THE FASHION AWARDS 2016 E POI…VILLE LUMIERE!

LA MODA TRA LONDRA E PARIGI

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Si è tenuta il cinque dicembre scorso a Londra presso la Royal Albert Hall, l’assegnazione degli oscar della moda, i prestigiosi premi inglesi organizzati e voluti dal British Fashion Council ( il corrispettivo della nostra Camera della Moda) in collaborazione con Swarovski. Il BFC nasce nel 1983 senza scopo di lucro per promuovere la moda britannica, aiutare la crescita di nuovi talenti dei nuovi brand e della conoscenza collettiva del settore moda. Finanziata da uomi facoltosi del settore, da uomini d’affari, famosi designer e anche uomini pilitici come il sindaci di Londra. Cinque sono i pilastri di questa associazione: gli affari, la reputazione, il digitale, l’istruzione e gli investimenti. Il BFC con i Fashion Awards mette in mostra il meglio della moda inglese ad un pubblico internazionale fatto, soprattutto, di buyer e stampa del settore. I premi, quattordici, vengono assegnati a brand, designer, fotografi, creative influencer, magazine, manager e fashion icon reputati i migliori dell’anno nelle diverse categorie.

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Ecco, di seguito, tutti i vincitori:

British Emerging Talent: Molly Goddard
The Swarovski Award for Positive Change: Franca Sozzani
British Menswear Designer: Craig Green per Craig Green
British Womenswear Designer: Simone Rocha per Simone Rocha
Isabella Blow Award for Fashion Creator: Bruce Weber
Special Recognition: Celebrating 100 years of British Vogue
British Brand: Alexander McQueen
International Business Leader: Marco Bizzari
International Urban Luxury Brand: Vetements
New Fashion Icons: Jaden & Willow Smith
International Model: Gigi Hadid
International Accessories Designer: Alessandro Michele per Gucci
International Ready-to-Wear Designer: Demna Gvasalia per Balenciaga
Outstanding Achievement in Fashion: Ralph Lauren.

Come potrete notare il brand inglese dell’anno è stato eletto Alexander McQueen, mentre la maison Gucci torna a casa con ben due premi come miglior manager, vinto da Marco Bizzarri, e miglior designer per quanto riguarda gli accessori, vinto da Alessandro Michele.

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Modella dell’anno è stata eletta Gigi Hadid, apparsa in perfetta forma e reduce dalla sfilata di Victoria’s Secret, splendida nella jumpsuit quasi architettonica color grigio perla griffata Versace (è stata proprio la stilista Donatella Versace a premiarla) dal lungo strascico e scollo asimmetrico. Lo chignon scelto come acconciatura e il make up leggero sono state scelte azzeccatissime per valorizzare il suo bellissimo viso.

Come sempre il red carpet è stata un’occasione ghiotta per fotografi e fashion addicted per mettere sotto la lenti d’ingrandimento gli outfit degli invitati, mentre per le star è una naturale passerella per sfoggiare i loro look dai più eleganti ai più eccentrici e per sfidarsi a colpi di outfit.

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La pop star Lady Gaga continua a stupirmi per la sua conversione al buon gusto dopo gli outfit sfoggiati per la sfilata di Victoria’s Secret anche in questa occasione è apparsa radiosa ed elegantissima nel suo abito griffato Brandon Maxwell con lungo strascico, niente gioielli ed acconciatura sobria, d’altronde l’abito diceva tutto.

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Il long dress nero è il classico che non passa mai di moda avranno pensato la modella Karlie Kloss e la veterana Kate Moss facendo centro entrambe, bellissime entrambe anche se io preferisco l’outfit di Kate Moss, le nuove leve hanno ancora tanto da imparare. Classe da vendere!

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Fanno una magra figura le web influencer che dovrebbero insegnare a tutte noi come vestirci persino la mia amata Olivia Palermo ha deluso ogni aspettativa. Il suo abito a mio parere aveva un non so che d’estate per non parlare delle scarpe, un solo aggettivo: brutte e del tutto inadatte all’evento.

