RICCARDO MAGATTI, IL DISEGNATORE DI SOGNI

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È stata dura convincerlo perché, come molti talentuosi artisti, è piuttosto refrattario alle telecamere.

Illustratore incredibile, Riccardo Magatti ama starsene rintanato nel suo mondo fatto di città surreali, brulicanti di vita vera.

Le sue case, i suoi palazzi, i suoi condomini coloratissimi, sono un puzzle sempre nuovo, dove solo l’occhio attento dell’osservatore può scorgere i personaggi e le situazioni che vi si nascondono.

Con questa intervista, si chiude la rubrica “Incontri in galleria”, in collaborazione con la storica libreria Bocca di Milano. Una chiusura “col botto”, con un artista che vale davvero la pena di conoscere.

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Riccardo Magatti, illustratore

Le opere di Riccardo mi hanno davvero emozionata.

Il colore è una vera e propria iniezione di vita ma non è tutto perché, all’interno dei suoi disegni - tutti hand made! - ritroviamo la nostra società in miniatura, con le sue dinamiche, le sue gioie e le sue lotte. Un microcosmo nel macrocosmo.

Si ha come l’impressione di guardare in un vetrino attraverso il microscopio. E ogni volta si scorge un dettaglio diverso o qualcosa che, a primo occhiata, ci era sfuggito.

Riccardo ci fa camminare in mezzo ai grattacieli, facendoci sbirciare le relazioni che nascono in questi “contenitori” apparentemente anonimi.

L’idea gli viene quando, in visita al Museo Salvador Dalì a Barcellona, realizza che il genio del “maestro” fu di riuscire a trasformare i propri sogni in pittura. Così decide di fare altrettanto. A modo suo, ovviamente.

Il suo sogno ricorrente erano le città, quelle di quando era un ragazzo e quelle di oggi: una sorta di viaggio nel tempo per vedere come sono cambiate le cose.

Di sicuro le città odierne sono più grigie rispetto a quelle di un tempo, ed è questo il motivo per cui le ha inzuppate di colore.

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“Chi cerca trova”, cm 70x100, inchiostro su cartoncino by Riccardo Magatti

“Io sono un autodidatta - spiega Magatti -: non ho imparato a disegnare con i tutorial di internet, ma sfogliando la Settimana Enigmistica. Non so se ci avete fatto caso, ma ci sono sempre delle piccole città abitate: io non ho dovuto fare altro che ingrandirle. Questo è l’unico riferimento che ho per la mia arte. Devo anche dire che non faccio un’arte “ruffiana”, nel senso che non cerco di attirare l’attenzione su quello che faccio in maniera deliberata. Costruisco le mie città pezzo per pezzo, senza avere un’idea dell’insieme a priori. Prendo il foglio, disegno la casa e la coloro. Poi ci inserisco il dettaglio e vado avanti. La città cresce con me, una casa dopo l’altra. Si tratta di un’evoluzione: la mia, attraverso le mie città. Infine c’è il gatto: lo metto sempre, è la mia firma.”

È sbalorditivo il lavoro di Riccardo Magatti. Ricorda un po’ Mordillo, il famoso fumettista argentino, ma nello stesso tempo se ne discosta perché ciò che crea è il SUO mondo, quello che vive dentro di lui e quello a cui vorrebbe dare vita.

Apparentemente caotiche, queste case addossate l’una all’altra e più pendenti della torre di Pisa, raccontano non tanto il caos delle nostre città quanto la voglia di emergere, di autodeterminarsi, di essere originali. In una parola: di essere se stessi.

Là dove impazza l’omologazione, Riccardo Magatti vuole attirare l’attenzione sul singolo.

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“La città che attira i colori”, cm 70x50, inchiostro su cartoncino by Riccardo Magatti

“Spero di poter fare questo per tutta la mia vita perché non c’è nient’altro che io voglia fare se non le mie città” - afferma Riccardo.

I disegni di Magatti sono delle proiezioni oniriche: le sue, innanzitutto, ma anche quelle di ciascuno di noi. “Cerco di non entrare troppo nella realtà. Voglio che il mio disegno non sia né troppo per adulti né troppo per bambini: deve essere per tutti. Perché che si abbiano dieci, trenta o sessant’anni, tutti quanti sogniamo”.

La sua prima città era in bianco e nero: praticamente erano dei cubi in 3D, senza nemmeno le finestre. Era tutto molto stilizzato e si divertiva a sfumare il cielo con la grafite perché ancora non conosceva bene gli strumenti decorativi. Anche la natura era assente perché l’artista non sentiva il bisogno di rappresentare un qualcosa che era già bello di suo. Voleva raffigurare ciò che tutte le persone vivono, e in cui tutti potessero ritrovarsi. Ecco che iniziano ad apparire i personaggi, dapprima un po’ isolati ma, in seguito, sempre più connessi. Li vediamo affacciati al balcone, parlottare col vicino, camminare sulla fune da una finestra all’altra, osservare il mondo dal tetto di casa. È un mondo fantastico, nel senso più letterale del termine, dove la fantasia diventa stupore.

