SI PUÒ MORIRE PER UNA CANZONE?
Potrebbe accadere a un giovane musicista nigeriano, condannato a morte per blasfemia
Il fatto risale a oltre un anno fa: il 22enne Yahaya Sharif-Aminu, residente nello Stato di Kano, nel nord della Nigeria, nel febbraio del 2020 dopo aver scritto e diffuso una canzone su WathsApp, ha subito la carcerazione e la condanna a morte per blasfemia in “offesa al sentimento religioso, in violazione dell’articolo 382 del codice penale della shari’a”. L’accaduto ha attirato sin da subito l’interesse delle organizzazioni umanitarie come Amnesty International, perché l’artista africano durante il primo processo del 10 agosto 2020, dinnanzi all’Alta corte della Shari’a di Kano non ha potuto ricevere una formale assistenza legale per difendersi dalle accuse.
Solo dopo diversi mesi, e grazie anche alla pressione delle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, la condanna a morte per impiccagione è stata sospesa. Una corte di appello della Nigeria, infatti, il 24 gennaio 2021, ha annullato la pena capitale inflitta da un tribunale islamico l’anno scorso, ordinando che il processo venga ripetuto in modo che Yahaya possa difendersi dalle accuse avvalendosi di assistenza legale.
Sappiamo, purtroppo, quanto dure siano le leggi islamiche in tema di blasfemia nei confronti di Maometto e, nel caso in questione, la cosa alquanto controversa è che il musicista nel suo brano sembrerebbe, secondo i suoi detrattori, aver sminuito la figura del fondatore dell’Islam, esaltando, invece, quella di un imam. Al momento non conosciamo ancora le sorti del giovane artista gospel, perché gli ultimi aggiornamenti risalgono alla sospensione della pena capitale di alcuni mesi fa; ma il sol fatto che una Corte di Appello sia riuscita a ribaltare la sentenza di un tribunale religioso islamico, depone a favore di una probabile non condanna a morte di Yahaya Sharif-Aminu. Nel frattempo si può continuare a firmare la petizione promossa da Amnesty International, per richiedere la scarcerazione del giovane artista nigeriano.
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