RILEGGENDO POESIA “ ERNESTO TRECCANI
A Potenza¦

È possibile, vedendo il nome di Ernesto Treccani nella nostra rubrica, che i nostri lettori abbiano pensato che improvvisamente (e inopportunamente) ci volessimo dedicare alla pittura.
Invece no. Se abbiamo scelto di parlare di questo artista lo dobbiamo ancora una volta al mensile POESIA, che nel n. 65 del settembre 1993 presentava alcuni suoi Inediti, otto poesie di cui una, in realtà, edita in una silloge del 1986 da Edizioni del Leone.
Non è affatto chiaro, dalle informazione che abbiamo, se la raccolta poetica s’intitolasse Poesie o Nuove poesie: quel libro, almeno in forma cartacea, sembra introvabile. Presentiamo dunque la figura di Ernesto Treccani, con alcune note biografiche tratte dal sito https://www.ernestotreccani.net/artista.htm.
Figlio del fondatore dell’omonima grande enciclopedia, Ernesto Treccani è nato nel 1920 a Milano, dove si è spento nel 2009. È entrato giovanissimo, mentre ancora seguiva gli studi di ingegneria, nel gruppi di avanguardia artistica e di fronda nei confronti della cultura fascista. Fondatore e direttore della rivista Corrente (chiusa dal Regime, NdA), ha esposto per la prima volta come pittore alla Bottega di Corrente nel 1940 con gli amici Birolli, Guttuso, Migneco, Sassu e altri; nel 1943, ancora alla Galleria di Corrente e della Spiga, ha esposto un gruppo di opere con Cassinari e Morlotti. Dopo la guerra e la resistenza, cui ha partecipato attivamente, è stato redattore della rivista “Il 45”, poi animatore del gruppo “Pittura” e redattore della rivista “Realismo”. La sua prima personale è del 1949 alla milanese Galleria del Milione. In quel periodo ha incominciato a dipingere anche a Parigi, da allora significativo punto di riferimento per il suo lavoro. Nel 1950 ha partecipato con opere di bianco e nero alla Biennale di Venezia e successivamente, nel 1952 e 1956, con mostre personali. Nello stesso 1956 ha preso parte alla mostra di realisti organizzata presso la Leicester Gallery di Londra e ha tenuto una personale alla Heller Gallery di New York. La realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente nei lunghi soggiorni a Melissa e il paesaggio urbano-industriale di Milano e di Parigi hanno costituito in quel periodo i temi fondamentali della sua pittura. Sempre nel 1956 ha fatto parte di una delegazione culturale in Cina, viaggio che lo ha fortemente impressionato e dal quale ha riportato oltre un centinaio di disegni e acquarelli. Tra i lavori degli anni Sessanta sono da ricordare le cinque grandi tele ispirate a “La luna e i falò” di Pavese (1962/63), il ciclo delle opere “Da Melissa a Valenza”(1964/65), i dipinti sul tema del giardino e delle siepi e la serie di acquarelli dedicata a un viaggio a Cuba. Più tardi, nel1976, la grande mostra a Volgograd, Mosca e Leningrado, organizzata dal Ministero della Cultura sovietico. Negli ultimi decenni ha operato in luoghi diversi, sviluppando in molteplici direzioni la propria ricerca: dalla campagna emiliana alle regioni dell’Italia meridionale, dove ha lavorato a Potenza, Matera e Policoro, fino ai paesi contadini dell’Ucraina (la grande tela “Rosso cavaliere” è del 1977). Nel 1978 Treccani ha dato vita alla Fondazione Corrente, con un programma mirante, oltre alla raccolta e allo studio di documenti, testimonianze e opere del periodo storico compreso tra la nascita del movimento di Corrente e gli anni del Realismo, all’organizzazione di incontri, dibattiti, seminari e mostre sui temi più attuali della cultura contemporanea. Dagli anni 80 in poi, Nizza diviene uno dei luoghi dove Treccani si reca sovente a dipingere. Con Parigi, Macugnaga e Forte dei Marmi, è uno dei luoghi abituali di soggiorno creativo. Alla metà degli anni ottanta risale poi una delle sue opere più importanti, “La casa delle rondini”, circa duemila formelle ceramiche che rivestono interamente la facciata della sede della Fondazione Corrente e della Collezione Studio Treccani, in via Carlo Porta a Milano.Tra i lavori più significativi degli anni a cavallo del secolo troviamo anche i grandi cicli ispirati al Don Chisciotte di Cervantes e al Decamerone di Boccaccio, intese come testimonianza dell’intenso rapporto tra parola e immagine che è sempre stato aspetto costante della ricerca di Treccani. Questo il pittore, che evidentemente prevale sul poeta, almeno dal punto di vista delle opere. Ma quanti poeti ha illustrato! Da Loi a Zanzotto, da Sereni a Ritsos. Merita dunque questa lettura.
A Potenza un vento antico
vibra tra alberi e luna.
Solo
lo ascolto
e mi sembra un’isola
questa vallata concava
coperta di grano verde.
Sui tornanti
verso ignoti paesi
s’inerpica il cavaliere
contadino
povero
solitario arnese
di un mondo finito.
E tu
che parli di socialismo
passi veloce
senza tendergli la mano.
Solo ti sostiene
l’amore che porterai nella tomba.
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