ROMA HA LA SUA GIOCONDA

Scoperta la tela in un deposito di Montecitorio

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“Si tratta di una copia del quadro del Louvre realizzata dalla bottega di Leonardo, forse addirittura con la sua stessa collaborazione”. Queste le dichiarazioni rilasciate dal Questore della Camera, Francesco D’Uva che si è occupato personalmente di far trasferire l’opera nella sala Aldo Moro, uno dei luoghi più prestigiosi della Camera. Il dipinto è stato ritrovato in un deposito di Montecitorio, tutto impolverato, lasciato in un angolo e da tutti dimenticato. Secondo le prime indiscrezioni potrebbe trattarsi di un originale pervenuto nel 1892 alla Galleria Nazionale dalla collezione Torlonia e che i suoi inventari la documentano come “copia originale della Gioconda del grande Leonardo da Vinci”. E’ senza dubbio una scoperta sensazionale che ha lasciato di stucco il mondo dell’arte, ma al momento però, gli esperti non si sono esposti al punto di collegarla alla Bottega di Leonardo”, ma l’hanno definita “una copia che ospita a replicare diligentemente il suo modello”.

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Coloro invece che hanno dimostrato grande interesse nei confronti di questo dipinto sono stati Antonio e Maria Forcellino, due grandi restauratori ed esperti del Rinascimento e della storia dell’arte italiana che, analizzando la tecnica pittorica, hanno precisato come la tela ritrovata sarebbe frutto degli allievi del maestro che utilizzarono i colori della sua tavolozza. “Il dipinto d’altronde presenta pentimenti incongrui con una copia: le velature negli incarnati e il paesaggio sono di una trasparenza che echeggia in maniera puntuale la tecnica esecutiva di Leonardo operata nel dipinto del Louvre”. Un indizio al quale poi ne hanno aggiungono un altro: la tecnica pittorica è così raffinata da lasciar presupporre che lo stesso Leonardo abbia messo mano alla definizione chiaroscurale del volto, dato che non si conoscono altri pittori ai quali possa essere riferito un tratto così leggero nella resa dello sfumato”. Questa Monna Lisa apparteneva ad una nobile famiglia romana e che, nella fine dell’ottocento, entrò a far parte del patrimonio dello stato. Nei prossimi giorni verranno avviate ulteriori indagini sulle origini del dipinto per cercare di fare ancor più chiarezza, ma a questo punto è lecito chiedersi: “Roma ha davvero scoperto una Monna Lisa di Leonardo?”.

Anna Di Fonzo

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