SPECCHIO DELLA SOCIETA’

Nata femmina

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Sono nata femmina, sono figlia, madre, moglie, amante, amica, compagna, lavoratrice sono femmina, sono donna.

Sono femmina e madre di femmine e maschi anche di quelli delinquenti, bulli, omosessuali.

Sono femmina e se mi vesto con abiti succinti voglio per forza provocare.

Sono femmina e se mi vesto con abiti scialbi, lunghi che mortificano il fisico non sono procace, non sono degna di essere ammirata, meritevole di rimanere sola.

cms_20824/2.jpgSono femmina e sono bella sono ammirata per la bellezza e gli uomini non vanno al di là di quello che posseggo nel fisico e che possa essere il loro strumento di desiderio.

Sono femmina e sono brutta non sono ammirata sono lo scarto dei maschi, non sono oggetto sessuale ma neanche sono stimata per il mio cervello.

Sono una femmina sono sposata, sono moglie, soggetto di diritti matrimoniali, oggetto di gelosia morbosa, sono picchiata, umiliata, schiaffeggiata, uccisa per il proprio ego di un marito senza anima, ma anche donna rispettata, ammirata per quel che sono specchio del mio matrimonio.

Sono femmina e non sono sposata, non sono moglie, sono la preda facile alla derisione, agli imbrogli, agli inganni, senza uomo non sono rispettata e per esserlo devo diventare una belva.

Sono femmina e figlia, non amata, curata, odiata, abbandonata da chi come me femmina non voleva avermi, non aveva l’istinto materno ed io figlia sono combattuta su come comportarmi con te femmina madre.

Sono femmina, sono compagna, non ho diritti matrimoniali se non esigui, sono soggetto ambiguo, amata, rispettata per il mio compagno ma anche soggetto di chiacchiere di corridoio che infangano il mio rapporto.

Sono femmina non sono compagna, sono sola, derisa dalla società per non avere un uomo, non protetta dallo stato manco non avessi bisogno anche io di mangiare, di dover pagare le bollette, avere una casa e quanto ha di diritto un essere umano sia maschio o femmina.

Sono femmina, sono amica, so ascoltare, aiutare, capire i bisogni dell’altro essere empatica.

Sono femmina non sono amica, dopo tante delusioni voglio stare sola mettendo in pratica il detto meglio sola che male accompagnata.

Sono femmina, sono lavoratrice, devo faticare per arrivare alla carriera di un maschio, devo difendermi dalle proposte sessuali, indecenti, combatto per valorizzare le mie competenze e intelligenza.

Sono femmina non sono lavoratrice ho difficoltà a trovare un lavoro perché madre, moglie e anche no, sono femmina e secondo mentalità troglodite non ho bisogno di lavorare o di percepire uno stipendio al pari di un uomo.

cms_20824/0.jpgSono femmina sono madre soggetto di diritti in quanto tale, amata, vantata, osannata nelle più belle canzoni, anche se getto i mei figli in un cassonetto, se li abbandono ovunque o uccido il feto. Sono femmina e sono madre di figli delinquenti, bulli, non si insegna ad essere madre, non sono stata aiutata e non ho saputo fare la madre i miei figli sono sfuggiti alla mia educazione, non ho saputo trasmettergli i valori, sono femmina madre avvilita. Sono femmina madre di un omosessuale sono madre.

Sono femmina non sono madre non sono reputata capace di poter crescere dei bambini incapace di comprendere cosa significhi averne e crescerne uno, pure se per mestiere sei insegnante. Devo sentirmi dire tu non sei madre non puoi capire pur non essendo vero essendo la maternità un istinto che puoi o non puoi esserne dotata.

Sono femmina sono figlia, amata coccolata, seguita, curata da chi come me è femmina, amata, coccolata, seguita, curata nella tarda età da me figlia.

cms_20824/3.jpgSono femmina sono donna contenitore di materia grigia, sensibilità, fisicità, sentimenti, sensualità, passionalità, temperamento, carattere connubio perfetto per essere una donna.

Si penserebbe che oggi nel 2021 essere femmina non dovrebbe essere sinonimo di essere umano inferiore, invece oggi come ieri si è soggetti di violenza, di derisione, di sottomissione fortunatamente, oggi non come ieri, non vengono più nascosti gli episodi di violenza, sottomissione e inferiorità ma portate alla luce e possono essere combattuti riportando alla civiltà l’essere femmina, l’essere donna.

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Carla Abenante

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