SI E’ SBRICIOLATO UN PEZZO DEL CIMITERO DI CAMOGLI

Sono ancora tante le bare in fondo al mare

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Alcuni giorni fa, nel levante di Genova, si è presentato uno scenario apocalittico a seguito di una frana della falesia rocciosa nei pressi del cimitero di Camogli che ha portato circa duecento bare ad inabissarsi in mare. La frana ha distrutto e fatto scivolare in acqua due cappelle con all’interno le salme, lo scenario che si è presentato al disotto del cimitero è stato impressionante: alcune bare galleggiavano trasportate dalla corrente, ma prive delle salme che contenevano, altre invece sono finite al largo e delle quali non è rimasto che qualche pezzo di legno accatastato ai piedi della scogliera. Secondo i primi accertamenti effettuati subito dopo il crollo lo smottamento sarebbe stato provocato dall’erosione della falesia rocciosa sotto l’aria cimiteriale aggravata, senza dubbio, dalle violente mareggiate che negli ultimi anni hanno colpito la regione Liguria. Falesia che, dai vigili del fuoco che stanno operando sul posto, è considerata ancora troppo instabile per poter intervenire direttamente. Nel frattempo si provvede a recuperare alcune delle bare e dei resti delle salme che la corrente ha trasportato dentro e fuori le panne posizionate dalla guardia costiera. Al momento sono state recuperate solo dieci delle bare disperse e solo cinque le salme identificate.

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Sul posto sono immediatamente giunti l’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone, il sindaco Francesco Olivari con i tecnici del comune che hanno fatto il punto sulla situazione. Dopo alcuni sopralluoghi si sta cercando di ricostruire la dinamica del crollo e le eventuali varie evoluzioni del fenomeno. “Partiremo con il recupero immediato delle salme lavorando con la massima sicurezza, attraverso la predisposizione di pontoni in mare, contiamo che le operazioni possano iniziare anche da domani. Certamente servirà un ulteriore monitoraggio per capire lo stato del cuneo roccioso e anche un monitoraggio continuo per realizzare interventi nella massima sicurezza”, questo quanto dichiarato dall’assessore , mentre il sindaco Francesco Olivari si è speso per dare un immediato supporto psicologico a tutti i cittadini in cerca di risposte dopo l’accaduto dichiarando: “cinque delle dieci salme ripescate in mare sono state identificate, da domani riceveremo tutti i parenti per cercare di dare risposte a chi è stato colpito da questa immane tragedia che ha coinvolto tutta la nostra comunità. Stiamo valutando di attivare anche un supporto psicologico per quelle persone che hanno subito uno choc da quanto avvenuto”. La Procura di Genova intanto ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti sul crollo del cimitero, l’ipotesi di reato è quella di frana colposa, i titolari del fascicolo sono il Procuratore aggiunto Paolo D’ovidio e il Sostituto Procuratore Fabrizio Givri. Sotto la lente degli investigatori ci sono anche i lavori in corso per il consolidamento e la manutenzione straordinaria della falesia rocciosa sotto il cimitero.

Anna Di Fonzo

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