RILEGGENDO POESIA – RAFFAELE CROVI

Due poesie

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cms_28914/poesia.jpgÈ quasi stupefacente la faciloneria e la smemoratezza con cui l’Italia si sbarazza dei suoi autori. Raffaele Crovi è un altro nome che a molti dirà poco o niente. Eppure non dovrebbe essere così facilmente dimenticato. Nel dicembre del 2006 POESIA, sul n. 211, pubblicava Dieci in amore, ossia dieci inediti di Raffaele Crovi: il poeta lombardo, nato a Paderno Dugnano nel 1934 ma cresciuto a Cola di Vetto (RE) sarebbe morto l’anno successivo.

Poeta e non solo: scrittore, giornalista, critico letterario, autore televisivo, sceneggiatore, editore e docente italiano. Il sito personale dell’autore (https://www.raffaelecrovi.it/) ha note biografiche accuratissime, che proveremo a riassumere, sperando che le omissioni non siano macroscopiche. Dopo gli studi medi, ginnasiali e liceali a Correggio (Reggio Emilia), nel 1952 Crovi si è trasferito a Milano.

Si è laureato in legge con una tesi sulla recidiva penale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ma si è professionalmente dedicato all’editoria, al giornalismo e alla radiotelevisione. Raffaele Crovi ha lavorato come scrittore, produttore editoriale e audiovisivo.

cms_28914/04f96b.jpgSi è sposato nel 1966. È padre del saggista Luca Crovi. Il fatto di aver sperimentato diversi linguaggi e diverse strutture rappresentative lo ha progressivamente convinto che la letteratura è esperienza insieme di immaginazione e tecniche espressive, di fantasia e autocritica culturale. Cauto di fronte alla naturalezza e all’innocenza, Crovi ha molta fiducia nell’essenzialità e nella semplicità: a proposito della sua scrittura in versi e in prosa la critica ha parlato di "stile lapidario". Ha pubblicato sei libri di poesie, La casa dell’infanzia (1956), L’inverno (1959), Fariseo e pubblicano (1968), Elogio del disertore (173), Genesi (1974), L’utopia del Natale (1982); le poesie di questi libri utilizzano elementi autobiografici e nell’insieme compongono un racconto di vita personale e familiare; ma l’io e il tu vi si confondono per configurare un’identità esemplare; le raccolte di poesie formano un breviario di vita quotidiana che medita sull’"ambiguità individuale". I cinque romanzi di Crovi mettono in scena, invece, vicende di "alienazione sociale". […] Ha lavorato anche come operatore politico-partitico nelle file dei cattolici democratici nei periodi 1956-1960, 1991-1994 e 1999-2000, nella Democrazia Cristiana prima e nel Partito Popolare Italiano poi.

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Dal 1956 al 1960 ha collaborato con la casa editrice Einaudi come assistente di Elio Vittorini, prima come redattore della collana-rivista I Gettoni e poi della rivista-collana Il menabò. Dal 1960 al 1966 è stato vicedirettore editoriale della Arnoldo Mondadori Editore. Nel triennio 1978-1980 è stato direttore editoriale della Rusconi Libri e nel triennio 1981-1983 direttore editoriale del gruppo Bompiani-Sonzogno-Etas-Fabbri Libri. Nel 1984 ha fondato la casa editrice Camunia; nel 1994 ha inserito Camunia nel Gruppo Editoriale Giunti, in cui Crovi è diventato assistente generale. Dal 2000 al 2007 è stato direttore letterario della casa editriceAragno. È stato critico letterario dei quotidiani «Avvenire», «Corriere della Sera», «Il Giorno», «Italia Oggi» e dei settimanali «Stato Democratico», «Tempo», «Tuttolibri» e «La Domenica del Corriere». Dobbiamo continuare? Sì, perché alla RAI Crovi è stato responsabile dei programmi culturali per la sede di Milano. Con Enrico Vaime (questi, più noto di Crovi, è stato un grandissimo autore di teatro e di televisione) ha elaborato una riduzione scenica di Uomini e no di Elio Vittorini. Per la radio scrisse anche una serie di programmi culturali per bambini, tra cui I viaggi di Gulliver (1969?): le filastrocche musicali di questo programma furono composte da Fabrizio De André e da Gian Piero Reverberi (che collaborò con De André sino ai primi anni ’70).

Eccone un brano: Raffaele Crovi non aveva certo chiamato gli ultimi arrivati!

https://www.youtube.com/watch?v=CAdXeAK04Zk&list=PLPXR6NR35QuSEMgzvL6MMtsKmrupPqvUe&index=2.

Cari lettori, forse non è tutto, ma abbastanza sì. Per fortuna l’Associazione Scrittori Reggiani ha istituito un premio letterario in memoria di Raffaele Crovi, figlio adottivo di quell’Appennino che un po’ lo vorrebbe figlio naturale. Pur sapendo che Crovi provinciale non era. Ma proprio no.

Da quando l’innocenza

Da quando l’innocenza
dell’infanzia è stata violata,
la cometa è scomparsa,
non è più tornata.
Le ansie sono state cancellate,
le fiabe decifrate:
senza dubbi sul bene e sul male
non ci sarà più Natale.

***** ***** *****

Con un vocabolario di morsi e parole

Con un vocabolario di morsi e parole,
di graffi, di baci, di amplessi
riusciamo a profanare
la coerenza, a vincere i complessi,
in un’esplosione di calore
che fa semenza ed emulsiona il cuore.

Raffaele Floris

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