Salvini: “ora l’autonomia va approvata”
Continua la bagarre tra M5s e Lega
A quanto pare, nessuna delle due maggiori forze politiche del paese ha intenzione di deporre le armi. Dopo il botta e risposta sulla vicenda Siri, che fa gridare allo scandalo la base dei pentastellati, la lotta continua in maniera incessante.
Questa volta l’attenzione si focalizza sul tema tanto dibattuto dell’autonomia. La posizione di Salvini è ormai chiara: autonomia subito. Lo stesso ministro degli interni, impegnato nella campagna elettorale in Brianza, dichiara a gran voce: “Non vorrei che qualcuno usasse il Parlamento per perdere mesi o anni su una riforma urgente”.
Lo stesso vicepremier ricorda, fra le altre cose, che i grillini del Veneto e di Treviso hanno votato e sostenuto tale riforma.
Non tarda ad arrivare la risposta del leader del movimento Luigi Di Maio. Il capogruppo grillino, presente alla convention del partito polacco Kukiz 15, mette a freno l’irruenza dell’alleato mettendo in luce diversi aspetti: “E’ vero che Lombardia e Veneto hanno votato al referendum e hanno diritto all’autonomia, ma non ci devono essere dei cittadini di serie A e di serie B”.
La partita si fa sempre più dura per Di Maio, chiamato insieme ai suoi ministri a dare risposte certe su temi scottanti come quello della sanità. Le criticità del settore sanitario nella parte bassa della nazione sono note a tutti, per questo il viceministro vuole prendere tempo, cercando di mettere a punto qualche soluzione.
Sul versante opposto, la Lega continua a ricordare ai suoi alleati che l’autonomia è prevista nel contratto di governo.
A smorzare l’affanno grillino ci pensa il presidente della camera Roberto Fico in un’intervista al Corriere della Sera, lanciando l’ennesima frecciatina all’entourage leghista: “Certo, l’autonomia è nel contratto, ma vogliamo farla bene, per questo più si procede con annunci e meno si lavora sulla sostanza”.
Toccherà al premier Conte cercare di riportare la pace ma, stando a quanto emerso dalle varie dichiarazioni, la sfida si sta facendo sempre più ardua.
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