REPOWER EU, IL PROGETTO PER DIRE ADDIO AL GAS RUSSO

Von der Leyen: “A gennaio misure per semplificare erogazione aiuti di Stato”

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È stato raggiunto l’accordo, tra Consiglio e Parlamento europeo, sul REPowerEU, il disegno legislativo in materia energetica con il quale gli Stati dell’Unione si affrancheranno dalle dipendenze russe. La crisi ucraina ha infatti accelerato quel processo di transizione verso l’energia pulita, che renderà l’UE indipendente dai combustibili fossili russi ben prima del 2030. Il piano, infatti, stabilisce una serie di misure per risparmiare energia e per produrla in maniera pulita diversificandone l’approvvigionamento. “Mentre l’Europa sta voltando le spalle al gas russo, #REPowerEU diventa il nostro piano per garantire un futuro di energia pulita”, ha commentato, con soddisfazione, in un tweet Ursula von der Leyen. E assicura che a gennaio verranno varate nuove norme perché gli aiuti di Stato siano “più semplici e facili per gli anni a venire”.

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Gli Stati membri potranno adesso aggravare le spese del Pnrr purché vengano finanziati investimenti che contribuiscano a realizzare i punti cardine della riforma di livello sovranazionale: a tal fine vi sarà un incremento di fondi pari a 20 miliardi di euro, distribuiti secondo l’originario criterio del Recovery Fund. All’Italia giungeranno ulteriori 9 miliardi.

Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione, ha dichiarato: “Con l’accordo di oggi su REPowerEU i colegislatori hanno concordato anche le misure del Supporting Affordable Energy (Safe), nell’ambito della politica di coesione per attutire l’impatto dei prezzi elevati dell’energia. Esse consentiranno agli Stati Membri e alle regioni di utilizzare fino al 10% dei loro stanziamenti per la Coesione 2014-2020, per:

  1. 1. sostenere le piccole e medie imprese che devono far fronte ai prezzi elevati dell’energia;
  2. 2. affrontare la povertà energetica nelle famiglie vulnerabili;
  3. mantenere i posti di lavoro attraverso schemi di lavoro a tempo determinato”.

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Durante la conferenza stampa Siegfried Muresan, economista rumeno e membro del parlamento europeo, ha precisato che “i fondi del piano REPower potranno finanziare anche gasdotti e oleodotti, ma solo per progetti che servono ad assicurare l’indipendenza dalle importazioni di combustibili fossili russi e non oltre il 2026”.

Si congratula Paolo Gentiloni, commissario all’Economia, per l’accordo raggiunto durante la scorsa notte: “Esso contribuirà alla nostra indipendenza energetica e alla transizione climatica”.

Enrico Picciolo

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