STORIA DI STORIE DIVERSE - XLXVIII
Insegnanti di sostegno allo specchio: la disabilità tra difficoltà e gratificazione

“Storia di storie diverse”, ovvero storie di alunni disabili, persone con caratteristiche speciali, con limitazioni visibili ed innegabili potenzialità.
Il loro percorso scolastico, le difficoltà incontrate e quanto sia ancora difficile oggi parlare di integrazione nella scuola italiana. Negli articoli della rubrica si affronteranno anche le problematiche più generali del sistema scolastico, con una visuale privilegiata, quella di chi lavora al suo interno.
Mancano meno di due mesi all’inizio del nuovo anno scolastico e siamo nel pieno del battito circa le modalità con cui si potranno riprendere le lezioni. “L’obiettivo, più volte dichiarato dal governo, è riprendere la scuola evitando il più possibile la Dad. Ma per scongiurare il rischio che il virus si diffonda in classe la copertura vaccinale non può riguardare solo il personale scolastico, che pur si fatica a vaccinare completamente” scrive Giovanni Ruggero su Open, il giornale online di Enrico Mentana.
Si pensa di far ricorso alla Carta verde anche per regolare gli ingressi a scuola ma per questo è necessario che anche gli studenti ricevano la prima dose. È lo stesso generale Figliuolo a puntare tutto sui dodicenni e sui loro genitori affinché si convincano a immunizzare i ragazzi: “L’immunizzazione dei ragazzi passa per una scelta di benessere degli studenti – spiega – che hanno bisogno di stare in presenza a scuola e non vedere ancora una volta limitata la propria socialità”.
Tra insegnanti e collaboratori scolastici vi è una percentuale del 15% che non ha deciso di vaccinarsi per motivi di salute o personali.
Nei piani del governo vi è l’ipotesi di un nuovo decreto il mese prossimo: obbligo di Carta verde per chi lavora a scuola, in ristoranti, bar, piscine, stadi e teatri con il pressing di Speranza e le frenate di Salvini. “Il governo non si ferma, il successo della Carta verde ha spinto centinaia di migliaia a prenotarsi e ciò conferma che la strada intrapresa è quella giusta. L’unico modo per affrontare l’onda lunga della variante Delta è vaccinare il paese” scrive Tommaso Ciriaco sulle pagine di Repubblica.
La scuola è in cima alle priorità di Mario Draghi e si pensa di condurre una analisi regionale imponendo l’obbligo della Carta verde nelle regioni con più “no vax”. In Sicilia, ad esempio, le defezioni del personale sono state pesanti, con il 43% dei dipendenti che non si è sottoposto a vaccinazione; di pari passo Liguria, Toscana e Calabria, dove tale percentuale supera nettamente il 30%. Le opzioni sul tavolo sono tre: obbligo nazionale, obbligo regionale dove l’immunizzazione è più bassa, Carta verde per gli insegnanti.
“Difficile chiedere – continua Tommaso Ciriaco – agli avventori di un ristorante oppure ai tifosi in uno stadio o ai frequentatori di musei, cinema, palestre e piscine di esporre la Carta verde lasciandoli però a contatto con personale potenzialmente non vaccinato”. Alla fine l’obbligatorietà per tutti sembra la soluzione più probabile e la strada preferita da molte forze politiche mentre, come afferma l’ex presidente del consiglio Paolo Gentiloni, “chi cavalca la minoranza no-vax non ha futuro”.
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