SBERBANK: LA BANCA STATALE PIU’ GRANDE DELLA RUSSIA SI RITIRA DAL MERCATO EUROPEO

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Il grande colosso finanziario russo, la Sberbank (SBR), esce dal mercato europeo dopo essere stato colpito da sanzioni per l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe del Cremlino.

Il Regno Unito, l’UE e gli Stati Uniti hanno aumentato le sanzioni e adottato misure senza precedenti per comprimere l’economia della Russia, tra cui il blocco dell’accesso del paese al sistema di pagamento bancario internazionale Swift e le restrizioni alla banca centrale russa.

Le sanzioni attuate stanno iniziando a ledere il mercato finanziario russo, dove il valore del rublo è crollato spingendo la banca centrale a raddoppiare i tassi di interesse, fino al 20%, e sospendere le negoziazioni sulla borsa di Mosca, per tre giorni consecutivi.

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La Banca Centrale Europea è intervenuta dopo la crisi di liquidità che si è verificata a causa dei numerosi prelievi dei depositanti. La Sberbank è la banca utilizzata dai russi residenti all’estero ed ha filiali in tutta Europa.

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Nel comunicato diffuso recentemente dalla BCE, che ha avviato la vigilanza su Sberbank Ag nel 2014, si precisa che la tutela per i depositi entro i 100mila euro assicurata dai fondi interbancari nazionali di garanzia viene garantita dai sistemi di garanzia presenti in Austria, Croazia e Slovenia.

La filiale con sede in Austria, però, è vicina al fallimento ed è solo questione di tempo al suo collasso. Il sostegno dovuto alla filiale austriaca non è stato possibile poichè la banca centrale russa proibisce alle istituzioni finanziarie di inviare contanti ai paesi che hanno imposto sanzioni a discapito del proprio paese. Secondo la SRB lasciare che quest’ultima fallisca non comporterà un impatto negativo sulla stabilità finanziaria.

La banca ha filiali anche in altri paesi quali Bosnia Erzegovina, Repubblica Ceca, Ungheria e Serbia, che non sono controllate dalla BCE. Ogni Paese sta gestendo la situazione secondo le regole locali, per esempio in Serbia le attività di Sberbank sono state rilevate da AIK Bank.

Alla luce dei fatti la Banca Centrale Europea ha affermato che in un “futuro vicino”, non sarà probabilmente in grado di pagare i suoi debiti in tempo, questo è un ulteriore motivo per cui i cittadini russi si oppongono alla guerra.

Marlen Cirignaco

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