di stare alla guida, poi permette anche l’accesso allo stadio. Il Re Saudita, da Settembre, si muove in una nuova direzione: è in atto un mutamento notevole.

Piccoli passi che promettono grandi cambiamenti, dipendenti dal fatto che l’economia è soprattutto “femmina”. Insomma, le donne sono tante e, relegate in casa a far nulla, non fanno girare soldi. Probabilmente l’avvicinamento a un islam quasi moderato costituisce un messaggio verso l’Occidente e, in particolare, nei confronti della Gran Bretagna, con cui intrattiene una relazione abbastanza controversa. In ogni caso, questo modo di fare “estremista” pare scioccante alla società occidentale, abituata a convivere con i risultati di una serie di lotte femministe.

cms_7600/2.jpgDa sempre le donne combattono per vedere riconosciuta la propria dignità. C’è da dire, alcune più di altre. Non tutte si rendono conto della disparità che sussiste ancora tra i due sessi e, di conseguenza, portano avanti un’ideologia ormai lacera. Il dualismo esiste e fa parte della società. Non si capisce come mai, ad esempio, le donne percepiscano uno stipendio inferiore, a parità di prestazione lavorativa, rispetto a quello dell’uomo. Altra pratica assurda è quella delle dimissioni in bianco, che stridono fortemente con il desiderio di maternità. Inoltre, il lavoro della donna si rivela doppio se aggiunto a quello domestico. Il tutto è (in)seguito dalla paura di qualsiasi donna di uscire a una certa ora e in luoghi isolati. E, anche quando il terrore non proviene dall’esterno, ci sono le violenze tra le mura domestiche a rimediare. Per non parlare dei rapporti potere-dovere, di cui l’uomo di una certa levatura (non morale, eh!) si serve per ottenere compensi a letto.

Una vita faticosa quella delle donne di tutto il mondo, abituate spesso a lottare contro se stesse. Una dimostrazione lampante è data dalla chirurgia estetica: modificare il corpo per conformarsi ai canoni imposti da altri rappresenta il must del momento. Gonfiare il seno e le labbra, riadattare le misure dei fianchi, assottigliare le gambe per soddisfare lo sguardo piacione dell’uomo. Le barbie di nuova generazione sono prive della consapevolezza che piacere ai propri occhi regala la fortuna di una sicurezza imparagonabile e appaga maggiormente. Convinte che la bellezza duri in eterno, si aggrappano ad essa con estrema convinzione. Così la sfoggiano con tutte le modifiche del caso e, di nuovo, si adattano a concorsi, riviste e format. Dopo si insultano chiamando “cagna” l’amica un po’ svestita.

cms_7600/3.jpgDi donne che si fanno a pezzi per invidia e competizione se ne vedono troppe. Beninteso che non si tratta di una lotta tra maschio e femmina, anzi. Qui si tira in ballo l’esigenza di una complicità intelligente: completarsi significa rispettarsi con reciprocità. Tirando le somme, si può affermare che - almeno in Occidente - molto è cambiato rispetto al passato; di sicuro, però, le donne d’ogni luogo sono lontane dalla agognata parità dei diritti.

Alessia Gerletti

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