RUSSIA, L’OPPOSITORE DI PUTIN, VLADIMIR KARA-MURZA, RICOVERATO PER AVVELENAMENTO
Tornano in Russia i sospetti di avvelenamento per i dissidenti politici
Spunta l’ombra di un possibile avvelenamento nell’improvviso malore di Vladimir Kara-Murza, 34 anni, giovane ma già noto oppositore di Putin ricoverato da martedì scorso in gravi condizioni in un ospedale di Mosca.
A dare la notizia è stato il legale di Kara-Murza, Vadim Prokhorov, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax. Il giornalista è coordinatore del movimento Open Russia guidato da Mikhail Khodorkovsky, ‘arcinemico’ di Vladimir Putin, un tempo a capo del colosso petrolifero Yukos, che ha passato dieci anni in galere per aver osteggiato il presidente russo. Inoltre Kara-Murza è stato in passato vice presidente del partito Parnas e amico personale di Boris Nemtsov, ucciso nel febbraio del 2015 da alcuni colpi di pistola a due passi dal Cremlino. Vladimir Kara-Murza è infatti tra i coraggiosi che, dopo la morte di Nemtsov, hanno concluso il suo ultimo lavoro: un rapporto sulla presenza di soldati russi in Ucraina. L’unico modo, sosteneva Nemtsov, per mettere fine alla propaganda ma soprattutto “a questa guerra tra i nostri due popoli, mostrando come Putin l’ha iniziata: questo è il vero patriottismo”.
Il rapporto, presentato il 12 maggio scorso a Mosca, sulla base delle testimonianze raccolte, calcola che in questi mesi i soldati russi rimasti uccisi in Ucraina sono almeno 220. Diecimila, quelli che si suppone siano presenti nel Donbass, inviati a combattere senza ordini ufficiali o dopo essere costretti a dare le dimissioni, dal momento che Mosca nega la propria presenza militare laggiù
Si sta parlando del caso di Kara-Murza perché questi era già stato ricoverato con sintomi simili nel 2015: allora gli era stata diagnosticata un’insufficienza renale. Per il momento non ci sono prove che lo stato di salute del giornalista sia stato provocato da un atto intenzionale o motivato politicamente; ma se ne parla comunque, vista la poca chiarezza sulle sue condizioni di salute e i numerosissimi precedenti casi che hanno coinvolto i leader delle opposizioni russe.
Se fosse provato, quello di Kara-Murza sarebbe il primo avvelenamento di un oppositore in patria, dopo quello clamoroso con il polonio a Londra di Aleksandr Litvinenko, l’ex spia del Kgb legata all’oligarca Boris Berezovski diventato transfuga nel Regno Unito e voce critica del Cremlino. Un omicidio per il quale la giustizia britannica indica come esecutori altri due ex del Kgb che Mosca si è sempre rifiutata di consegnare. Nei giorni scorsi l’ombra del veleno è tornata ad aleggiare anche dietro la morte di un altro russo ’eccellente’, Aleksandr Perepilichny, protagonista di denunce contro la corruzione e la criminalità, deceduto nel Regno Unito quasi tre anni orsono: nuovi esami tossicologici hanno permesso di individuare residui di una sostanza rara potenzialmente mortale, il Gelsemium Elegans. Ma non ci sono ancora prove decisive.
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