THERAN, SI SPENGONO LE TELECAMERE SUL NUCLEARE
I pericoli legati allo scarso controllo e li timori del mondo intero

"L’Iran finora ha avuto un’ampia cooperazione con l’Aiea, ma l’agenzia non solo è stata ingrata, ha persino considerato la buona volontà dell’Iran come un dovere". Queste le parole lapidarie con cui Theran ha comunicato al mondo la sua decisione di spegnere le telecamere dell’Organizzazione per l’energia atomica. Ad aver indispettito gli iraniani è stato un documento occidentale, approvato dall’intero board Aiea tranne Russia e Cina, alquanto critico verso il loro operato: Theran non avrebbe spiegato la presenza di tracce di uranio arricchito in tre siti in cui non aveva dichiarato attività di arricchimento.
La risposta piccata degli iraniani, che hanno parlato di “documenti falsi”, è stata la seguente: "L’Aiea si concentra su questioni basate su informazioni false e infondate fornite dal regime sionista". Il tutto condito da una buona dose di minacce, con la promessa di un riscontro "deciso e proporzionato" alla risoluzione adottata.
Il presidente Ebrahim Raisi si è detto determinato a non fare alcun passo indietro, seguito a ruota dal ministro degli Esteri. Dal canto suo, il capo Aiea ha dichiarato: “Nessuno può affermare di essere imparziale mentre tace sul programma segreto di armi nucleari di Israele e nel frattempo parla contro le attività nucleari pacifiche dell’Iran”.
Si teme ora che il programma nucleare iraniano possa galoppare senza essere soggetto ad alcun controllo, facendo sì che l’Iran maturi le condizioni per la fabbricazione di un pericoloso ordigno.
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