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Anche Alexa Chung mi da l’impressione di non ave ben capito dove stava andando, certamente bello lo stile pigiama griffato prada, outfit serale, ma non da gran sera, qui non siamo ad una cena tra amiche.

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Medesima cantonata la prende Giovanna Battaglia che ha scambiato il Royal Albert Hall per una discoteca visto che si è presentata con una jumpsuit di paillettes multicolor e una gamba zebrata.

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L’oscar per l’outfit più brutto va pari merito a Nicole Sherzinger che si è presentata con una jumpsui effetto tatoo dal dubbio gusto e a

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Natalie Massenet che indossava un abito bianco che ancora oggi non riesco a decifrare…voleva essere un fiore? O un’enorme cigno bianco?

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Purtroppo devo constatare che la stilista Donatella Versace è la peggior ambasciatrice dello stile Versace, menomale che ci ha pensato la bella Gigi a risollevare le sorti della maison. Brutto l’abito che no le dona affatto sia per colore che per modello e che dire dello smokey eyes che appesantisce uno sguardo non propriamente fresco?

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Il giorno seguente la cerimonia di assegnazione dei Fashion Awards il ghota della moda lascia Londra per approdare a Parigi al mitico indirizzo numero 15 di Place Vendome dove ha sede un’istituzione per i parigini, uno degli hotel più famosi al mondo: il Ritz. L’hotel che ha riaperto lo scorso giugno dopo quattro anni di ristrutturazione negli anni ha ospitato numerosi personaggi famosi tra cui la mitica Coco Chanel che ci ha vissuto stabilmente dal 1931 al 1971 anno della sua morte e che amava ripetere: “il Ritz è la mia casa”. Scelta quindi non casuale quella di Karl Lagerfeld, designer della maison Chanel, che ha voluto presentare proprio al Ritz la tredicesima collezione Metiers d’Art, una sorta di ritorno alle origini, dove tutto ha avuto inizio. Metiers d’Art è una collezione itinerante concepita per rendere omaggio ai laboratori artigianali che fanno parte di Paraffection, un’azienda voluta dalla maison nel 1997 per preservare il lavoro artigianale francese di cui si avvale per la creazione degli accessori ( scarpe, borse, piume, gioielli, bottoni).

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Lo stilista ha voluto ricreare l’atmosfera dei défilé di primo novecento dove le modelle sfilavano tra i tavoli degli ospiti intenti a sorseggiare tè e champagne accompagnati da prelibatezze della pasticceria francese, una sfilata danzante che ha catapultato tutti negli anni della Cafè Society, gli anni di Madame Coco. Le modelle hanno ballato tra loro, hanno giocato, si sono scattati selfie, un vero e proprio show che ha coinvolto anche fotografi, giornalisti e ospiti famosi. Pare che Karl Lagerfeld davanti a tante squisitezze culinarie abbia commentato : “non mangio questo genere di cose e non dovrebbero farlo nemmeno le mie clienti se vogliono entrare nei miei vestiti!”.

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A parte questa nota stonata, la sfilata sarà ricordata per il ritorno sulle passerelle di Cara Delevingne, che lo stilista aveva definito la sua musa ispiratrice, splendida nel suo abito in tweed impreziosito da ricami floreali mentre l’attrice-modella Lilly Rose Depp ha aperto la sfilata indossando un top in paillettes color oro e una maxi gonna. Moltissimo tweed e bouclè, tanto cari a Coco, cuissardes, magnifici abiti in tulle, tanti fili di perle e le immancabili borse metallassè rese giovani e frizzanti dalla scritta: “please Do Not Disturb”.

L’hashtag per commentare la sfilata sui social è stato #ParisCosmopolite a voler ribadire con forza di essere nel mondo e rendere sempre più forte la Francia e gli artigiani francesi, una collezione a mio parere magnifica che ha saputo rendere tutti i capi iconici della maison, più attuali che mai, desiderabili anche alle giovanissime, operazione che da tempo lo stilista tenta di fare e che anche in questa collezione sembra pienamente riuscita.

T. Velvet

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