SUPERATI I 40MLN DI CASI NEL MONDO. OMS:"CON L’INVERNO CI ASPETTANO MESI DURI".

In Italia 9338 nuovi casi e altri 73 morti. Ricciardi:"Lockdown mirati subito, non aspettare Natale". Pregliasco:"Misure soft, rischio Natale pesante"

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cms_19588/johns-hopkins-university-1580683593.jpgSuperati i 40 milioni di casi nel mondo.

Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato la soglia dei 40 milioni. Secondo i dati riportati dall’osservatorio della Johns Hopkins University, dall’inizio della pandemia sono stati accertati 40.063.546 contagi, con 1.113.909 decessi. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 8.154.936 casi accertati e 219.674 decessi, seguiti da India e Brasile.

cms_19588/1.jpgOms:"Con l’inverno ci aspettano mesi duri".

"Con l’arrivo dell’inverno sappiamo che ci aspettano mesi duri". Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra, facendo il punto sulla pandemia di Covid-19.

In particolare, prosegue Tedros, "stiamo assistendo a un’accelerazione in Europa e Nord America. È incoraggiante vedere molti leader comunicare alle popolazioni le misure necessarie per rallentare la diffusione del virus e proteggere gli operatori sanitari e i sistemi sanitari. Con l’aumento dei casi, aumenta anche il numero di persone che necessitano di posti letto negli ospedali e in terapia intensiva. Infermieri e medici oggi sono più preparati su come trattare al meglio le persone con il virus rispetto ai primi giorni della pandemia. Ma quando la capacità dell’ospedale viene raggiunta e superata - avverte il Dg - è una situazione molto difficile e pericolosa sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Quindi è importante che tutti i governi si concentrino sui fondamentali che aiutano a spezzare le catene di trasmissione".

I prossimi mesi, dunque, "saranno duri, ma - sottolinea Tedros - lavorando insieme e condividendo dispositivi di protezione sanitarie salvavita e forniture salvavita, come ossigeno, desametasone e vaccini quando si saranno dimostrati sicuri ed efficaci, possiamo salvare vite umane e superare questa pandemia".

"So che c’è stanchezza, ma il virus ha dimostrato che quando abbassiamo la guardia può tornare indietro a una velocità vertiginosa e minacciare ospedali e sistemi sanitari", è il richiamo a ’non mollare’.

"Siamo in questa situazione da tanto tempo, ma c’è la speranza che, se facciamo insieme scelte intelligenti, possiamo tenere bassi i casi, garantire che i servizi sanitari essenziali siano operativi e che i bambini possano ancora andare a scuola", sottolinea Tedros, ricordando che "abbiamo tutti una parte da svolgere. Distanziamento fisico, uso di mascherine, igiene delle mani, evitare la folla e incontrare persone all’esterno se possibile" restano fondamentali per prevenire i contagi. "Quando sei con altri in luogo chiuso, apri le finestre e assicurati una buona ventilazione con aria non ricircolante".

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cms_19588/Min_Sanita_ISS_Prot_Civ.jpgIn Italia 9338 nuovi casi e altri 73 morti.

Scendono i nuovi casi di coronavirus in Italia. Nelle ultime ore sono 9338, ma sono stati effettuati meno tamponi rispetto al giorno precedente: 98.862. Si registrano 73 decessi, che portano il totale delle vittime a a 36.616 dall’inizio dell’emergenza.

Salgono ancora i ricoverati in terapia intensiva che al momento sono 797. I guariti totali sono 252.959, gli attualmente positivi 134.003. Sono i dati elaborati dal ministero della Salute consultabili sul sito della Protezione civile.

Per quanto riguarda le singole regioni, si registrano 1687 nuovi casi in Lombardia, 1593 in Campania, 986 Toscana e 939 nel Lazio. La meno contagiata è la Basilicata (+22).

cms_19588/Walter_Ricciardi.jpgRicciardi:"Lockdown mirati subito, non aspettare Natale"

"Io non parlerei di Lombardia, ma per esempio di Milano. Non parlerei di Campania, ma parlerei di Napoli e di alcune aree metropolitane, comincerei a preoccuparmi per Roma. Sicuramente il Piemonte è un’altra area. Io farei degli interventi mirati rafforzando le decisioni" nazionali "ma purtroppo in questa fase chiudendo alcune attività in maniera chirurgica". A sottolinearlo è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Covid-19 e ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma, durante il suo intervento ad ’Agorà’ su Rai3.

