STORIA E LEGGENDA DELLA TAVOLA OUIJA

Tutti sano com’è fatta una tavola OuiJa, ossia lo strumento associato alle sedute spiritiche, ritengo però opportuno fornire maggiori informazioni in merito allo stesso, così da poter sfatare qualche falso mito o chiarire qualche dubbio.
Il termine OuiJa, deriva dall’unione dei due seguenti termini:
- "Oui" ("Sì" in lingua francese),
- "Ja" (“Sì” in lingua tedesca).
Si tratta di uno strumento adoperato per le “comunicazioni medianiche”, ideato nella metà del XIX secolo e diventato famoso nel XX secolo grazie al mercato dell’occulto e alla divulgazione di filosofie New Age che si rifanno alle vecchie correnti dello Spiritismo..
La prima tavola Ouija fu creata nel 1890, ed era costituita da una superficie piatta e liscia, in genere di legno levigato, sulla quale erano riprodotte tutte le lettere dell’alfabeto, i numeri dallo 0 al 9 ed alcune affermazioni quali: "Sì", "No", “Ciao”. Il suo funzionamento era ed è subordinato ad un secondo strumento: un indicatore mobile che prende il nome di “planchette”.
Il suo funzionamento è molto elementare, gli officianti pongono delle domande a presunte entità sovrannaturali che poi farebbero muovere l’indicatore (sul quale tutti posano delicatamente il loro dito indice) puntando le varie lettere che comporranno una frase, o una parola da interpretare e contestualizzare.
Gli Inventori "ufficiali" dello strumento furono gli uomini d’affari Elijah J. Bond e Charles Kennard, che lo brevettarono e commercializzarono il 28 maggio 1890.
Nel 1901, William Fuld, rilevò i diritti di sfruttamento del brevetto, che non aveva ancora un nome specifico, e lo rimise in commercio dandogli il nome che tutti conosciamo: "Ouija".
Dal 1991 il marchio, con i relativi diritti, è passato dalla ditta Parker Brothers alla Hasbro che tutt’oggi ne è proprietaria e lo commercializza come gioco da tavolo.
Sembrerebbe dunque un’invenzione relativamente recente, un gioco per intrattenere i bambini (così come viene pubblicizzata normalmente), la verità è che esistono molte testimonianze inquietanti che gettano un’ombra oscura su questa “invenzione”.
Ad alimentare le leggende sulla pericolosità della tavola ci hanno pensato noti scrittori e registi cinematografici che, spesso partendo da storie vere, hanno creato veri e propri capolavori del cinema e della letteratura horror.
È questo il caso, ad esempio, del regista Mike Flanagan che. nel film "Ouija – Le origini del male", presenta la tavola Ouija come un portale verso gli inferi.
La trama del film, in poche righe, è così riassumibile: La falsa consulente mistica “Alice Zander” compra una tavola Ouija da utilizzare per poter truffare i suoi clienti. Purtroppo la donna inizia ad operare con l’oggetto ignorando ogni raccomandazione, intraprendendo una seduta spiritica che aprirà le porte a uno spirito maligno che successivamente si impossesserà del corpo della piccola Doris.
Invece nel film: “L’esorcista”, di William Friedkin, la piccola Regan MacNeil era convinta di aver trovato un nuovo amico proprio grazie alla tavola Ouija, oggetto rinvenuto casualmente in soffitta. Purtroppo ben presto l’amichetto si rivelerà essere il demone Pazuzu, divinità babilonese che si impossesserà del corpo della ragazzina.
Il film “L’Esorcista” è basato su fatti realmente accaduti nel 1949, nel Missouri, più precisamente nella contea di Prince George.
Il ragazzo protagonista della vicenda, allora tredicenne, crebbe in una famiglia di soli adulti e strinse un rapporto speciale solo con sua zia, esperta di spiritualismo.
Roland - così viene conosciuto il ragazzo - si appassionò anch’egli al mondo dell’occulto e iniziò a praticare numerose sedute spiritiche con la tavola Ouija.
Non passò molto temo prima che in casa iniziarono a manifestarsi strani fenomeni definibili di origine paranormale, e gli stessi peggiorarono alla morte della la zia del ragazzo.
Roland provò più volte a mettersi in comunicazione con lo spirito della donna ma, secondo la credenza diffusa, a rispondere alla sua chiamata fu uno spirito maligno.
Alla fine i suoi genitori, spaventati per gli strani episodi che continuavano a manifestarsi in casa e preoccupati per l’insolito comportamento del ragazzo, lo affidarono alle cure di una clinica specializzata, dalla quale però fu dimesso poco dopo.
A quel punto fu convocato un prete cattolico, Albert Hughes, che chiese il permesso all’arcivescovo di Washington DC al fine di poter praticare un rito di esorcismo sul giovane.
Nel corso delle sedute, Roland ebbe tutti i sintomi attribuiti alla possessione demoniaca e quando fu finalmente esorcizzato la storia sul suo conto si diffuse rapidamente, tanto che fu scritto un articolo sul Washington Post che a sua volta attirò l’attenzione di William Peter Blatty, il quale scrisse il famoso romanzo alla base del noto film.
Sebbene molti studiosi oggi ritengono che il ragazzo potesse essere affetto da Schizofrenia, all’epoca dei fatti poco nota e difficilmente diagnosticabile, il dubbio che possa essersi trattato di reale possessione diabolica, a seguito dell’utilizzo della Ouija, permane.
Un altro caso interessante che intendo segnalare è quello verificatosi nel 1990 a Vallecas.
Estefania era una ragazza di diciotto anni affetta da una grave depressione causata dell’improvvisa morte del fidanzato.
Volendo a tutti i costi comunicare con quest’ultimo, la donna tentò una seduta spiritica tramite la tavola Ouija, assieme ad una compagna di classe. Purtroppo le ragazze vennero interrotte nel bel mezzo della sessione dall’ingresso di un’insegnante che le cacciò via e ruppe la tavola.
La seduta quindi non venne chiusa a dovere e le conseguenze ricaddero su Estefania che divenne vittima di terrificanti incubi notturni e di visioni raccapriccianti.
Ben presto anche la famiglia si accorse degli strani rumori che si palesavano inspiegabilmente nel cuore della notte, dei numerosi graffi sui muri ecc.
La situazione precipito alla morte di Estefania, il 14 Agosto del 1991.
La casa venne presa d’assedio da fenomeni sconvolgenti: croci capovolte, poltergeist, sbalzi repentini di temperatura ecc..
La famiglia raggiunse un tale livello di esasperazione che una notte si convinse a chiamare la polizia in cerca di aiuto e sostegno.
Il verbale redatto dai poliziotti non lasciò spazio al dubbio, gli agenti furono realmente testimoni di fenomeni inspiegabili.
Queste informazioni non possono rispondere alla domanda che tutti ci poniamo, ossia se la tavola Ouija possa essere realmente uno strumento capace di evocare gli spiriti aprendo un canale col mondo dell’ignoto, ma da quanto è possibile apprendere studiando un po’, credo sia meglio prestare la massima attenzione.
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