Lo stupore di essere vivi, di poter, almeno per un attimo, permettersi di essere ciò che davvero si vuole essere e non ciò che ci viene imposto.

In questo mondo surreale, anche il grigio diventa un colore perché, finalmente, l’oscurità stessa riceve diritto di cittadinanza, senza dover essere per forza negata.

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“La notte è i tuoi pensieri”, cm 70x50, inchiostro su cartoncino by Riccardo Magatti

Ma c’è di più. Riccardo Magatti dà voce al desiderio collettivo dell’”oltre”.

La città diventa il simbolo del viaggio su questa terra, ma con un occhio sempre fisso verso l’altra dimensione: quella spirituale.

Ecco che le città notturne si illuminano alla luce degli astri, dove un omino - che rappresenta ciascuno di noi - già siede in potenza. Mostrando la schiena, perché ciò che è stato è stato. Una nuova avventura ha inizio.

Certo, le opere di Magatti si prestano a molteplici interpretazioni, tante quante sono le persone che le guardano.

C’è chi rimane colpito dal colore, chi dalle geometria, chi dai contrasti. Ma, alla fine, tutti arrivano al significato nascosto. Non è lo stesso per tutti, ognuno ha il suo.

Colpisce anche questo accostamento tra la linearità delle costruzioni e la rotondità delle nubi, della natura, degli astri. Sono il maschile e il femminile che si mescolano insieme. La razionalità e la sensibilità che si sposano per creare un qualcosa che facciamo davvero tanta fatica ad identificare: la realtà. La realtà non è duale ma è un tutt’uno. Non esiste questo o quello, ma entrambi. Ricordate quando eravamo bambini? Ecco, quello! Non è puerile, è semplicemente autentico. Per questo i disegni di Riccardo Magatti parlano così forte alla coscienza: risvegliano il nostro lato sopito.

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A sx: “C’è sempre qualcuno accanto”, cm 40x30, acrilico su tela. A dx: “Un viaggio infinito”, cm 80x60, acrilico su tela by Riccardo Magatti

E concluderei - ma non perché non ci sia altro da dire - con queste due opere che si distaccano non poco dalle precedenti.

Osservate la differenza con le altre: cosa notate?

C’è spazio, c’è ordine, c’è silenzio. Le opere diventano monocrome, con pochissimi dettagli. Vi si respira tanta pace.

Direi che l’artista ha fatto pulizia dei pensieri, raggiungendo la sintesi del suo mondo. Cosa conta davvero, in un mondo affollato e brulicante? L’amore, la pace, la bellezza.

Sono emozionata dal cammino interiore di questo artista che, in pochissimo tempo, ha esplorato attraverso le sue opere, il proprio personalissimo universo.

Ha trovato il calore e il colore della propria casa - la sua anima - dove oggi c’è silenzio e dove trovano cittadinanza solo i valori imperituri.

Auspico che chiunque legga questo articolo possa fare lo stesso viaggio, ognuno a modo suo, certo, ma con lo stesso risultato.

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L’intervista che segue è stata realizzata da “Tavoli HeArt” per la Social TV della storica Libreria Bocca di Milano, all’interno della splendida cornice di Galleria Vittorio Emanuele II.

La Libreria Bocca dal 1775 è locale Storico d’Italia con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

L’articolo è pubblicato su “International Web Post” che, nella persona del suo fondatore e direttore Attilio Miani, si fa portavoce della partnership tra un magazine di informazione internazionale e una libreria storica unica nel suo genere.

#socialtvlbocca

Dove trovare Riccardo Magatti:

https://www.facebook.com/Riccardomagattishop/

https://www.instagram.com/riccardomagatti/

Simona HeArt

 

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Sonja Sansoni

Bellissima intervista io adoro i lavori di Magatti e nella intervista mi sono emozionata e ritrovata nella mia arte creativa anche se il mio stile è diverso ma nasce dalle mie emozioni e sogni,dalla musica e dalla parte bambina che c è in me,io faccio pirografie su LEGNO con acquerello e carte di RISO e disegni e MANDALA,in una continua ricerca.grazie x questa intervista alla libreria Bocca che amo dato che sono nata a Milano adesso da 3 anni vivo in Toscana il babbo era toscano la mamma veneziana. Capisco Riccardo che non riesce a esporre nella sua città io qui in Toscana dove vivo non si trovano spazi espositivi e molte gallerie causa covid hanno chiuso.l’arte è viva nonostante tutto perché e vita.buon lavoro a tutti.
09:41 25/09/2022



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