Si è spento Arrigo Levi, giornalista e consigliere di presidenti

Il profilo di una delle personalità  di spicco del giornalismo del XX secolo

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Nella sua casa di Modena si è spenta, a 94 anni, una delle personalità di spicco del giornalismo e della storia italiana del XX secolo. Si tratta di Arrigo Levi, un profilo piuttosto complesso da tracciare e definire, perché sono tanti i campi in cui ha dimostrato un’eccellenza senza pari: giornalista, conduttore televisivo e soprattutto consigliere di due presidenti della nostra Repubblica. Insomma, una personalità a tutto tondo, che si è inserita al meglio nel complesso mosaico storico e politico della nostra Italia, con le proprie idee, anche nei momenti più bui del ‘900.

Infatti, lo stesso Levi, che ricorda l’omonimo Primo, ha vissuto anche quel periodo storico, quella macchia nella storia dell’umanità, quali sono state le leggi razziali contro gli ebrei emanate in Italia negli anni ‘40. È stato quello un momento terribile, che ha l’ha costretto nel pieno della gioventù a trasferirsi con i genitori in Argentina.

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Tornato a Modena nel 1946, si laureò in filosofia e iniziò a collaborare presso l’Unità Democratica, un giornale diretto da Guglielmo Zucconi. L’incontro con quest’ultimo segnerà una svolta nella carriera del giovane Levi, un trampolino di lancio che lo porterà a scrivere della prima guerra arabo-israeliana come corrispondente da Israele per La Libertà e la Gazzetta di Modena, diretti dallo stesso Zucconi.

La vera consacrazione di Levi giunse con il trasferimento a Londra, dove ebbe modo di lavorare per Radio Londra della BBC. In seguito diventò corrispondente del Corriere della Sera, dal 1960 anche da Mosca. A partire dal 1966 condusse il telegiornale Rai, un evento raro per l’epoca, visto che fino a quel momento le notizie erano state lette da speaker, non da giornalisti. Nel 1966 lavorò come corrispondente per La Stampa, divenendo direttore della stessa testata. Si annoverano anche altre collaborazioni con il Times e l’incarico di direttore del Corriere della Sera. L’eccellenza come giornalista valse a Levi anche l’incarico di consigliere dei presidenti Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Dagli anni ‘80 in poi, condusse diverse trasmissioni televisive della Rai e della Mediaset: Tam Tam, Punto sette, Tivù Tivù, Emozioni Tv, C’era una volta la Russia e altre.

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Levi ha pubblicato anche diversi saggi in cui traspare tutto il suo impegno di giornalista nel raccontare eventi che hanno segnato la storia del mondo e che lui ha vissuto, quali il Comunismo, la Guerra fredda e il conflitto in Israele.

Inoltre, ha sempre dichiarato di essere laico, ma con orgoglio non hai mai rinnegato le sue origine ebree.

Francesco Ambrosio

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