SATELLITE 2021: SVELATO IL FUTURO DI SPACE X
Primo volo dell’elicottero Ingenuity, previsto per le 12:30 di domenica 11 aprile, ora marziana (le 04:54 ora italiana di lunedì 12)

La “corsa allo spazio” è stato un argomento che ha sempre fatto gola a molte nazioni sin dalla seconda metà del Novecento con l’allunaggio. Negli ultimi tempi invece il nuovo traguardo è diventato Marte, e molte nazioni hanno già iniziato ad investirci. Aprile in particolare sarà un mese molto interessante, dato che oltre al primo volo dell’elicottero Ingenuity da parte della Nasa, previsto per le 12:30 di domenica 11 aprile, ora marziana (le 04:54 ora italiana di lunedì 12), vedremo anche termine della missione Crew-1 (arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale a novembre 2020) ed il conseguente cambio di equipaggio. Il primo step della fase di preparazione si è tenuto lo scorso 5 aprile, quando la capsula Crew Dragon Resilience è stata trasferita dal porto attuale del modulo Iss Harmony a cui è attraccata, a quello di un altro modulo.
L’operazione, in diretta streaming ufficiale sul sito della Nasa, è stata eseguita dai tre astronauti Victor Glover, Shannon Walker e Michael Hopkins, grazie anche all’aiuto dell’astronauta dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa, Soichi Noguchi. Invece il 7 aprile scorso SpaceX, la società di Elon Musk, ha lanciato altri 60 satelliti Starlink dalla sua base spaziale di Cape Canaveral, in Florida. Gwynne Shotwell, presidente di SpaceX, ha recentemente fatto alcune rivelazioni sul futuro della società, svelando nella videoconferenza Satellite 2021 che attualmente ci sarebbero in orbita 1320 satelliti della versione 1.0, che quindi non comprendono la connettività satellite-satellite via laser.
Sempre la dirigente ha poi aggiunto che la società non vuole creare problemi nell’orbita Leo (Low Earth Orbit) anche perché ostacolerebbe i lanci dei suoi clienti e le missioni con equipaggio verso la Iss. Infine, il programma “Better Than Nothing Beta” riguardante i primi router internet, avrà fine quando si sarà raggiunto un elevato livello di affidabilità, approssimativamente entro 5 anni. Una data molto ambiziosa se si considera l’obiettivo di Musk di creare una base auto-sostenibile su Marte ben prima del 2030, ma non così difficile grazie anche al modello di business intrinseco di SpaceX: abbattere i costi dei voli spaziali. anche grazie a questo che i succitati primi kit di connessione sono venduti in perdita dato che, nonostante una riduzione del costo di costruzione, il dispositivo ha un costo di poco inferiore ai 1500 dollari per unità ma dai primi test sembra mantenere le promesse garantendo picchi di velocità oltre i 100 Mbps in download.
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