SALVARE L’UMANITA’ DA UNA CATASTROFE NUCLEARE

I ricorsi al CEDU, l’impegno degli Stati Generali delle donne e dell’International Web Post

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Si è svolto nel pomeriggio del 7settembre 2022 un interessante ed importante webinar per iniziativa di Maria Anna Fanelli (referente degli Stati Generali delle donne della Basilicata) e di Isa Maggi (referente nazionale degli Stati Generali delle donne) sul tema Centrale nucleare di Zaporizhzhia. All’iniziativa hanno partecipato portando il loro contributo: Maria Lippiello (referente regionale della Campania degli Stati generali delle donne), Antonella Giordano (condirettrice della testata giornalistica “International Web post” e importante instancabile animatrice della rubrica di Cultura), Giuseppe Faganano (referente per l’associazione psicologi “Matera capitale”) e le avvocate Angela Bitonti e Sonia Sommacal

L’iniziativa ha voluto sottolineare le azioni positive che dalla Basilicata, per prima, grazie all’ADU nazionale e alla sua presidente Angela Bitonti e alla vicepresidente Sonia Sommacal hanno comportato la presentazione da parte delle due avvocate di 4 ricorsi d’urgenza alla Corte Europea per i diritti dell’Uomo. Le azioni sono pienamente sostenute dagli Stati Generali delle donne e dalla loro rappresentate nazionale e della Basilicata (M.A.Fanelli).

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Maria Anna Fanelli

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Isa Maggi

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Antonella Giordano

I cittadini di mezza Europa portano la Russia davanti alla CEDU per violazione del diritto alla vita: SALVATE L’UMANITA’ DAL RISCHIO DI UNA CATASTROFE NUCLEARE.

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Angela Bitonti e Sonia Sommacal

Messi in pericolo dalla minaccia grave ed imminente proveniente dalla Centrale nucleare di ZAPORIZHZHIA in Ucraina, a causa delle operazioni militari non sicure condotte dalla Russia in prossimità della stessa, alcuni cittadini europei si rivolgono alla Corte di Strasburgo chiedendo che vengano fatte cessare le operazioni militari rischiose per la incolumità di tutti.

I ricorsi, su mandato conferito a noi, avvocate Angela Bitonti e Sonia Sommacal, sono sostenuti dall’associazione ADU (per la promozione e la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo).

Le notizie che giungono relativamente alla Centrale nucleare di Zaporizhzhia fanno temere che possa accadere l’irreparabile. Si stanno compiendo operazioni militari che mettono a rischio la vita di tutti, non solo di chi vive in prossimità della Centrale o degli ucraini tutti, ma anche dell’Europa e della Russia stessa.

Le forze militari Russe hanno occupato l’area della centrale nei primi giorni di marzo. Kiev accusa il nemico di avere posizionato la propria artiglieria a poca distanza dai reattori per scoraggiare attacchi diretti. Da giorni la centrale è al centro di un pericoloso fuoco incrociato di missili.

Ucraina e Russia si stanno accusando a vicenda degli attacchi.

Sugli attacchi a Zaporizhia è intervenuto nei giorni scorsi il segretario generale dell’ONU, António Guterres. Il leader delle Nazioni Unite ha fatto appelloal buon senso e alla ragione per evitare azioni che “potrebbero portare a conseguenze catastrofiche non solo per le zone circostanti, ma anche per la regione e altrove”.

L’agenzia atomica ucraina Energoatom ha ribadito i suoi timori per la centrale, ritenendo che stia operando con il rischio di violazione delle norme di sicurezza antincendio e antiradiazioni. «Permangono rischi di fuoriuscita di idrogeno e dispersione di sostanze radioattive e anche il rischio di incendio è elevato. Inoltre tre sensori di monitoraggio delle radiazioni attorno al sito dell’impianto di stoccaggio sono stati danneggiati», si legge in un report dell’agenzia.

