QUIRINALE,CEI:"SERVE UN PRESIDENTE CORAGGIOSO,ANCHE UNA DONNA"

Mons. Antonino Raspanti: "Non facciamone però una questione di genere"

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Al Quirinale serve un presidente “coraggioso”, anche una donna, capace di evitare “spaccature” e ricucire “frammentazioni”. Il vicepresidente della Cei, monsignor Antonino Raspanti, in un’intervista all’Adnkronos tratteggia l’identikit del successore di Mattarella, analizzando il particolare momento storico che il Paese vive e la situazione di criticità in cui si vive non essendo ancora fuori dalla pandemia. Il presule, che è anche vescovo di Acireale, non esclude nemmeno l’idea di una donna anche se, come sottolinea, non si tratta di farne una “questione di genere”.

cms_24300/1v.jpg’Mattarella esemplare’ - Il vicepresidente della Cei esprime “l’apprezzamento e il ringraziamento a Sergio Mattarella perché ha condotto in maniera esemplare il settennato con equilibrio, prudenza e fermezza”. Il vescovo Raspanti considera il momento in cui vive il Paese: “I tempi stanno cambiando e, pur non sapendo quando usciremo dall’emergenza pandemica, si può immaginare che la situazione socio-economica sia molto delicata, molto pesante, perché è vero che abbiamo le risorse del Pnnr ma dobbiamo impiegarle al meglio, poi ci sarà, come tanti prevedono, un contraccolpo con l’inflazione e quindi nuove povertà. Il Pil aumenterà ma noi scendiamo parecchio: sette anni sono tanti e quindi, fermo restando il lavoro del governo e del Parlamento, ci sarà bisogno di una persona che guidi, che sia punto di riferimento, che non garantisca solo la stabilità, di cui abbiamo goduto; ci vorrà soprattutto coraggio nell’indirizzare il Paese e le forze politiche e sociali ad un impegno e ad un sacrificio strenui. Si tratterà di tenere la coralità del Paese, di evitare spaccature perché fanno capolino continuamente su ogni tema”.

cms_24300/2v.jpgIl vicepresidente della Cei riflette anche sulle divisioni in seno ai partiti, anche nella scelta del prossimo Presidente della Repubblica: “Si può capire che ci sia un vivace dibattito, però siccome le spaccature nascono soprattutto su questioni sociali, etiche, anche economiche, sui tamponi, sui vaccini, e la società è fortemente frammentata per ragioni culturali molto più ampie” servirà una figura capace di contenere tali spaccature.

"Figura super partes e solida, saranno anni rinnovamento" - “Le istituzioni - considera mons. Raspanti- non godono di ottima salute dunque servirà una persona che sia in grado di ridare fiducia alle istituzioni, una persona autorevole, saggia, che abbia fermezza, equilibrio e capacità di calmierare talvolta la frammentazione dei partiti che alzano continuamente la voce, scadendo anche nella rissa”.

In definitiva, una persona che come Mattarella sappia ricucire il Paese: “Mattarella è persona apparentemente più fredda e distaccata ma questo non gli ha alienato la simpatia del Paese. Non serve accattivarsi la simpatia della gente con frasi, slogan o piccole mosse mirabolanti, perché oggi desideriamo una persona salda, solida, che sappia dare un indirizzo concreto al Paese, che porti frutti di creatività, generosità, perché ci sono molte ricchezze nel nostro Paese che devono essere convogliate in unità”.

Il vicepresidente della Cei guarda avanti: “Saranno gli anni, spero, di un grande rinnovamento del Paese, della pubblica amministrazione, dei rapporti tra le forze sociali, di un rinnovamento anche dal punto di vista etico e religioso. Per cui la stessa Chiesa ma anche le altre religioni sono ad una svolta nei rapporti con la democrazia, con il bene comune, con la partecipazione nel dibattito pubblico. In questi mutamenti di tanti attori, siccome il presidente rappresenta l’unità, il controllo e l’indirizzo generale, per forza di cose dovrebbe essere figura super partes e di conoscenza approfondita dello Stato in tutte le sue parti”.

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Tutte caratteristiche che potrebbero essere incarnate anche da una donna. “Io ritengo che vada benissimo sia un uomo che una donna, anche se non ne faccio una questione di genere, - osserva mons. Raspanti - anche se pure ha un suo valore come battaglia di parità per le donne e ritengo che in molti campi ci sia una non facilitazione della donna. Uomo o donna che sia il prossimo presidente al Colle, importante possa assicurarci che quel ruolo sia svolto al meglio”.

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’Utile confronto largo su personalità diverse, ma grandi elettori terranno conto anche delle cancellerie’ - Da quando è partito il toto nomi per il Colle, tante le personalità, diverse tra loro, alcune più divisive di altre. “Circolano nomi con caratteristiche diverse e questo è giusto che accada. Queste persone- analizza il vicepresidente della Cei senza fare esplicitamente dei nomi - per la storia dei loro comportamenti pubblici, politici o professionali, sono molto diverse: alcune finora si sono dimostrate più concilianti, con un maggiore senso dello Stato e con maggiore flessibilità, capaci anche di cambiare posizioni precedentemente prese, persone diverse che hanno dimostrato aspetti che oggi potremmo preferire e quindi auspicare, mentre altre con aspetti che oggi non ci augureremmo perché non è più il tempo. Che questi nomi vengano fuori significa che c’è un confronto molto largo, ed è utile, poi i grandi elettori dovranno trovare delle convergenze tenendo conto anche degli altri governi, della politica internazionale, di quello che pensano le cancellerie”.

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Tiferanno Draghi che si è definito ‘nonno al servizio delle istituzioni’? “Non ha detto che non c’è”, rileva il vescovo Raspanti, che osserva: “Non dobbiamo dimenticare che abbiamo un’appartenenza al Patto Atlantico, a rapporti di alleanze commerciali, ci sono tanti aspetti che ci legano alla piazza internazionale. Di questo i grandi elettori terranno conto”.

Redazione

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