SABINO MARIA FRASSÀ
Al servizio dell’arte con classe

Sabino Maria Frassà è un giovane curatore d’arte e direttore artistico di Cramum, progetto non profit che sostiene le eccellenze artistiche in Italia e all’estero.
Classe 1985, si laurea con 110 e lode all’Università Commerciale Luigi Bocconi ed è uno dei migliori 500 laureati italiani del 2008.
Elegante nei modi, la sua mente è una fucina di idee che esplicita con classe e professionalità.
Anche in un periodo storico complesso come quello attuale, Sabino Maria continua ad organizzare mostre ed eventi di squisita qualità, nella profonda convinzione che l’arte non debba mai fermarsi, anche perché esistono molte vie per comunicarla.
Sabino Maria Frassà
Dal 2012 collabora con Cramum, di cui è diventato direttore artistico nel 2015. Di cosa si tratta? “Cramum significa «crema» in latino, ovvero la parte migliore.
Quando l’abbiamo fondato volevano trovare un modo per supportare l’eccellenza artistica in Italia e ci siamo riusciti: negli anni sono state realizzate oltre quaranta mostre tra cui quella di Franco Mazzucchelli al museo del Novecento, il Premio Cramum alla Veneranda Fabbrica del Duomo e tantissimi altri eventi, sia sul territorio nazionale che all’estero”.
Il Premio Cramum ha, come scopo principale, quello di far incontrare i migliori giovani artisti emergenti in Italia con dieci artisti di fama internazionale, curatori, collezionisti e giornalisti. Insomma una bella opportunità non solo di farsi vedere ma anche di confrontarsi con chi ha già compiuto un lungo e importante cammino nel settore, nonché con collezionisti di comprovata serietà.
Nel 2012 ha creato «Ama, nutri, cresci», un portale senza scopo di lucro che fornisce spunti di riflessione autonomi ma scientificamente rigorosi su arte, cultura e salute. L’obiettivo è quello di creare contenuti che contribuiscano al miglioramento sociale a 360°, grazie ad una forma di comunicazione che abbatta ogni forma di pregiudizio, discriminazione ed estremismo.
Nel 2018 ha avviato una Corporate Social Responsability (CSR) con Gaggenau Italia: arte e design si sostengono l’un l’altro nel comune obiettivo di promuovere l’arte contemporanea. Si legge nel loro sito: “I primi spazi italiani interamente dedicati al brand si trasformano in incubatori di energia e contaminazioni creative, e interagiscono e comunicano tra loro grazie all’avvicendarsi di artisti ed esposizioni accumunate dallo stesso fil rouge”.
Gaggenau Design Elementi HUB - Milano
La Responsabilità Sociale d’Impresa è diventata una priorità nelle strategie delle principali corporation globali. Lo è tanto più oggi, in un momento storico in cui tutto viene rimesso in discussione ed è evidente l’urgenza di un cambio di passo.
Un sodalizio importante, dunque, tra arte contemporanea e design perché le contaminazioni creano nuove forme del bello.
“Noi italiani abbiamo una grande fortuna: il nostro passato. Viviamo in un contesto in cui la storia e la storia dell’arte ci fanno da scenografia e credo che il design sia
una di quelle leve che permetterà all’Italia di assimilare il proprio passato artistico e di fare un passo in avanti creando qualcosa di nuovo”. Diversamente resteremmo prigionieri di un passato che, seppur glorioso, rimarrebbe sterile e fine a se stesso.
Sabino Maria Frassà condensa qui una visione che si spinge molto lontano e che, qualora ve ne fosse bisogno, sottolinea la sua “veggenza” sul mondo dell’arte.
In qualità di Curatore, colpisce il suo modo di spiegare il significato profondo delle mostre che organizza, permettendo al pubblico di cogliere non soltanto ciò che vede con gli occhi ma di andare oltre.
Nonostante la giovane età, possiede la passione e la preparazione dell’uomo maturo che conta anni di esperienza. Evidentemente la “missione” di cui si sente investito supplisce all’età anagrafica con la quale, del resto, ha un rapporto tutto particolare. “Io rifuggo dalla definizione di «giovane» perché se penso, ad esempio, a un uomo come Franco Mazzucchelli, lo vedo giovanissimo sia di spirito che di idee, malgrado i suoi 82 anni”. Non conta l’età, quindi, ma lo spirito, l’idea, la comunicazione. Sabino Maria Frassà è così: un giovane maturo che sa rapportarsi con l’arte e con gli artisti in maniera elegante e profonda, rimanendo aperto a tutto ciò che la modernità mette a disposizione per comunicare il patrimonio artistico alle nuove generazioni.
“Non ti abbandonerò mai” - personale di Franco Mazzucchelli al Museo del Novecento di Milano, curata da Sabino Maria Frassà - 2018
“Forse noi italiani siamo troppo abituati ad avere tanta bellezza intorno a noi - afferma Frassà - e il rischio è quello di perdere un di vista il nostro patrimonio culturale”. Come dargli torto? Fortunatamente esistono persone consapevoli e preparate come lui che, con grande serietà e passione, si impegnano a trasmettere il valore artistico del passato e a scoprire quello del presente. Perché, oggi come ieri, abbiamo tantissimo eccellenze che vale la pena di far emergere.
“La grande bellezza salverà l’Italia, ne sono assolutamente convinto”, dice, ma bisogna saperla riconoscere e guardare. Sabino Maria ci insegna come farlo, attraverso la propria missione di Curatore d’arte.
E allora vediamo chi è il Curatore oggi.
“Quella del Curatore è una figura non più così contemporanea, per come la intendiamo noi oggi. Deve essere una persona appassionata e competente ma questi due fattori, da soli, non sono sufficienti. Deve avere anche una spiccata capacità manageriale che gli permetta di essere duttile per continuare la propria missione anche nel momento in cui vi fossero delle mutate condizioni storiche o sociali”.
Quindi competenza, passione ed abilità manageriali: queste qualità Sabino Maria le possiede tutte. Lo ha dimostrato anche durante l’ultimo anno e mezzo quando la situazione che ormai tutti viviamo, lo ha obbligato ad inventare un nuovo concept che superasse il grande vincolo dell’essere in presenza.
Nascono così i tour virtuali in cui Frassà accompagna il visitatore nella scoperta dell’arte contemporanea. Un concept creato per tutti ma soprattutto per gli under 20 perché “saranno loro il futuro dell’arte”.
È arrivato il momento di cambiare, di reinventarci e, perché no, di ricostruire. Ma anche di gioire e di godere - consapevolmente e gratuitamente - del nostro invidiatissimo patrimonio culturale. “Perché, in fondo, cos’è l’arte, se non è il bello senza un preciso scopo?”
L’intervista che segue è stata realizzata da “Tavoli HeArt” per la Social TV della storica Libreria Bocca di Milano, all’interno della splendida cornice di Galleria Vittorio Emanuele II.
La Libreria Bocca dal 1775 è locale Storico d’Italia con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
L’articolo è pubblicato su “International Web Post” che, nella persona del suo fondatore e direttore Attilio Miani, si fa portavoce della partnership tra un magazine di informazione internazionale e una libreria storica unica nel suo genere
Dove trovare Sabino Maria Frassà:
https://www.facebook.com/premiocramum.direzione
https://www.instagram.com/cramum/
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