STORIE DEL "SIGNOR G"...20 ANNI DOPO.E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIERO

Il Teatro-Canzone di Gaber-Luporini

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A venti anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, questo Spettacolo è un’ottima occasione per ricordare un artista che viene considerato oggi uno dei filosofi del ‘900, che con i suoi monologhi e le sue canzoni aveva percepito una realtà in perenne cambiamento.

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All’inizio degli anni ‘70-‘80 lo si ricorda per i tanti spettacoli in cui si esibiva con gli artisti più in voga… ma in Gaber maturava il “Signor G”, che ha inventato il Teatro-Canzone, arrivando alla sua massima espressione umana e artistica con Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono, oggi un testamento di tutta la sua opera artistica.

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Luca Martella e il suo Quintetto sono a Roma, dopo il tutto esaurito e lo straordinario successo, di pubblico e di critica, ottenuto durante il 2022 in giro per l’Italia, per proporre il nuovo spettacolo da lui ideato, interpretato e diretto: Storie del “Signor G” … 20 anni dopo. E pensare che c’era il pensiero.

Saranno in scena venerdì 20 gennaio 2023, presso lo storico locale AlexanderPlatz, Roma, culla del Jazz internazionale e da qui partirà la loro nuova tournée, per fare poi tappa in altre città italiane; fra le tante, ricordiamo la strepitosa e incredibile esibizione che li ha visti protagonisti al Jazz&Image Live at Colosseo, il 18 settembre 2022.

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Jazz&Image Live at Colosseo, il 18 settembre 2022

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Jazz&Image Live at Colosseo, il 18 settembre 2022

Luca Martella, grazie alla somiglianza con Gaber e alla sua abilità di attore, sia di cinema sia di teatro, interpreta la parabola Gaberiana in un Recital intenso, con la sensibilità dell’oggi, nell’intento di prendere atto della nuova realtà, affrontarla, deriderla, soffrirne e allo stesso tempo proporre una riflessione come utile strumento di consapevolezza per le nuove generazioni.

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In due ore di brillante, profonda e coinvolgente performance, potremo risentire brani e monologhi che hanno fatto la storia del Teatro-Canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, come, Mi fa male il mondo, Lo shampoo, Destra-Sinistra, L’Odore, Falso contatto, Gli inutili, Io non mi sento Italiano, Qualcuno era comunista, La razza in estinzione, La Torpedo Blù, L’America, La Libertà…e tanti altri, ripercorrendo la storia del “Signor G “ attraverso un arco di tempo che va dagli anni ‘70 al 2000.

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L’interpretazione intensa di Luca Martella, deriva non solo dal sentirsi molto simile anche fisicamente all’attore, scomparso ormai da venti anni, ma anche perché riconosce nella storia di Gaber la sua stessa storia, con tutti i trionfi, le amarezze, le illusioni, le delusioni, i percorsi fatti e da fare e infine perché anche lui è un “uomo senza qualità” in grado di dipingere con pennellate sottili la realtà in cui viviamo.

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Nello Spettacolo ci si commuove, ci si emoziona, si riflette… È evidente la volontà di coinvolgere nello spettacolo i giovani, preziosi serbatoi in cui ritrovare l’energia per rivitalizzare il Sogno e le ali del “gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito” (Qualcuno era comunista ). Gaber-Luporini, due amici uniti in un sodalizio artistico e spirituale durato 40 anni, chissà come avrebbero analizzato l’attuale momento politico del Paese… Perché con la loro genialità, sensibilità e coinvolgimento in tutte le sfaccettature della vita pubblica e privata, che Luca Martella incarna perfettamente, avevano già traguardato oltre, avevano già previsto quello che sarebbe accaduto, cosa che solo i poeti e gli intellettuali sono in grado di fare. Ultima osservazione: la profonda passione per il Jazz che unisce Martella a Gaber, tanto che nel suo quintetto annovera musicisti d’eccezione come il Maestro Massimiliano Staderini al Pianoforte, Mauro Delorenzi al Basso, Maurizio Brioni alla Batteria, Giancarlo Martella alla Chitarra e Matteo Martella al Sax, rispettivamente padre e figlio di Luca.

Concludo precisando che lo Spettacolo che consiglio è approvato dalla Fondazione Gaber e ringraziando gli artisti (vedi credits presenti sulle immagini riportate) che hanno realizzato il servizio fotografico.

Ilaria Leccese

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