"In generale - spiega - le misure prese vanno bene per tutto il Paese. Ma ci sono delle aree dove la curva esponenziale" dei contagi "è talmente forte che per evitare che tra due settimane vengano prese d’urgenza" altre misure "è assolutamente necessario farlo ora. Più che di regioni parlerei di aree specifiche del Paese, e credo che questa fase debba essere caratterizzata da interventi mirati, proporzionati quasi chirurgici".

"La situazione - prosegue Ricciardi - è preoccupante perché di fatto l’epidemia soprattutto in alcune aree del Paese ha cominciato a crescere in modo esponenziale e questo, come abbiamo imparato dai mesi precedenti, significa che dopo un certo punto il raddoppio dei casi si ha ogni due o tre giorni. Tu ti puoi trovare a inizio settimana con mille casi e alla fine delle due successive con 3-4-5 mila casi".

L’esperto puntualizza: "Condivido le misure del governo per il territorio nazionale, nel senso che il governo ha messo una sorta di mattonella più alta rispetto al passato e questo va bene nel Paese, perché ci sono aree che ancora non hanno una crescita esponenziale. Ma non è sufficiente in aree specifiche del Paese, per cui c’è necessità di integrare queste misure. Perché, quando tu hai una città che ha già migliaia di casi, significa che sei alla vigilia di una pressione enorme sui tuoi sistemi sanitari e questo lo devi evitare. Nel momento in cui questi casi diventano clinici e vanno in ospedale possono provocare quelle stesse situazioni che abbiamo visto a marzo e che vogliamo scongiurare".

"Il Natale dipende da quello che decidiamo in questo momento - sottolinea Ricciardi - E’ in questo momento che si prepara il Natale. Io ritengo che certi lockdown mirati vadano fatti subito, non bisogna aspettare Natale. Un’epidemia si combatte con i comportamenti delle persone e con il tracciamento, ma quando vai oltre 10-11mila casi non riesci più a tracciarli" i contagi "e allora devi contenere".

In certe aree, sottolinea l’esperto durante il suo intervento ad ’Agorà’ su Rai3, la situazione "è tale che tu devi fare un lockdown. Mirato, ma deve essere fatto. Se noi prendiamo tempestivamente, adeguatamente, proporzionatamente le misure giuste, avremo un Natale quasi normale. Se invece temporeggeremo e non le prenderemo, vedremo nelle prossime due settimane un aumento esponenziale dei casi soprattutto in alcune aree del Paese. E poi dovremo prendere delle decisioni durissime molto più tardi e servirà molto più tempo. Oggi bastano magari due settimane, ma quando si va più avanti, due settimane non bastano più".

E "ogni intervento ritardato significa casi gravi fra due settimane. Io lo dico dal primo momento che un’unica catena di comando e di comunicazione sarebbe quella che garantisce un’immediatezza delle decisioni in un momento in cui c’è un virus terribile che purtroppo approfitta delle divisioni tra regioni e dell’eterogeneità della decisione per diffondersi. Sarebbe stato meglio averla, però il governo credo non l’abbia voluta fare per rispetto ai decisori locali e per prendere decisioni insieme a loro. E credo che questa sia ancora una disponibilità forte da parte del governo, ma non c’è dubbio che di fronte a delle situazioni importanti sarebbe il caso di intervenire quanto prima".

cms_19588/Pregliasco.jpgPregliasco:"Misure soft, rischio Natale pesante"

Nel nuovo Dpcm sono inserite "misure soft, e si fa appello al buonsenso dei cittadini. Il rischio però è che, se la situazione peggiora, gli effetti più pesanti li vedremo a Natale".A temere un "Natale pesante" è il virologo dell’Università degli Studi Fabrizio Pregliasco, che parlando con l’Adnkronos Salute si dice "convinto comunque che la scuola vada preservata. Per farlo è utile ’sgonfiare’ un po’ i trasporti potenziando lo smartworking e adottando la didattica a distanza per i più grandi, penso agli ultimi anni del liceo e all’università, e mantenendo in classe i più piccoli".

Quanto al lavoro, "la filiera della ristorazione è a rischio e al Governo spetta il compito di assicurare un ristoro a questi lavoratori". Questo comunque "è un momento cruciale: se non riusciamo a frenare la corsa del virus, il rischio è che a Natale pagheremo dazio. E’ vero, i morti sono ancora pochi, ma si tratta di morti evitabili", aggiunge il virologo. Infine "la misura sulle palestre: mi sembra un po’ sghemba. Mi chiedo chi controllerà fra una settimana se le cose sono a posto?".

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