THE RINGLING MUSEUM OF ART ("CA"D’ZAN")
Arte tra curiosità e misteri
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Continuando la breve sequenza di articoli, sui magnati americani che costruirono le loro ville come antiche magioni italiane, inserendovi innumerevoli opere d’arte, che diventeranno poi Musei Statali, dopo aver visto James Deering che si fece costruire a Miami la residenza Vizcaya come fosse una villa veneta del Settecento, rifacendosi a Villa Rezzonico, un’altra villa, oggi “The Ringling Museum of Art”, più o meno negli stessi anni, sorgeva a poche centinaia di chilometri, sempre in Florida ma questa volta a Sarasota Bay, un’altra residenza in stile veneziano questa volta ispirata alla Ca’ d’Oro e al Palazzo dei Dogi di Venezia.
The Ringling Museum of Art -Ca’ d’Zan- facciata sulla baia
John Nicholas Ringling (1866-1936) il proprietario di questa reggia veneziana fu un self made man, di quelli che hanno creato la leggenda che anche un rospo può diventare re o principe, infatti iniziò come clown, facendo poi fortuna gestendo il Ringling Brothers Circus, reinvestendo gli incassi del circo in petrolio, proprietà terriere, ferrovie e banche, nel 1923 fondò la Bank of Sarasota e l’anno dopo era già tredicesimo nella lista degli uomini più ricchi d’America, tutto ciò accadeva durante la cavalcata degli Anni Ruggenti in cui la prosperità economica americana cresceva in maniera esponenziale, anni che finirono con la grande depressione del 1929, quando i cittadini saturi delle nuove tecnologie smisero di comprarle.
The Ringling Museum of Art -Ca’ d’Zan- Entrata
All’inizio del XX secolo molti ricchi americani arrivavano in Italia sia per visitarla sia per acquistare opere, manufatti, vetri, soffitti, camini, mobili antichi, Ringling non fu da meno, assieme alla moglie Mable, fece viaggi annuali in Europa, acquistando molte opere d’arte, innamorandosi poi talmente tanto di Venezia, da voler crearne un pezzo in Florida a Sarasota, dove aveva già acquistato molti terreni e la chiamò con il modo di dire dialettale che i veneti usano per indicare le loro case, “Ca’ d’Zan”, la Casa di Giovanni.
Mable, voleva una casa nello stile gotico veneziano, così la Baia di Sarasota fece le veci del Canal Grande; la costruzione iniziata nel 1924 fu completata in due anni, ebbe un costo elevatissimo, aveva 41 camere e 17 bagni, la facciata era sulla baia, l’ingresso era immerso nel verde, fra viali alberati, un cortile rinascimentale con le riproduzioni delle più famose statue italiane e il giardino di rose tanto amato da Mable.
Poco dopo il completamento di Ca’ d’Zan, John e Mable sistemarono un cortile interno contornato da loggiati, in un museo di ventuno gallerie su ispirazione degli Uffizi di Firenze per esporvi la loro grande collezione di dipinti e oggetti d’arte.
Il cortile è assai notevole con tutta una serie di repliche di sculture greche e romane, tra cui un calco in bronzo dell’Apollo del Belvedere, un altro del David di Michelangelo, non mancando…una copia della Lupa coi gemelli; queste riproduzioni furono forgiate, nei primi anni del XX secolo, dalla Fonderia Chiurazzi di Napoli, assai nota, avendo fuso anche la “Quadriga di Unità” di Carlo Fontana per il Vittoriano.
Nelle gallerie fanno bella mostra, opere di Tiziano, Velázquez, Van Dyck, Poussin, Rubens, Simon Vouet, Gainsborough solo per citare qualcuno dei grandi artisti esposti. Sono opere per lo più italiane o europee che venivano vendute a causa delle tasse di successione o per mantenere le proprietà nobiliari; con l’avvento dell’industrializzazione e i nuovi ricchi, la classe degli aristocratici manteneva il titolo e il lustro ma non aveva più cospicue entrate.
