SOCIAL A RISCHIO IN EUROPA
Zuckerberg annuncia possibili chiusure, colpa della diatriba sul trasferimento dati

In arrivo una vera doccia fredda per gli utenti europei di Instagram e Facebook: il gruppo Meta potrebbe chiudere alcune delle sue attività nel Vecchio Continente. Non si tratta di un capriccio di Zuckerberg, bensì di una diatriba che va avanti da fin troppo tempo e che adesso dovrebbe trovare risoluzione, nel bene o nel male. Pare che se a Meta non verrà concessa la possibilità di trasferire, conservare e usare i dati europei su server americani, il colosso sarà pronto ad adottare provvedimenti drastici, come si diceva poc’anzi.
"Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa" - ha fatto sapere un portavoce di Meta - Le aziende fondamentalmente hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, man mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, per fornire un servizio globale, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati”.
A tali dichiarazioni ha tempestivamente risposto il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, che si è espresso in questi termini: “Una cosa deve essere assolutamente chiara: l’Ue stabilisce la sua legislazione tenendo conto dei nostri valori, degli interessi dei consumatori e dei cittadini. L’Ue ovviamente conto dei punti di vista espressi dagli operatori economici, ma agisce autonomamente quando deve stabilire i suoi regolamenti”.
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