«Quello che sta accadendo lì è un vero e proprio terrorismo nucleare, la situazione è pericolosa e ciò che preoccupa di più è che non vi sia alcun processo di de-escalation”

Anche la diplomazia europea e il governo americano affermano che «Si violano in modo irresponsabile le regole di sicurezza nucleari. Un altro esempio di come la Russia non rispetti gli accordi internazionali», sostiene il responsabile della politica estera Ue, Josep Borrell.

È dallo scorso 5 agosto che le zone che circondano la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia sono state colpite. La questione sta destando grande preoccupazione nella comunità internazionale. La scorsa settimana il segretario generale dell’Onu António Guterres ha chiesto alla Russia e all’Ucraina di interrompere gli scontri nell’area che circonda la centrale e istituire una zona demilitarizzata per scongiurare eventuali incidenti. Già prima dell’inizio dei bombardamenti Rafael Grossi, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), aveva definito la situazione nell’impianto, che dallo scorso 4 marzo è sotto il controllo delle forze russe, “completamente fuori controllo”, ribadendo che “ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato” e che le conseguenze potrebbero essere “estremamente serie ed estremamente gravi e pericolose”.«La situazione è delicata e tutto può accadere a questo punto».

“L’integrità fisica della centrale nucleare ucraina" di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe, "è stata ripetutamente violata” – sempre Grossi- al termine dell’ispezione all’impianto nucleare di Zaporizhzhzia . "E’ qualcosa che non può continuare ad accadere", ha aggiunto.

"Stiamo giocando con il fuoco" ha dichiarato ancora in un intervento via video al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 06.09.2022 . Grossi ha denunciato che l’integrità fisica dell’impianto "continua ad essere violata", definendo "inaccettabile" che la centrale sia messa a rischio dagli scontri. Il numero uno dell’Aiea ha reso noto che contatterà tutte le parti coinvolte per discutere "passi concreti" verso l’istituzione della "zona sicura" auspicata nel rapporto pubblicato dall’agenzia.

Alexander Volga, sindaco filorusso di Energodar, ha affermato che, nelle ore successive alla diffusione del rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, le forze ucraine hanno già colpito cinque volte la città, dove ha sede l’infrastruttura. "Due ore fa hanno pubblicato il rapporto Aiea e da allora ci sono già stati cinque attacchi condotti con obici americani M777", scrive Volga su Telegram, "hanno martellato l’intera città, l’intero settore residenziale, colpendo direttamente la sottostazione di Luch, che rifornisce l’intera città. Per ora la situazione è gestibile ma i servizi di emergenza sono in elevata allerta". Non si ha al momento notizia di feriti.

Usa a Onu. d’altro canto, sostengono la richiesta di demilitarizzazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e chiedono il ritiro delle forze russe dal territorio ucraino. Il pericolo a Zaporizhzhia che ci riguarda tutti è conseguenza dell’invasione russa". Lo ha detto il viceambasciatore Usa all’Onu, Jeffrey Delaurentis, durante la riunione del Consiglio di sicurezza.

Continua il rimbalzo di responsabilità tra Russia e Ucraina anche dopo l’ispezione dell’AIEA

Tale situazione, non chiara in merito alle responsabilità dei Paesi in conflitto, è assolutamente ininfluente rispetto alla assoluta necessità di tutelare i diritti fondamentali del ricorrente e delle persone tutte.

L’eventuale esplosione di un reattore nucleare darebbe vita ad un’immensa palla di fuoco (il cosiddetto fungo atomico) che, trasformandosi in vapore, si innalzerebbe verso l’alto, insieme al suolo e all’acqua. Gli elementi radioattivi dell’ordigno atomico si mescolerebbero con il materiale vaporizzato.

Una volta raffreddatosi si scorporerebbe in piccole particelle che, ricadendo sulla terra come una pioggia, causerebbero distruzione e morte in un’area molto estesa.

Le ripercussioni sulla salute possono essere a breve o lunga distanza e dipendono dalle modalità e dalle tempistiche di esposizione.

