SMONTATA LA TEORIA DELLE “SCIE CHIMICHE”
A stabilirlo è il primo studio scientifico condotto dalla University of California Irvine

Il web, si sa, è una grande invenzione, uno strumento che ha radicalmente cambiato il mondo dell’informazione e il livello di apprendimento culturale: troviamo tutto a portata di mouse, consultabile con estrema facilità. Ma il web è anche il regno in cui proliferano bufale e “cospirazionisti”, che si rivolgono alla massa, cercando di vendere tesi favolistiche, che rappresentano l’esatto contrario della ragione, della fisica, della buona cultura tecnica, della verità scientifica, svolgendo questo compito con tale impeto e convinzione da rischiare di essere presi sul serio.
E’ il caso dei siti che sostengono l’esistenza di fantomatiche “scie chimiche” ad opera di organizzazioni governative che vogliono manipolare il clima o chissà quali altri complotti. Ma da oggi le scie chimiche possono essere considerate ufficialmente una bufala. Dietro di esse ci sarebbe, in realtà, solo del vapore acqueo. Si tratterebbe dunque di "scie di condensazione", il risultato, cioè, della condensa del vapore acqueo e il congelamento intorno ai residui dei gas di scarico degli aerei. Ad affermarlo è uno studio realizzato dalla University of California, Irvine e pubblicato sulla rivista scientifica Science Alert. che interroga 77 scienziati di fama sul fenomeno delle scie, presentando loro le presunte “prove” del complotto globale, dalle fotografie degli aerei alle analisi chimiche, e chiedendo spiegazioni. Tra gli esperti ci sono climatologi, chimici e studiosi dei materiali.
Tutti, senza esitazioni, smentiscono le teorie complottiste, tranne uno. Riguardo all’aumento delle concentrazioni nell’ambiente, in sei hanno parlato di aumento della presenza di allumino, in tre di bario e in tre di stronzio, attribuendoli principalmente a cambiamenti a livello industriale e agricolo o a processi naturali. Agli studiosi sono state quindi mostrate quattro foto, quelle considerate dai ’complottisti’’ come le prove definitive dell’esistenza delle scie. “Abbiamo sottoposto loro fotografie e report di laboratorio presentati come prove dell’esistenza delle scie chimiche su diversi siti web, chiedendo se la spiegazione più semplice per quello che stavano osservando era l’esistenza di un programma del genere. Oppure, se la risposta era no, quale pensavano fosse la spiegazione più probabile”, spiega Steven Davis, uno degli autori dello studio. Unanime il responso degli studiosi: tutte le foto potevano essere spiegate con il fenomeno della condensazione del vapore acqueo.
Smentita, insomma, la leggenda metropolitana secondo cui stati e grandi industrie infettano i cieli con sostanze chimiche. La verità scientifica ha vinto, anche se è facilmente sostituibile e sostituita, soprattutto sul “sacro” web, da sensazionalismi, notizie inutilmente allarmistiche che confondono le idee e che permettono facilmente ad alcuni di insinuarsi, i quali, sfruttando la disinformazione scientifica, si pongono come portatori di verità assolute e cercano di convincere dell’esistenza di vere e proprie fandonie, come le “scie chimiche” appunto, screditando la cultura tecnico-scientifica e con essa, il mondo aeronautico già abbondantemente e ingiustamente tartassato.
L’arma migliore per combattere la sottocultura del complotto e la mala informazione è, dunque, sempre e solo una: la conoscenza. Senza la conoscenza è facile cadere nei tranelli vari e farsi sedurre, soprattutto dal web.
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