SUPERBONUS EDILIZIO DELLA DISCORDIA.
I disastrosi effetti del super-bonus edilizio sui conti pubblici ingessa la politica economica

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti afferma perentoriamente: "Se penso agli incentivi edilizi (e in particolare al SUPERBONUS) mi viene il mal di pancia".
Con questa estemporanea esclamazione, il titolare di Via XX Settembre, a margine delle riunioni ministeriali, dedicate alla preparazione della manovra della prossima legge di Bilancio, si toglie dalle scarpe quello che più che un sassolino è un macigno, il SUPERBONUS!!!
E ancora aggiunge, riferendosi all’ammontare stratosferico delle detrazioni derivanti per le casse dello Stato: "Per quanto riguarda i 100 MLD, di cui si parla, ricordo che questo Governo ne ha già pagati 20 , ma altri 80 rimangono da pagare, la cena l’hanno già mangiata tutti...e noi siamo chiamati a pagare il conto!!!
Con queste dichiarazioni (ahimè uno sfogo naturale e giustificato), il Ministro dell’Economia ribadisce che gli effetti negativi sui conti pubblici, di tale agevolazione edilizia, mal congegnata (anche a causa di avventate manipolazioni), lascia poco margine e poche risorse per altri interventi che il Governo si appresta a definire, per il varo della prossima legge di Bilancio.
L’orientamento è, comunque, quello di limitare i danni, cercare di salvaguardare i lavori già avviati, in particolare nei condomini e, nello stesso tempo, evitare che al danno per i conti, già fatto, si aggiunga quello ingeneroso per le imprese e i cittadini; il tutto nella difficile ricerca di una "quadra" per liberare risorse da destinare ad altre voci e misure impellenti ed emergenziali.
Il SUPERBONUS EDILIZIO adottato in tempi di pandemia, fu prorogato e rivisitato per limitare e circoscrivere le truffe e la sproporzionata mole dei crediti e ahimè le complicanze per le imprese e i condomini, a causa dei crediti di imposta bloccati; tutta la problematica ha, poi, reso necessario, nel corso degli ultimi due anni, l’adozione di vari provvedimenti governativi, i senso restrittivo, per contenere ulteriori implicazioni.
Va precisato che la rivisitazione e il ridimensionamento del Superbonus edilizio, già varati e vigenti per i condomini, determineranno la riduzione della percentuale di detrazione al 70% dal 110 applicato, ancora, per quelli che lo scorso autunno avevano adempiuto alla delibera e presentata la comunicazione nei tempi prescritti, mentre gli altri sono già, per l’anno in corso, al 90%.
Il problema è che molti cantieri, per i ritardi burocratici e per oggettive difficoltà, non riusciranno a terminare i lavori entro il 31 dicembre e si troverebbero nella difficile situazione di dover stornare in proprio, la differenza rispetto al Super bonus pieno, e non riuscire a pagare, con pesanti ripercussioni anche sulle imprese.
Quindi, sarà necessario concedere una proroga, sia pur con dei paletti perentori, come la dimostrazione di lavori effettuati almeno al 60%, e un criterio selettivo dei contribuenti, oggettivamente impossibilitati.
Tutto ciò ed altre eventuali misure correttive e di contenimento " dei danni e della beffa" sono allo studio dell’Esecutivo, come l’ulteriore riduzione delle percentuali, nella misura del 65%, a partire dal 2025, tenendo conto che il comparto edilizio, costruzioni, immobiliare e tutto il vasto indotto segna già un significativo ristagno e che. rimane sempre un settore sostanziale per l’economia generale del Paese; nonché la complessa situazione dei "crediti incagliati’ , a causa del diniego del sistema bancario a fare fronte alla colossale ondata di cessioni.
Per i conti pubblici è abbastanza preoccupante, perché da una previsione iniziale di spesa del 36,6 MLD per il Super bonus e di 5,9MLD per il bonus facciate si è passati, come attestato dal Nadef dello scorso anno al 61,2MLD e al 19 MLD per un ammontare complessivo di 38 MLD.
Stando alle precisazioni di Eurostat, tale contesto determinerà un pesante disavanzo del 2023, che peserà anche negli anni successivi.
L’auspicio è che la rivisitazione al 70% dell’agevolazione e la conseguenziale riduzione dell’", appeal" determini il ritorno alla "normalizzazione", con le usuali modalità di Bilancio.
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