RILEGGENDO POESIA – BIAGIA MARNITI
Grappolo di uva splendente
Biagia Marniti è un nome che – ne siamo certi – è oggi assai poco conosciuto.
Eppure figura di secondo piano non è, non fu, se un suo libro (il terzo) fu prefato da Giuseppe Ungaretti: Più forte è la vita.
Scomparsa a Roma nel marzo del 2006 Biagia Marniti (pseudonimo di Biagia Masulli) era nata a Ruvo, in Puglia, nel 1921; si trasferì giovanissima nella capitale.
Questo è il suo racconto di quegli anni e della sua poetica, pubblicato da POESIA nell’estate del 2006 (n. 207), a pochi mesi dalla sua morte.
“Lasciai Bari adolescente, ma a Roma, dove mio padre si trasferì per farmi seguire i corsi della Facoltà di Lettere che, nel ’38, a Bari non esisteva, un paese di braccianti come Ruvo, dove sono nata, lasciò il segno e ha costituito, nell’ambito di una coscienza vigile, un’esperienza storica. Il giovane studioso Antonio Iurilli ha saputo cogliere questa identità etnica sinceramente professata. Un canto non alieno da titaniche impennate meridionalistiche, che non disdegnano nemmeno l’energia fonetica dei dialettismi, in cui sentiamo palpitare le lotte bracciantili della Terra di Bari, né l’accesa fantasmagoria naturalistica del paesaggio meridionale.”Ecco qualche nota biografica dell’autrice pugliese (da https://www.menaboonline.it/biagia-marniti-il-canto-della-pietra).
La Puglia nel 1921 vive una situazione economica e sociale di arretratezza e miseria, si ribella con le lotte contadine, vede assassinato Giuseppe Di Vagno e nascere insieme il Partito Comunista d’Italia e il Partito Nazionale Fascista.Nella temperie storica e culturale del Fascismo, in un periodo in cui per le donne era difficile realizzarsi al di fuori del ruolo tradizionale e subalterno di figlia, moglie e madre, nel 1938 Biagia Marniti con la sua famiglia, va a vivere a Roma per iscriversi alla facoltà di lettere. Nella città eterna ha modo di frequentare gli ambienti culturali e letterari. Luoghi in cui, nell’immediato dopoguerra, gli intellettuali democratici preparavano la rinascita dell’Italia liberata e la “poesia nuova” della “scuola romana”, alla quale la Marniti aderisce. Tra i tanti conosce Cardarelli, che la chiama “principessa sveva” e Alba de Céspedes, che la sostiene nella pubblicazione di Più forte è la vita, edita nel 1957 dalla Mondadori nella collana I Poeti dello Specchio. La prefazione è di Giuseppe Ungaretti, che aveva conosciuto durante la frequenza dei corsi universitari e che resterà sempre il suo Maestro. Biagia Masulli sceglie nom de plume Marniti pensando alla marma, roccia sedimentari delle Murge, per amore della sua terra. Ungaretti l’aveva soprannominata La Nera per via della sua indole fiera. Dopo aver frequentato l’università lavorò come giornalista pubblicista collaborando con riviste e varie rubriche della RAI. Inoltre nell’immediato dopoguerra lavorò presso il Ministero dell’Aeronautica, all’Alto Commissariato per i profughi, nel Ministero per l’assistenza post-bellica e al Ministero dell’Interno
Nel 1951 pubblicò una raccolta di liriche, Nero amore, rosso amore e nel 1956 Città, creatura viva. L’anno successivo fu edita la raccolta Più forte è la vita. Nel novembre del 1952 iniziò la sua carriera di bibliotecaria a Sassari per poi essere trasferita, sul finire del decennio, alla Biblioteca Angelica di Roma. Nel 1967 pubblicò Giorni nel mondo e Il cerchio e la parola nel 1979. Come ha scritto Luigi Scorrano, per la Marniti "fare poesia [...] è coltivare l’ostinata ambizione di comprendere il senso dell’esistenza o attendere che una rivelazione si faccia strada proprio attraverso la dedizione alla scrittura". A cent’anni dalla sua nascita rileggere l’opera poetica di Biagia Marniti, i suoi versi senza tempo e attualissimi, è voce che riecheggia ancora nella "necessità di canto". Peccato che il 2021 sia ormai archiviato e di riletture, di note critiche e storiografiche ci sono poche tracce, sebbene la sua terra natale non si sia completamente dimenticata di lei; infatti al link https://www.ruvoviva.it/notizie/la-donna-senza-volto-un-documentario-per-omaggiare-la-vita-di-biagia-marniti/ c’è un lungo articolo che le rende omaggio: La donna senza volto: un convegno e un documentario per ricordare Biagia Marniti. Il documentario si sarebbe dovuto realizzare nel 2021, girato dal regista ruvese Dario Iurilli su iniziativa del Laboratorio di Cultura Visuale di Ruvo di Puglia. Non sappiamo se tutto questo sia poi stato effettivamente realizzato, non ne troviamo traccia. Certo, l’emergenza sanitaria potrebbe aver posto più di un ostacolo, ce ne rendiamo conto. Ma l’idea meritava, Biagia Marniti anche.
GRAPPOLO DI UVA SPLENDENTE (2000)
Mio paese,
grappolo di uva che splendi sul mare
quale futuro il millennio ci prepara?
Grappolo teso che intorno smuovi
profumi umori soccorsi grida,
ascolta la voce di chi ama la vita.
Sull’orizzonte corrono nubi
e invano invochiamo giorni
a nostra misura.
Mio paese,
grappolo di uva splendente
con la tua incoscienza
pensi forse di navigare,
senza scaronzare,
fra l’insano potere del mondo?
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