SCUOLA, LA CORTE UE DECIDE L’ASSUNZIONE DI 250MILA PRECARI

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La Corte di Giustizia Ue si è pronunciata sulla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP, sul lavoro a tempo determinato e ha stabilito che, dopo tre supplenze annuali, un docente deve essere assunto: via libera dunque alle assunzioni dei precari storici della scuola.

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È questa la sentenza della Corte Ue di mercoledì 26 novembre 2014 che coinvolge un numero altissimo di lavoratori precari italiani: solo nella scuola, l’Anief ha calcolato, sulla base dei dati Miur e Inps, che sono infatti più di un milione e mezzo le supplenze annuali (fino al 31 agosto) e al termine delle attività didattiche (fino al 30 giugno) conferite in questi anni ai docenti, a fronte di 250mila immissioni in ruolo e 300mila pensionamenti. I sindacati parlano di vittoria storica, giunta dopo cinque anni dalla denuncia alla stampa e un contenzioso avviato presso le Corti del lavoro per migliaia di supplenti.

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E ora 250mila precari possono chiedere la stabilizzazione e risarcimenti per due miliardi di euro, oltre agli scatti di anzianità maturati tra il 2002 e il 2012 dopo il primo biennio di servizio e le mensilità estive su posto vacante. Tuttavia il governo è già corso ai ripari e ha previsto la stabilizzazione di 150mila insegnanti ne “La Buona Scuola” che, a partire da gennaio, dovrebbe diventare decreto e “a decorrere dall’anno scolastico 2015/2016, assunzione di tutti i ‘precari storici’ iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento e dei vincitori e idonei dell’ultimo concorso bandito nel luglio 2012”. Stando alle stime ministeriali, sono 150mila i docenti, la cui odissea di incarichi a tempo determinato, dovrebbe finire il prossimo settembre. Tutti dentro e in un solo anno. E non spalmati su un triennio, come si era vociferato inizialmente. Per la manovra serviranno ben tre miliardi di euro, che diventeranno quattro a dieci anni dall’entrata in vigore del provvedimento.

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Se con questa sfornata di assunzioni il governo si mette ai ripari da eventuali azioni legali per i precari delle GaE, per i quali c’è la certezza dell’assunzione, - nonostante qualcuno potrebbe ugualmente chiedere un risarcimento danni, in particolare relativamente alla ricostruzione degli scatti di carriera - pericoloso diventa soprattutto il fronte del personale Ata (di cui non c’è traccia nella riforma) e dei docenti abilitati con i Pas, i quali quindi potranno ricorrere al giudice del lavoro.

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Lecito ora che sindacati e precari non restino con le mani in mano e che si organizzino in tutte le forme lecite e possibili per contrapporre le loro sacrosante ragioni. "Subito una diffida al Governo e poi, entro dicembre, al via in tutta Italia le iniziative giudiziarie per la stabilizzazione dei precari.”

E’ questo il piano di azione deciso dalla Gilda degli Insegnanti. Mentre l’Anief annuncia ricorsi per l’applicazione del principio della parità di trattamento impugnando i decreti di ricostruzione di carriera che riconoscono solo parzialmente il servizio pre-ruolo.

Sorte diversa invece per le migliaia di docenti neoabilitati esclusi dalle liste ad esaurimento. Per loro le speranze di inserimento nella scuola sono ormai tutte riposte nei prossimi concorsi, visto che le supplenze annuali sono destinate a scomparire. Loro devono pazientare. A loro tocca aspettare.

Mary Divella

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