SCONTRO IRAN-USA
Italia ignorata dall’alleato statunitense
Ormai sembra concretizzarsi il terribile spettro di una guerra. Purtroppo, quello che sta accadendo in queste ore tra Stati Uniti ed Iran sembra irreparabile, con gli americani convinti di "avere Dio dalla loro parte". Ore calde, frenetiche che lasciano presagire un terribile presentimento, con la stesa Europea incapace di essere determinante nello svolgere il suo ruolo mediatico. Tutto questo ha risvolti internazionali con l’Iraq al centro di innumerevoli proteste. A Bagdad, in occasione del funerale del generale Qassem Soleimani, un grido si è elevato per tutta la città: "Morte all’America". Rabbia e frustrazione non sono gli unici sentimenti che accomunano questo popolo che si pone come obiettivo fondamentale quello di vendicare il generale. Ad ogni modo, questa situazione si percepiva da giorni, con il presidente Donald Trump volto a far emergere tutta la sua supremazia a colpi di tweet, accusando l’Europa di non averlo sostenuto abbastanza. La questione è più complicata del previsto con grande imbarazzo negli alleati. Sicuramente, quello più deluso è l’Italia, costretta, a differenza dei partner, ad assistere a tale situazione.
Come ben sappiamo, sono molte le missioni italiane in quelle zone, tra le quali molte sono a rischio come quella con base in Kuwait e a Bagdad, dove sono presenti più di cento soldati in un territorio che presto rischia di essere scenario di guerra. L’ansia e preoccupazione affliggono la politica italiana, con l’esecutivo che invita alla prudenza e al dialogo costruttivo richiamando l’attenzione di tutti davanti al principio di responsabilità. Divisa, al momento, anche la destra, con Matteo Salvini che preferisce "ringraziare il presidente americano" per la morte del generale iraniano. Oltre alle dichiarazioni social, non tutto il partito leghista è d’accordo con il suo leader visti i rapporti con la Russia di Putin. Tutto questo si capisce dalle dichiarazioni di Massimo Bitonci a Repubblica: "Non mi occupo di queste cose, ci sono parlamentari molto più qualificati di me per commentare". In realtà, anche la destra più estrema non si sbilancia, affermando totalmente l’opposto a quanto dichiarato dal leader della Lega Nazionale: "È un po’ avventato, sventolare valori cristiani e libertà per affermare che l’Iran è il demonio Islamico". È difficile fare previsioni, in questo momento, visto il continuo evolversi degli eventi. Certamente, non sarà semplice mediare e risulta ancora più vana la speranza di riscopre una dimensione dialogica dove l’io preponderante e incontrastato dei leader politici e religiosi toglie spazio a qualsiasi riflessione moderata.
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