Pepper: il robot umanoide capace di capire le emozioni delle persone

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Da alcuni anni la Aldebaran Robotics, azienda di robotica fondata in Francia nel 2005, che prende il nome dalla stella più luminosa della costellazione del Toro, ha cambiato il nome in Softbank Robotics, perché acquisita dal gruppo di telecomunicazioni giapponese Softbank. E proprio in questi ultimi anni, questa azienda ha messo sul mercato, a disposizione di privati e aziende, alcuni robot umanoidi, tra cui Nao e Pepper. Quest’ultimo, in modo particolare, da giugno 2015 ha fatto registrare un gran numero di vendite, soprattutto in Giappone, ed è pronto a sbarcare prima negli Stati Uniti e poi in Europa. Pepper è un social robot, ossia un robot da compagnia, adatto a contesti familiari e quotidiani. Infatti, lo scopo principale della robotica è quello di creare macchine sempre più intelligenti capaci non solo di svolgere le mansioni dell’uomo, ma di entrare anche in contatto con le vite delle persone. Pepper ne è un esempio lampante.

cms_12131/2v.jpgQuesto robot è alto 1,20 con un peso di 28 kg. Si muove in diverse direzioni grazie a tre ruote multidirezionali, alla velocità massima di 20km/h. Inoltre, è dotato di quattro microfoni direzionali all’interno della testa e di uno schermo sul petto, con cui è in grado di ascoltare suoni, di muovere la testa in direzione del suo interlocutore e soprattutto di analizzare il tono della voce per percepire di diversi stati d’animo di una persona. È dotato anche di una fotocamera 3D e di uno schermo in HD per riconoscere persone e oggetti. Al suo interno ci sono ben 20 motori per muovere la testa e gli arti. Pepper funziona con una batteria a ioni di litio, che è possibile ricaricare ogni 12 ore. È dotato di sei sensori laser, due sensori ultrasuono e tre rilevatori, per rilevare ostacoli al buio. Pepper, però, non può vedere al buio.

Come accennato, Pepper inizialmente è stato ideato come robot per le famiglie. Non è stato progettato per svolgere solo mansioni come quelle domestiche, ma per essere un amico dell’uomo, una valida spalla su cui contare in ogni occasione. Infatti è capace di entrare in empatia con le persone, percepirne gli stati d’animo, le esigenze a momento, cercando di soddisfare bisogni, tramite consigli mirati. Il tutto avviene anche grazie a una connessione in rete, attraverso il quale il robot è in grado di accedere una miriade di dati. L’utilizzo di Pepper non si limita alle famiglie; infatti alcuni prototipi sono stati testati anche in altri settori e aziende nella sua versione for biz. La Nestlè e la Loft sono le aziende più famose che ne hanno assunto uno. Ma in futuro anche altri negozi potrebbero averne uno. Pepper, attraverso degli avanzati software della Softbank, è stato ulteriormente migliorato proprio per essere utilizzato in attività commerciali. Questo permette al robot di poter diventare un valido venditore di prodotti, un consulente commerciale o commesso, con dettagliate analisi degli utenti ricavate dalle mail e dai social network, cosa che permette di consigliare ai clienti i prodotti più adatti ai loro gusti personali. Inoltre può parlare diverse lingue, tra cui anche l’italiano, per poter entrare meglio in relazione con i clienti. Negli ultimi anni Pepper è stato anche assunto come steward a bordo di alcune navi Costa Crociere. Qui il robot fornisce informazioni ai clienti sul viaggio e si lascia pure fare un selfie in sua compagnia.

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Recentemente Pepper è stato utilizzato in Italia per poter spiegare le opere di Leonardo da Vinci ai più piccoli, con l’aiuto di una piramide olografica interattiva, che permette di toccare le invenzioni del genio in 3D.

Il prezzo dei prototipi Pepper varia a seconda degli ambiti in cui vengono utilizzati. Quelli acquistati come robot familiari costano all’incirca 1500 euro, con 200 euro mensili da pagare per poter usufruire dei software di Softbank. Il Pepper for biz, invece, costa 15000 per un utilizzo di 36 mesi. Questi robot si possono anche fittare per 11 euro all’ora.

Francesco Ambrosio

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