PROPOSTE DI LETTURA – UMBERTO PIERSANTI:I LUOGHI PERSI
Considerando i poeti contemporanei (quindi viventi), preferiamo evitare note biografiche che inevitabilmente sconfinerebbero nella cronaca: il lettore può ampiamente documentarsi da sé. Anche per quanto riguarda il percorso poetico dell’autore di volta in volta preso in considerazione, è inevitabile far riferimento, oltre all’età del poeta, alla critica contemporanea e ai nuovi spazi offerti dal web. I blog a questo riguardo sono innumerevoli, e moltissimi, per fortuna, di valore. Saranno oggetto di citazione, laddove necessario, senza indebite sovrapposizioni da parte di chi scrive.
Umberto Piersanti è nato a Urbino nel 1941. L’edizione de “I luoghi persi” che vi proponiamo è di Giulio Einaudi Editore, la postfazione in quarta di copertina del compianto Carlo Bo: «Umberto Piersanti canta nei "Luoghi persi" le sue "Georgiche". Georgiche di natura familiare dove alcune figure lo costringono ad una netta e decisa correzione di rotta, per cui la natura viene sostituita dalla memoria e nella memoria compie una seconda operazione di metamorfosi così che gli umili oggetti della campagna assumono il rilievo e la responsabilità dei sentimenti. Questo ritorno alle origini, consacrato soprattutto alla memoria della nonna, avviene nella maniera più semplice o in un contesto che non si fa mai favola, ma è presenza, passione e carica vitale. Da un certo punto di vista la memoria resuscitata s’identifica nel presente e nell’immediato, sicché il poeta salda in un’unica vocazione l’emblema del suo passato familiare con la somma delle sue esperienze, a cominciare da quella più costante e ambiziosa: la poesia.» I suoi “luoghi persi” non attengono alla sublimazione dei ricordi, né sono contemplati nella metafisica del sogno (o dell’altrove). Sono custoditi in cassaforte. Serve la combinazione, ne occorre la chiave.
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