QUESTO 8 MARZO RIMARRA’ INCANCELLABILE ...VA OLTRE LA MIMOSA

Donna: Dignità e Libertà...Lasciamo le mimose sugli alberi e offriamo rispetto

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In silenzio e nell’emergenza.

Il coronavirus spegne, anche quest’anno, le manifestazioni dell’8 marzo, feste e mobilitazioni diventano flashmob, incontri a distanza di sicurezza, seppure legati da un filo fucsia per raccontare, ancora una volta, l’unione delle donne.

Credo comunque che sia meglio non arrendersi mai. Neanche nei momenti più difficili”, nonostante il richiamo alla situazione di emergenza che, anche nel nostro Paese, stiamo vivendo da oltre un anno.

Ma, nonostante il brutto momento che stiamo faticosamente attraversando, voglio ricordare a me stesso, che la giornata odierna, dovrebbe fare riflette su dati, purtroppo, spesso dimenticati: 1 donna su 3 nel mondo è picchiata, costretta ad atti sessuali contro la sua volontà o abusata in altri modi; il 70% delle donne vittime di omicidio sono state uccise dal proprio partner; 500.000 donne in Europa vittime della tratta o destinate alla prostituzione; 700.000 negli USA i casi di violenza domestica l’anno; ogni 23 secondi in Africa c’è una violenza sessuale e la fascia di età più colpita è dai 12 ai 17 anni; 15.000 le spose uccise in India perché non hanno corrisposto la dote al marito. E in Italia l’80% degli stupri ancora non vengono denunciati, vuoi perché avvengono dentro le mura domestiche, vuoi per la paura di essere aggredite o per vergogna, non per ultimo, il dato crescente sul fenomeno del femminicidio.

Altro che “Festa della Donna”…

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Non credo sia scontato che, fare gli auguri a una Donna oggi, sia poi una bella cosa. Non sempre il significato della “Festa della Donna” è sul lato rivendicativo dei diritti o celebrativo delle vittorie, ma sempre dovrebbe essere un momento di riflessione per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo.

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Mai come in questi ultimi anni, anche la Commissione Europea per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere, organizza riunioni interparlamentari sulla prevenzione della violenza contro le donne, con l’obiettivo di discutere con i rappresentanti dei parlamenti nazionali delle loro esperienze e delle legislazioni a livello mondiale e le azioni che potrebbero essere avviate a livello europeo. Anche il Governo italiano dedica particolare attenzione alle tematiche sui diritti delle donne (codice rosso). L’affermazione dei diritti umani e l’eliminazione delle forme di violenza di cui sono vittime, rientrano nelle azioni che esso intende continuare a perseguire.

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La discriminazione a cui la donna è sottoposta oggi nel mondo ha raggiunto il culmine. Ciò la rende inferiore a livello economico, culturale e persino sociale. In una società così evoluta come la nostra, tale situazione è inaccettabile. Del miliardo e 300 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà, il 70% è costituito da donne. La situazione è ancora più grave nei paesi del Terzo Mondo. Si è verificato il cosiddetto fenomeno della “femminilizzazione della povertà”. È un circolo vizioso che getta un peso enorme su milioni di donne. Infatti, è aumentata del 50% la popolazione femminile che vive sotto la soglia di povertà. Ciò è dovuto in gran parte all’ingiusto trattamento riservato alle donne sul mercato del lavoro. L’occupazione delle donne è, infatti, molto spesso nascosta e poco retribuita.

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Il ruolo della donna, nonostante ci sia ancora tanta strada da percorrere, deve proiettarsi a un pieno riconoscimento in tutte le società occidentali. Non dobbiamo dimenticare, però, che molto è stato fatto e che parecchi obiettivi sono stati raggiunti, grazie soprattutto al lavoro e all’impegno di molte donne, che hanno contribuito, lavorando senza raggiungere la fama, nell’ombra, con il loro quotidiano impegno, a volte con sacrificio, affinché ci fosse uguaglianza effettiva e non soltanto a parole fra i sessi.

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Per concludere, mi preme sottolineare che la giornata odierna, dato il momento di emergenza sanitaria, va, soprattutto, dedicata, sia pure "idealmente”, alle donne degli ospedali, medici, infermieri ausiliari, alle donne del volontariato di Protezione Civile, di Croce Rossa e di tutte le altre organizzazioni assimilate, in questi momenti attive h 24.
Non per ultime, alle ricercatrici che in Italia hanno raggiunto importanti risultati nella ricerca su Covid-19, alle quali va il plauso di tutta l’umanità.

Senza dimenticare tutte quelle donne che ogni giorno lottano silenziosamente nel proprio comparto di vita, a ognuna di loro, perché“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società”.

Lo ha detto una grande donna, Rita Levi Montalcini.

È indiscutibile non riconoscersi.

Che niente vi impedisca mai di essere libere di pensare e di provare le vostre emozioni, affinché non sia festa un solo giorno l’anno, ma per ogni giorno della vostra meravigliosa vita.

Attilio miani

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