Tra le opere italiane si notano anche molte scene di genere, tra cui la “Piazza delle Erbe a Torino con il mercato e l’estrazione del lotto” del 1756 di Giovanni Michele Graneri, facente parte di una serie, commissionata a Torino dai Savoia, per un ciclo raffigurante i principali mercati torinesi.
Giovanni Michele Graneri-L’estrazione della lotteria in Piazza delle Erbe a Torino- The John and Mable Ringling Museum-Sarasota
Questo tipo di tele, classificate quasi in modo dispregiativo di genere, sono oggi apprezzate sia dal lato artistico, sia per entrare nell’atmosfera dell’epoca. Al Ringling Museum trovano posto anche parte del ciclo pittorico dei “Travestimenti di Arlecchino” del pittore fiorentino, artista rococò molto noto, del XVIII secolo, Giovanni Domenico Ferretti detto l’Imola (1692-1768), gruppo di sedici tele del Ferretti, dedicate ad Arlecchino e alla Commedia dell’Arte, realizzate fra il 1746 ed il 1749, su richiesta del nobile senese Orazio Sansedoni, cavaliere di Malta.
Giovanni Domenico Ferretti- Arlecchino ghiotto- The John and Mable Ringling Museum- Sarasota
Come nei film americani degli Anni Cinquanta dove tutto è possibile, Ringling dal niente aveva creato un impero, partito come clown giunse a gestire un circo itinerante che contava un centinaio di vagoni, poi investendo in tutti i campi più innovativi, riuscì diventare straordinariamente ricco; con la grave crisi del 1929 perse quasi tutto il capitale accumulato; alla sua morte nel 1936 lasciò la sua proprietà allo Stato della Florida; tuttavia il Museo non decollava, essendo aperto solo sporadicamente, in quanto mancavano i fondi: creditori e dispute legali ritardarono la liquidazione del patrimonio Ringling per un decennio.
Nel 1946 fu nominato direttore del Museo Chick Austin, il quale per onorare la memoria di Ringling, creò a fianco del complesso veneziano, il Circus Museum, era il primo luogo del paese dedicato alla storia del circo americano, vi erano esposti costumi, locandine e numerosi oggetti di scena, dall’allestimento completo di un circo in miniatura, ai vagoni dei treni e persino il camion-cannone usato dai fratelli Zacchini per il numero dell’uomo proiettile che sparato da un cannone volava via.
Non solo Ringling si portò dall’Italia opere e oggetti artistici, nel suo circo si esibivano i fratelli italiani Zacchini che erano acrobati, trapezisti, domatori ma soprattutto si proponevano come proiettili umani, diventando assai famosi, bastava la loro foto sui manifesti col camion-cannone per far accorrere gente.
Nel 1950 Chick Austin acquistò tutti gli elementi decorativi di un teatro costruito nel 1798 dall’architetto Antonio Locatelli, che era situato nel castello della regina Caterina Cornaro, nella città di Asolo vicino a Venezia, e lo fece ricostruire a Sarasota accanto al Museo Ringling dell’Arte e del Circo.
Teatro di Asolo ricostruito a Sarasota
Come era accaduta una tal cosa?
Nel 1931 la Soprintendenza ai Monumenti di Venezia approvò il progetto che prevedeva la completa demolizione del teatro di Asolo. Il teatro in legno venne smantellato e venduto ad un antiquario di Venezia. Al suo posto venne costruito nel 1932 un nuovo teatro intitolato a Eleonora Duse.
Teatro Eleonora Duse- Asolo
Negli ultimi anni il Museo ha ampliato la documentazione sulla storia del circo, allestito altri ambienti e ultimamente è stato inaugurato il Ting Tsung and Wei Fong Chao Center for Asian Art, che consentirà al pubblico di conoscere e apprezzare l’arte asiatica.
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