SODOMA E GOMORRA, UN MISTERO TRA FEDE E STORIA

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Suppongo che tutti abbiano sentito parlare di Sodoma e Gomorra, le due città citate nel Vecchio Testamento e diventate uno egli emblemi dei castighi divini a seguito del peccato perpetrato dai suoi abitanti.
Ovviamente ad oggi non esistono ancora prove concrete sull’esistenza storica dei luoghi descritti né sull’eventuale castigo divino, a meno che non si discuta nell’ambito della fede che in quanto tale esclude ogni dubbio costringendo il fedele a credere in ciò che viene proposta quale unica verità possibile, senza possibilità di critica.

cms_30478/SandG15.jpgIl Libro della Genesi è il primo a fare riferimento a Sodoma e Gomorra e nel Nuovo Testamento esistono espliciti riferimenti alla loro distruzione quindi teologicamente parlando non vi sarebbero motivi per non credere nella loro esistenza e per gli studiosi che reputano i testi sacri storicamente attendibili questi fatti sono realmente accaduti, al di là delle reali cause alla base della distruzione dei luoghi.

Secondo quanto riportato nel Libro della Genesi al capitolo 18, Yahweh rivelò ad Abramo che stava per distruggere Sodoma e Gomorra, perché "il loro peccato era molto grave" e "il grido che saliva dalle loro città era troppo grande".

La storia prosegue ed in fine due degli angeli precedentemente incontrati da Abramo fecero il loro ingresso a Sodoma, mimetizzandosi tra gli uomini per controllare la situazione.

Lot, considerato un uomo giusto, vedendo gli stranieri e temendo per la loro incolumità li invitò nella sua casa affinché potessero trascorrere in sicurezza la notte. Tuttavia gli abitanti circondarono la casa pretendendo che Lot consegnasse i suoi invitati per poter abusare di loro.

L’uomo rifiutò è gli abitanti provarono a sfondare la porta d’ingresso.

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In quel momento gli angeli si rivelarono e bloccarono gli assalitori accecandoli con un potentissimo bagliore luminoso, successivamente ordinarono a Lot di abbandonare subito con la sua famiglia la città, intimandogli di non voltarsi mai indietro.

Lot abbandonò la casa e la città accompagnato da sua moglie e le sue figlie, chiedendo e ottenendo che si salvasse la piccola città di Zoar, nei pressi di Sodoma.

In quel momento Dio inviò una pioggia di fuoco e zolfo che incenerì del tutto Sodoma con i suoi abitanti, assieme ad altre città della pianura tra le quali Gomorra.

Purtroppo l’ordine di non voltarsi indietro non fu rispettato dalla moglie di Lot che quindi venne punita e trasformata in una statua di sale che evaporò.

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Questo brevissimo riassunto ci fa comprendere che i fatti narrati si sono svolti secondo veri e propri schemi militari, tanto che nel corso degli anni questa narrazione è entrata a far parte delle teorie ufologiche legate agli antichi testi sacri, trasformando un mistero della fede in un mistero molto più umano.

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Uno studio pubblicato sulla nota rivista scientifica Nature, nel 2021, suggerisce che l’antica città di Tall el-Hammam, che sarebbe stata situata nell’odierna Giordania e potrebbe benissimo coincidere con la biblica Sodoma, sarebbe stata distrutta intorno al 1600 a.C. da un asteroide o una piccola cometa, in modo analogo a quanto accaduto presso Tunguska in Siberia del 1908.

In particolare gli studiosi sono giunti a tale conclusione dopo aver analizzato materiali che sarebbero stati esposti a temperature superiori a 2.000 °C, ossia temperature impossibili da ottenere sfruttando le tecnologie basilari di quei tempi.
Certo non esistono prove sufficientemente incontestabili per certificare che tale cataclisma possa realmente coincidere con i fatti citati nella Bibbia ma alcuni sostengono che il ricordo di tale evento possa poi essere stato riportato in maniera romanzata nei testi sacri.

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Uno degli aspetti più discussi dai ricercatori del mistero - mi piace utilizzare questo termine per descrivere gli studiosi che si dissociano dalla ricerca accademica classica - consiste nel fatto che sia Abramo che Lot, secondo il racconto biblico, sarebbero stati avvertiti del disastro imminente.

Tale vicissitudine viene accolta dai teorici della paleoastronautica come un contatto tra esseri umani prescelti e una specie aliena dominante, nello specifico un avvertimento prima che le città venissero bombardate da qualcosa che ben potrebbe ricordare le odierne esplosioni nucleari.
Molti sono gli studiosi che identificano gli antichi dei, e ovviamente il Dio del Vecchio Testamento, non con esseri realmente divini ma con esseri alieni, divinizzati in quanto fisicamente, psicologicamente e tecnologicamente più evoluti dell’allora homo sapiens.

cms_30478/Mauro_Biglino_.jpgMauro Biglino è certamente tra i più noti, insieme a tanti altri ricercatori nel suo stesso settore.
Ritornando ai fatti sopra descritti e quindi a Sodoma e Gomorra, occorre ricordare che Dio Yahweh avrebbe rivelato ad Abramo che avrebbe dovuto “verificare” se i fatti di cui era stato messo al corrente fossero veri.
Questo è un dettaglio fondamentale e molto importante poiché ci fa rendere conto della discordanza tra il concetto di Dio così come oggi lo intendiamo e i fatti descritti in Genesi.
Infatti Dio dovrebbe essere onnisciente, non dovrebbe avere necessità di confermare o verificare nulla in quanto conoscitore di tutto nel passato, nel presente e nel futuro di tutti gli universi esistenti.
Il fatto che Yahweh abbia dovuto verificare, tramite i suoi emissari, i peccati commessi dagli abitanti delle città sopra citate, dimostra che egli non era onnisciente oppure, come afferma Biglino, che la Bibbia non parla di Dio, almeno non sempre e non in questa occasione, al di là della reale esistenza di un dio supremo, onnipotente ed onnisciente così come la religione lo concepisce.

Mario Contino

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