SAN VALENTINO

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Quando festeggiamo San Valentino, di certo non pensiamo al protagonista di questa ricorrenza, bensì all’evento - più commerciale che spirituale - che vi si cela dietro.

La festa degli innamorati ha tuttavia un suo fondamento storico che quest’oggi andiamo a svelare. Non foss’altro che per vivere tale evento in maniera più consapevole.

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Il Vescovo San Valentino

La festa di san Valentino nasce, in origine, come celebrazione del martire cristiano Valentino di Terni, la cui memoria liturgica è istituita da Papa Gelasio I nell’anno 496. Si tratta, dunque, di una festa antichissima, che risale ai primi secoli della cristianità. Ma l’intento del pontefice nella scelta della data è anche quello di sostituire l’antica festa pagana dei Lupercalia con unacelebrazione cristiana, così da aprire il passaggio ad una nuova coscienza collettiva.

Per comprendere il senso della storia, vale la pena soffermarsi su questa antica festività romana.

I Lupercalia si celebravano verso metà febbraio per sottolineare il ciclo di morte e rinascita della natura. I festeggiamenti prevedevano mascherate, cortei e rituali in cui anche l’ordine sociale veniva completamente sovvertito; di queste manifestazioni conserviamo le vestigia nella tradizione del Carnevale. Ma c’erano anche delle pratiche arcaiche legate alla fertilità a cui le donne romane si sottoponevano in pubblico. In pratica, giovani uomini nudi colpivano le carni delle ragazze con fascine di rami strette da spaghi. Così facendo, liberavano l’energia sessuale primordiale - impersonata dal dio agreste Fauno-Luperco - che ricadeva sulle donne come una benedizione, propiziando la fertilità.

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I Lupercalia

Naturalmente, tali celebrazioni non erano viste di buon occhio dalla Chiesa, che le considerava deplorevoli; in realtà, non erano altro che la manifestazione più antica e primordiale della sessualità umana. Così Papa Gelasio I, sostituendo questa festa con quella di san Valentino, inizia a mettere a punto un nuovo immaginario su ciò che dovrebbe essere una festività dedicata all’amore.

Ma di san Valentino, in realtà, si sa ben poco e la sua associazione al messaggio “romantico” è quasi certamente posteriore.

Valentino nasce a Terni nell’anno 176. Dopo essersi convertito al cristianesimo, all’età di ventun’anni diventa Vescovo della sua città natale, prodigandosi nella predicazione e nel proselitismo. Tenta anche di convertire l’Imperatore Claudio II - senza successo - che, tuttavia, gli risparmia la vita.

Le cose vanno diversamente con l’Imperatore Aureliano, che vuole mettere a tacere la “vox populi” sulle gesta di Valentino. Catturato nel corso della notte, il santo Vescovo viene condotto lontano dalla città e qui decapitato dal soldato Furius Placidus. È il 14 febbraio 273.

Le sue spoglie mortali sono poi riportare a Terni dove, nel IV secolo, è costruita la Basilica che porta il suo nome e che conserva le sue reliquie.

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Urna di San Valentino all’interno della Basilica a lui dedicata a Terni

Ma di San Valentino esistono anche leggende che lo assimilano alla festa degli innamorati.

Una di queste racconta come il Vescovo di Terni fosse un grande sostenitore delle coppie, che accompagnava passo passo fino al matrimonio. In particolare, è famosa la leggenda di Sabino e Serapia.

Il primo era un giovane centurione romano, la seconda una ragazza cristiana. Due mondi apparentemente opposti, tant’è che il padre di lei nega il consenso alle nozze. Per amore della fidanzata, Sabino accetta di farsi battezzare dal Vescovo Valentino che, alla fine, li unisce in matrimonio.

Si racconta anche di come il Vescovo Valentino donò ad una ragazza povera la somma di denaro che le occorreva per mettere insieme la dote necessaria per convolare a nozze.

Insomma, tutte queste cose insieme hanno fatto sì che san Valentino fosse considerato il protettore degli innamorati.

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San Valentino celebra il matrimonio tra Sabino e Serapia

Pochi sanno che il 14 febbraio 1400 fu istituito, a Parigi, l’Alto Tribunale dell’Amore, un’istituzione ispirata ai princìpi dell’amor cortese chiamato a decidere sulle controversie legate ai contratti d’amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne.

In tempi più moderni, in particolar modo nei paesi di cultura anglosassone, uomini e donne si scambiano le valentine, bigliettini romantici a forma di cuore, di colomba o di Cupido.

A partire dal XIX secolo, questa tradizione entra nella produzione industriale e nella commercializzazione a larga scala, penetrando sempre più nella cultura popolare.

A partire dalla seconda metà del XX secolo, seguendo la scia degli Stati Uniti, alle valentine vengono preferiti i regali, come scatole di cioccolatini, bouquet di fiori o gioielli. Tradizione che perdura tutt’oggi.

Simona HeArt

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