SONDAGGI POLITICI: PD DAVANTI A FDI E LEGA. GLI INDECISI IL PRIMO PARTITO

Per italiani Draghi o Berlusconi al Quirinale - Quirinale, "opzione Cartabia - Quirinale, Conte: "Confronto prima con centrosinistra, ma dialogo a tutto campo" - Meloni: "Elezione nuovo Capo dello Stato avvicina il voto"

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cms_24043/sondaggi-elettorali-centrodestra-vince.jpgSondaggi politici: Pd davanti a Fdi e Lega. Gli indecisi il primo partito

Il Partito democratico è primo partito con il 20,2% delle preferenze, davanti a Fratelli d’Italia (al 19,9%) e Lega, che si attesta al 17,8%. E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky Tg24 sulle intenzioni di voto. A seguire si colloca il M5S con il 15,8%. Quindi Forza Italia con il 7% e Sinistra Italiana - Articolo 1 - MDP al 4,3%. Seguono i Verdi al 2,8%, Italia Viva al 2,6%, Azione! al 2,5%, +Europa al 2,1%, altri partiti al 5%. Resta sempre alto il dato relativo ad astenuti e indecisi che si attesta al 36,3%.

cms_24043/berlusconi_draghi_fg.jpgSondaggi politici: per italiani Draghi o Berlusconi al Quirinale

Come prossimo inquilino del Quirinale gli italiani vorrebbero una figura che abbia un grande prestigio internazionale oltre che una lunga attività all’interno delle istituzioni. Tra le personalità che potrebbero ricoprire questo ruolo, per il 17% degli italiani il nome migliore sarebbe Mario Draghi, seguito da Silvio Berlusconi al 10% e da due donne, Emma Bonino e Marta Cartabia, rispettivamente all’8% e al 5%. Sono questi alcuni dei risultati emersi dal sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 diffuso oggi dalla testata. Al 5% anche Romano Prodi. Seguono Walter Veltroni (4%), Mario Monti (3%), Paolo Gentiloni, Pier Ferdinando Casini, Elisabetta Casellati, Dario Franceschini, ( tutti al 2%), poi Paola Severino, Franco Frattini e Giuliano Amato (tutti all’1%), altri nomi (4%). Nessuno dei nomi proposti è idoneo per il 18%, mentre non sa rispondere il 15%. Nonostante Draghi sia il nome più gradito, gli italiani non sarebbero favorevoli alla sua elezione se questa comportasse elezioni anticipate: è contrario a questa possibilità il 49%, contro il 43% che è favorevole, non sa o non risponde l’8%.

Entrando nel dettaglio delle caratteristiche che il prossimo presidente della Repubblica dovrebbe avere, per il 28% dovrebbe avere un grande prestigio internazionale, per il 27% una lunga attività istituzionale, per il 20% non dovrebbe essere né un personaggio di destra né di sinistra mentre il 12% vedrebbe bene qualcuno che non fosse un politico. Per il 3% dovrebbe essere un candidato che abbia l’appoggio del partito che vota solitamente, mentre il 10% non sa cosa rispondere.

Il sondaggio ha poi misurato la fiducia degli italiani nei confronti del Governo Draghi: il 50% degli intervistati ha fiducia nel Governo Draghi (il 12% ha molta fiducia, ha fiducia il 38%), contro il 44% che non ne ha (ha poca fiducia il 30% e nessuna fiducia il 14%). Il 6% che non si esprime. Riguardo le proteste contro la scelta del Governo di utilizzare il Green pass come misura di contenimento, si registra un forte dissenso rispetto a queste manifestazioni. Il 33% non è d’accordo con le motivazioni di chi scende in piazza e vorrebbe impedire le proteste, il 31%, pur non condividendo i motivi, considera intoccabile il diritto a manifestare. Solo il 13% concorda con le motivazioni che hanno spinto migliaia di persone a protestare, ritenendo anche che sia giusto per questo scendere per questo in piazza, mentre il 16%, pur essendo d’accordo con le motivazioni, considera le manifestazioni di protesta sproporzionate.

cms_24043/martacartabia_repertorio_fg.jpgQuirinale, "opzione Cartabia prima donna premier per patto fino a 2023"

"Da qualche giorno si fa strada ai massimi livelli l’opzione Cartabia" premier se Mario Draghi dovesse andare al Colle. Lo scrive oggi Repubblica parlando di "svolta storica, nel senso che mai nessun premier donna ha guidato l’esecutivo".