L’esplosione di uno dei reattori di Zaporizhzhya provocherebbe un disastro, milioni di scorie radioattive si propagherebbero in tutta Europa che verrebbe totalmente contaminata, secondo quando riportato dall’AIEA.

La situazione in cui si trova la centrale di Zaporizhzhya è delicatissima e fragilissima ed espone i ricorrente a rischio grave ed imminente per la loro vita e che, pertanto, potendo avere tra l’altro, delle conseguenze di portata continentale merita un provvedimento specifico da parte di Corte EDU.

I ricorrenti attendono dalla Corte dei diritti fondamentali dell’Uomo che sia presa una misura urgente e mirata affinché cessi il pericolo gravissimo a cui gli stessi sono esposti.

I ricorrenti sono cittadini europei: un’ucraina e una rumena che chiedevano alla Corte l’allontanamento della Russia dalla Centrale e due cittadini italiani che chiedevano che entrambi i Paesi, Russia ed Ucraina combattessero lontano dalla centrale.

La Corte per i primi due ricorsi ci comunicava di aver già invitato la Russia a non colpire obiettivi civili nel marzo 2022 su istanza del governo ucraino e che tale provvedimento deve essere considerato in vigore. Nel terzo caso ribadiva il ridetto provvedimento nei confronti della Russia e di non avere misure da indicare all’Ucraina. Si attende per domani la decisione sul quarto ricorso inviato in data odierna alla luce delle risultanze dell’ispezione dell’AIEA che da un quadro drammatico e pericolosissimo della situazione.

Il rischio di esplosione dei reattori e la conseguente catastrofe nucleare mette a rischio tutti anche i cittadini di Paesi estranei al conflitto e che hanno diritto di essere tutelati dalle conseguenze di una guerra catastrofica a cui non partecipano.

La Centrale nucleare di Zaporizhzhia, non costituisce un semplice “obiettivo civile” da risparmiare negli attacchi di guerra ma è un obiettivo enorme che piano piano si sta portando ad una condizione irreversibile attraverso ripetuti attacchi che hanno determinato e determinano la estrema vulnerabilità dell’impianto.

Tanto necessita, dunque, di una urgente e specifica pronuncia da parte della Corte EDU sulla necessità indiscutibile che sia la Ucraina sia la Russia si allontanino dalla Centrale e che la stessa non diventi bersaglio dei combattimenti.

I ricorrenti lamentano, pertanto, la violazione dell’art.2 CEDU da cui scaturisce l’Obbligo positivo per lo Stato Russo e per lo Stato Ucraino di tutelare la salute e la vita messa a rischio dalle azioni militari non sicure nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia.

I ricorrenti si trovano esposti, al rischio imminente di subire un danno grave ed irreparabile alla salute e conseguentemente alla vita così come tutte le persone che vivono in Italia e in Europa e non solo

Si è chiesto , pertanto, alla Corte che vengano presi i provvedimenti di urgenza specifici per questa delicatissima situazione relativa al conflitto tra Mosca e Kiev ritenuti idonei a consentire la cessazione delle operazioni militari pericolose da parte di entrambi gli Stati, Russia e Ucraina, che possano causare un disastro nucleare e che metta in pericolo non solo la salute dei ricorrenti e la vita degli stessi ma anche quella degli altri cittadini italiani oltre che degli altri Paesi europei.

Si rammenta che la Russia pur essendo uscita formalmente dal consiglio di Europa è responsabile della violazione di diritti umani perpetrate fino al 16 settembre e che fino a tale data è tenuta a rispettare la convenzione e gli obblighi derivanti dalla stessa.

L’avv. Bitonti (presidente ADU) ribadisce che “la vita umana prima ancora di figurare nell’elenco dei diritti fondamentali della persona è un valore assoluto perché incarna la dignità umana. Nessun Potere può metterla in pericolo. Il rispetto della vita umana e il presupposto della legalità e il limite al Potere di ogni governo. Il rispetto dei diritti fondamentali è, anzi, la prima responsabilità dei Governi.!”

Angela Bitonti e Sonia Sommacal

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