Dalla sua, sottolinea il quotidiano, il ministro della Giustizia Marta "Cartabia ha un curriculum di alto livello istituzionale: presidente della Corte Costituzionale e ministro della Giustizia. Può inoltre contare sulla stima di Sergio Mattarella, che l’ha voluta nella squadra di governo, quasi fosse in ’quota presidenziale’. Con Draghi non sono mancate alcune difficoltà per la gestione della riforma della giustizia, ma il rapporto resta solido. E il nome si fa spazio, come jolly per provare a tenere assieme la formula della ’salvezza nazionale’ anche nel 2022. Basterà? Basterebbe? Difficile, perché le incognite sono tante, forse troppe".

cms_24043/giuseppe-conte-1.jpgQuirinale, Conte: "Confronto prima con centrosinistra, ma dialogo a tutto campo"

"Noi non ci affidiamo a caminetti, ci affideremo a un confronto interno con i parlamentari, per cercare di mettere a fuoco quale è il profilo ideale per avere al Quirinale una personalità di grande prestigio, fortemente rappresentativa della ricchezza morale, culturale e istituzionale dell’Italia". Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, ospite a SkyTg24 Live in Courmayeur.

"Dopo di che avremo un confronto a partire con il centrosinistra, che è il nostro interlocutore privilegiato ma non disdegnando il confronto anche con le forze del centrodestra, perché credo sia un dovere morale allargare quanto più possibile il campo dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica", che possa rappresentare tutti e di conseguenza anche il centrodestra, ha detto Conte.

"In astratto - ha poi affermato - la possibilità che non venga rinnovato il mandato del presidente della Repubblica è legittima. Possiamo anche modificare la Costituzione ma questo non credo modificherà le idee e le convinzioni del presidente Mattarella. Secondo me Mattarella non merita di essere strattonato, rispettiamo le sue volontà e avviciniamoci serenamente al momento della scelta di una persona che sia garante per tutti".

Quanto a Berlusconi, "ho già dichiarato apertamente e in modo trasparente: con tutto il rispetto per il presidente Berlusconi, che è il leader di una forza della maggioranza che sostiene il governo, non sarà il candidato del M5S" ha ribadito.

Il giudizio positivo recentemente espresso da Silvio Berlusconi sull’utilità del Rdc "è una cosa che gli rende merito - ha aggiunto - perché dimostra la sensibilità di Berlusconi verso un problema di equità sociale, povertà assoluta e quindi anche di rimedi e cinture di protezione che possano garantire coesione sociale. E’ stata un’uscita molto avveduta, ma mettere questa uscita in correlazione con l’elezione al Quirinale mi sembra offendere la sensibilità assolutamente genuina dimostrata dal presidente di Fi".

Poi il M5S. "Il nostro Dna non cambierà - ha sottolineato - I nostri parlamentari restituiscono alla collettività, perché noi riteniamo che gli emolumenti che noi riceviamo dallo Stato e quindi dalla Camera e dal Senato siano eccessivi e quindi una parte consistente noi la restituiamo alla collettività".

"Io parlo spesso con Beppe Grillo e ci confrontiamo continuamente. Talvolta vengono fuori delle ricostruzioni che non sono altro che chiacchiericcio, un inutile pretestuoso e polemico bla bla. Liti... gelo, assolutamente non è così" ha messo in chiaro il presidente del M5S, smentendo i contrasti con il fondatore del movimento sull’utilità di aver adottato il finanziamento che deriva dai versamenti volontari dei cittadini.

"Per quanto riguarda il 2x1000 occorre ricordare che si tratta di una richiesta emersa negli Stati generali che ci sono stati lo scorso anno, approvata in modo pressoché unanime dalle assemblee dei parlamentari M5S. Siamo passati dal voto degli iscritti, dai quali ci è arrivata la richiesta di attivare questa forma di finanziamento - ha aggiunto Conte - non si tratta di stravolgere la nostra identità, come è stato scritto banalmente, ma abbiamo raccolto un’istanza della nostra base che ci chiede più intervento e radicamento sul territorio".

cms_24043/Meloni_Giorgia.jpgMeloni: "Elezione nuovo Capo dello Stato avvicina il voto"

"Credo che, comunque vada, l’elezione del capo dello Stato avvicini le elezioni anticipate. Perché voglio vedere come si inventano un altro coniglio tirato fuori dal cilindro che passa sulla testa degli italiani come se noi non fossimo una normale democrazia, da piazzare lì per garantire che la gente non vada a casa". Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ospite di ‘Sky TG24 Live In Courmayeur’, parlando dell’eventualità che l’attuale premier diventi presidente della Repubblica e aggiungendo che "anche per Mario Draghi, dopo le elezioni del capo dello Stato e senza la copertura del presidente Mattarella, con partiti che diventano estremamente litigiosi e che sono molto diversi fra loro, non è mica facile governare".

Redazione

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